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Meditazione e passione

sembrano contradditorie ma...

 

Un prezioso testo di Osho apparso su Osho Times n 223





Osho,
più riesco ad assorbirti e più ho sete. Parlami di passione e meditazione.

 

Non c’è niente di male ad avere sempre più sete di verità.

Non c’è niente di male ad avere sempre più sete di nuovi spazi dell’esperienza, nuove sfide e viaggi verso nuove stelle del nostro nucleo più intimo.

Lo chiamo il divino malcontento!

Solo gli stupidi sono contenti, lo vedi: guarda un asino, guarda che aria contenta che ha! Non è possibile trovare un essere più contento. Non ha nulla, ma non lo vedrai mai frustrato, disperato, folle. Nel mondo degli asini non esiste nemmeno la psicoterapia! Gli asini non ne hanno bisogno. Ma non è una qualità, non è da lodare, è una condanna.

Un uomo di qualche valore è sempre scontento.

Le persone di levatura inferiore sono scontente per cose di poco conto: soldi, potere, prestigio. Non si distinguono molto dagli asini, sono cugini.

C’è una differenza minima tra asini e presidenti e ministri.

Un uomo di elevata qualità, l’uomo superiore, che ha il potenziale di diventare un Buddha, un Mahavira, uno Zarathustra, sarà scontento, anche se il suo malcontento è totalmente diverso. La sua dimensione è differente. Non è scontento perché vuole avere più cose: è scontento perché vuole essere di più; non avere di più ma essere di più. 

Vuole più essere, più consapevolezza, più presenza. Vuole più amorevolezza, più compassione. Vuole tutto il cielo e le stelle dentro di sé. Il suo malcontento è immenso. 

Le persone inferiori, scontente per il denaro, il potere, il prestigio, potranno anche ottenere queste cose, ma poi saranno estremamente frustrate. Tutta la loro gioia consiste nella speranza, non nella scoperta. Nel momento in cui trovano ciò che cercavano, si accorgono di aver rincorso delle ombre.

Ma un uomo veramente scontento continuerà a essere sempre più assetato, perché ogni passo lo porta a tali immense estasi che non riesce a smettere di cercare. La sua ricerca è eterna. Non perché ciò che trova è frustrante, no: è perché ciò che trova è così appagante che naturalmente vuole andare oltre, superarlo. Ci deve essere di più, l’esistenza non può essere così limitata.

È bellissimo che più mi ascolti e più hai sete. Mi chiedi anche di parlare di passione e meditazione. In superficie apparirà molto strano: perché metti insieme queste due cose? Ma vanno insieme! Solo la persona più appassionata diventa un meditatore. La sua passione è così forte che niente di comune può appagarla, tutto si rivela piccolo, infimo. La sua passione è così enorme!

Nessuno lo ha mai detto così chiaramente come lo dico io e, per provarlo, posso dire che, in tutta la storia dell’uomo, mai una persona impotente si è illuminata. Strano… Se i religiosi avessero ragione, tutti gli impotenti dovrebbero illuminarsi perché sono veramente casti! La loro castità è assolutamente certa, come quella di nessun altro. 

Ma invece è la persona più appassionata che non si accontenta di giocattoli, che si stanca presto dei soldi, degli uomini, delle donne, di essere famoso, di avere un nome. Presto si stanca di tutto ciò che non è reale. Vuole solo ciò che è reale. La sua passione è così tanta che finché non trova la verità non sarà mai soddisfatta.

Quindi la relazione c’è: solo gli appassionati son diventati grandi meditatori. E l’energia travolgente della passione, finché non è troppa non riesce a muoversi verso l’alto. È sufficiente alla necessità biologica di riprodursi. Ma quando è troppa è destinata a salire oltre i limiti della biologia ed è così che abbiamo scoperto gli stadi in cui si muove nel mondo interiore dell’uomo.

Ci sono sette stadi. Al settimo stadio, quando raggiunge il punto più alto della testa, esplode, come milioni di soli.

È ciò che chiamiamo illuminazione. 

È la stessa energia che si esprime nel sesso, che genera la vita. È la stessa energia che si sposta verso l’alto in stadi.

Per esempio quando è vicina al cuore genera un immenso potere d’amore. Quando è vicina alla gola genera un grande potere nella musica, nella poesia, nell’autorevolezza di ogni singola parola pronunciata. È la stessa energia anche quando raggiunge il centro del terzo occhio, tra le sopracciglia: a quel punto un uomo diventa ipnotico, senza sforzo. Alla sua sola presenza all’improvviso ti ritrovi d’accordo con lui. E non è una questione di argomenti, cominci ad andare allo stesso ritmo.

Una persona così non cerca mai di convertire nessuno, ma se per caso qualcuno le si avvicina, non potrà che convertirsi. E sarà una vera conversione, perché è trasformazione: quella persona non sarà mai più la stessa. Ed è quando la stessa energia sale oltre il sesto centro, oltre il terzo occhio e raggiunge il settimo, sahasrar, che si raggiunge il samadhi. Ma è la stessa energia che chiamiamo passione: al livello inferiore è passione, al livello più alto è compassione. 

Testi di Osho tratti da: The Passion for the Impossible #1


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