testata_mare.psd
newsletter n. 071

Indietro

Satsang,
il segreto 
della presenza

Molti pensano che la presenza del maestro consista solo nella sua vicinanza fisica... Chiunque abbia mai ascoltato Osho e/o partecipato all’Evening Meeting (che prevede l’ascolto e la visione di un videodiscorso di Osho) sa che non è vero. C’è qualcosa di molto più potente in azione...
 
Un prezioso testo di Osho apparso su Osho Times n 224





Molto è possibile solo grazie all’ascolto.

È una meditazione incredibile, ascoltare soltanto. E non c’è bisogno d’altro. Se ascolti totalmente, due cuori cominciano a incontrarsi e fondersi. Molte volte i confini si dissolvono e non sai più se sei colui che ascolta o colui che parla. Quelli sono i rari momenti in cui qualcosa accade realmente. In Oriente abbiamo dato un grande valore al satsang, mentre in Occidente non è mai esistito niente di simile. Il satsang è un concetto squisitamente orientale. Dice che stare semplicemente vicino al maestro, senza fare nulla, è l’unica cosa di cui c’è bisogno. Se parla, ascolti le sue parole. Se non dice nulla ascolti il suo silenzio. Se ride, ascolti le sue risate. Il solo esserci, disponibile, aperto, vulnerabile… come una spugna, che assorbe la sua energia, la sua vibrazione… permettendogli di riversarsi dentro di te. Alcune persone hanno raggiunto l’apice solo sedendo accanto al maestro.

Si racconta che un maestro Sufi a cui fu chiesto come si era realizzato rispose: 

“Per 3 anni sono solo stato seduto vicino al mio maestro e lui nemmeno mi guardava. Era difficile dire se mi avesse mai notato, perché non mi rivolgeva mai lo sguardo. Arrivava e se ne andava e per 3 anni non mi ha mai guardato. Ma io sono stato persistente, e un giorno infine mi ha guardato. Fu un dono immenso, una grazia. E poi per altri 3 anni si dimenticò di me. Dopo 6 anni un giorno mi sorrise. Per altri 3 anni niente. Poi un giorno mi prese la mano e la strinse nella sua. E per altri 3 anni niente. 12 anni passarono così. Poi un giorno mi abbracciò e disse: ‘Ora cosa fai qui? Vai e fai agli altri ciò che io ho fatto a te’. Si sedeva e diceva: ‘Siediti al mio fianco’ ed è questo che ho imparato.

Se riesci semplicemente ad ascoltare ed essere, non c’è bisogno d’altro”.

Tratto da: Osho, The Passion for the Impossible #4
 

Se aspetti in silenzio – senza alcun desiderio, nessuna aspettativa – arriva il momento in cui il tuo silenzio è così totale e la tua attesa così fresca, pulita che la porta si apre. E sei trasportato nel tuo più profondo, recondito spazio interiore, nel tuo tempio. Questo è sempre stato il mio insegnamento.

E questa è una buona opportunità per un’attesa silenziosa. Quando eri vicino a me eri così pieno di me, della mia presenza, delle mie parole che non avevi mai avuto modo di pensare all’attesa. Io ero lì, disponibile. Ora posso essere disponibile non all’esterno, ma soltanto dall’interno. È un grande incontro, di totale pienezza, di gioia infinita. Quindi, non ti disperare, non cadere nell’angoscia. Non credere di essere lontano da me.

Sei lontano solo quando non sei in silenzio. Sei lontano solo quando non è presente l’attesa, altrimenti sei molto vicino a me. Ovunque tu sia, il silenzio ti unirà a me e la tua attesa preparerà il terreno per l’incontro che è non fisico, è fuori dallo spazio, fuori dal tempo!

Usa questa opportunità. E ricorda sempre che qualsiasi cosa accada deve essere usata come un’opportunità. Non c’è nessuna situazione al mondo che non possa essere usata come un’opportunità. Ti senti triste perché sei lontano. Certo, è una reazione naturale, ma non è un uso attento di questa opportunità. Non sprecarla nella tristezza, altrimenti disperarti diventerà come un cancro  dell’anima. Sono stato con te abbastanza a lungo, è arrivato il momento per te di scoprire se riesci a stare con me anche in mia assenza, con lo stesso senso di celebrazione, per quanto difficile possa sembrare all’inizio. Scoprirai un’infinita pienezza e l’assenza non sarà più un’assenza; ti sentirai ricco della mia presenza ovunque sarai. È questione di un certo ritmo, di una sintonia... due persone possono sedersi vicine, con i corpi che si toccano ed essere lontane, lontane come stelle distanti; puoi trovarti in mezzo a una folla ed essere comunque solo.

Quindi la questione non è di vicinanza fisica, la questione è capire che cosa succede alla presenza di un maestro. Il tuo cuore inizia a battere esattamente al ritmo del cuore del maestro; il tuo essere inizia ad avere lo stesso canto del silenzio che ha l’essere del tuo maestro. Questi sono gli elementi che ti portano vicino a lui. Se riesci ad avere queste due cose, puoi trovarti anche su un altro pianeta, non farà alcuna differenza! Non è niente che abbia a che fare con la distanza.

Sei stato con me così tanto, sai perfettamente che cosa ti succede in mia presenza. Datti una possibilità: chiudi gli occhi, siedi in silenzio, aspetta che succeda la stessa cosa. E resterai sorpreso, ti accorgerai che non è necessario che io sia lì fisicamente. Il tuo cuore può battere con lo stesso ritmo: lo conosci. Il tuo essere può raggiungere le stesse profondità di silenzio e lì non esiste alcuna distanza. E non sei da solo, non ti senti solo. Certo, sei solo, ma questo essere solo ha una bellezza, una libertà, una profonda integrità e centratura in te stesso.

Tratto da: Osho, The Path of the Mystic #28


Dieci sensi per quattro silenzi

Osho,

qualche tempo fa hai detto qualcosa sul silenzio che mi ha fatto trasalire. Nel mio sonno, l’avrei immaginato semplicemente come un’assenza, un’assenza di rumori.

Ma tu hai detto che ha delle qualità positive, un “suono” positivo. E durante le mie meditazioni, ho notato una distinzione tra un silenzio del corpo e un silenzio della mente. 

Posso avere il primo, senza il secondo. Puoi parlare del silenzio?

 

Generalmente il silenzio è considerato qualcosa di negativo, qualcosa di vuoto, un’assenza di suono e di rumore. Questa incomprensione è molto diffusa, perché pochissime persone hanno fatto esperienza del silenzio. Tutto quello che hanno semmai vissuto in nome del silenzio è un’assenza di rumore.

Ma il silenzio è un fenomeno completamente diverso. È profondamente positivo. È esistenziale, non è vuoto. È ricco di una musica mai udita prima, di un profumo che non è familiare, di una luce che solo gli occhi interiori possono vedere. 

Non è fasullo, è una realtà: una realtà che è già presente in ciascuno di noi. Il fatto è che non guardiamo mai dentro. Tutti i nostri sensi sono rivolti verso l’esterno. I nostri occhi si aprono sull’esterno, le orecchie anche, le nostre mani si muovono verso l’esterno, le gambe… Tutti i nostri sensi sono destinati a esplorare il mondo esterno.

Ma esiste anche un sesto senso che è addormentato perché non è mai stato usato. E non esiste alcuna società, alcuna cultura, alcun sistema educativo che ci aiuti ad attivarlo. Questo sesto senso, in Oriente, lo chiamiamo il “terzo occhio”. È rivolto verso l’interno. E come esiste un modo di guardare verso l’interno, c’è anche un modo di ascoltare all’interno, come pure un modo di annusare all’interno.

Come esistono 5 sensi rivolti verso l’esterno, ci sono 5 contro-sensi rivolti verso l’interno. 

In tutto l’uomo ha quindi 10 sensi, e il primo di questi sensi che attiva il viaggio interiore è il terzo occhio, dopo di che anche gli altri sensi cominciano ad aprirsi.

Il vostro mondo interiore ha il suo sapore, ha il suo profumo e ha la sua luce. Ed è totalmente silenzioso, immensamente silenzioso, eternamente silenzioso. Non c’è mai stato nessun rumore e non ci sarà mai alcun rumore. 

Non c’è parola che possa arrivarci, ma tu puoi arrivarci.

La mente non può arrivarci, ma tu puoi arrivarci, perché tu non sei la mente. La funzione della mente è di essere un ponte fra te e il mondo oggettivo, e la funzione del cuore è di essere un ponte fra te e il tuo essere.

Il silenzio di cui ho parlato è il silenzio del cuore. È in sé una canzone, senza parole e senza suoni. Solo in questo tipo di silenzio si aprono i fiori dell’amore. È questo silenzio che diventa il giardino dell’Eden. 

La meditazione e soltanto la meditazione è la chiave per aprire le porte del tuo essere...

Tratto da: Osho, The Golden Future #1

Continua la lettura su Osho Times n. 224

Indietro




 OSHO TIMES --- La rivista di Osho dedicata all'arte della meditazione
 C.P. 15 - 21049 Tradate VA - Italia --- tel e fax 0331 810042
  www.oshotimes.it  -  oshoba@oshoba.it