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La poesia del rischio

​Ogni giorno è un nuovo giorno...


 
Da un prezioso testo di Osho apparso su  Osho Times n 225




 

I dubbi ci sono sempre. Devi procedere nonostante la loro presenza. Se aspetti che i dubbi si dissolvano per fare un passo, non lo farai mai, perché i dubbi non se ne andranno. Anzi, succede proprio il contrario: i dubbi se ne vanno quando fai un passo. E i dubbi sono umani, devono esserci. Come potrebbe essere facile avere fiducia? Ma ci si fa coraggio e si procede. È così che tutta la vita deve muoversi. Quando ti innamori, sei totalmente innamorato? Non hai alcun dubbio? Ciononostante ti fai avanti, perché se aspetti che ogni dubbio sparisca dovrai aspettare in eterno, e l’amore diventerebbe impossibile. E tutto è una specie di amore... Quindi fai il salto, a dispetto di... 1


Nel momento in cui il dubbio muore nasce la poesia. Il dubbio crea la filosofia, la fiducia crea la poesia. E la poesia è il mio messaggio. La filosofia va messa da parte, è spazzatura e appesantisce solo la testa. Non dà ali al cuore e per conoscere la realtà e per viverla c’è bisogno di ali. Bisogna essere capaci di volare oltre la forza di gravità della Terra: questa è poesia. 

Poesia significa qualcosa su cui l’attrazione gravitazionale non ha effetto. Poesia significa qualcosa di miracoloso. Poesia significa qualcosa che nella realtà non dovrebbe succedere eppure accade... L’incredibile!

La poesia non è l’approccio logico alla realtà. E hai sofferto abbastanza a causa della logica. È ora di liberarti di questa vecchia malattia. Quando è troppo è troppo. Ti ha fatto male a sufficienza, ed è arrivato il momento di guarire e tornare integro.

Per poesia non intendo la poesia in senso letterale, perché se una persona vive amorevolmente tutta la sua vita diventa poesia. Tutto ciò che fa è poesia, non può fare altrimenti. Se siede in silenzio c’è poesia nel suo silenzio. Se cammina in giardino è la poesia che cammina in giardino, tra gli alberi. Se parla, è poesia ciò che dice, se ascolta, è poesia ciò che ascolta.

La poesia è un orientamento totalmente differente rispetto alla logica, l’opposto della mente razionale: è la mente intuitiva, il femminile dentro di te. La mente logica fa un passo dopo l’altro per arrivare a una conclusione. È molto cauta, prudente, quindi i suoi risultati sono sempre banali. Non riesce a fare balzi quantici, procede in modo graduale. Striscia, cammina raso terra, non ottiene grandi risultati. È così cauta da rimanere confinata al mondo della sicurezza. Non rischia mai. E la vita è rischio. E più rischi, più vivi e più sei vivo. Meno rischi, meno sei vivo. E una persona che non corre mai rischi non ha affatto vissuto o ha vissuto invano. 

Quando ti trovi sulla soglia, stai per entrare in qualcosa di nuovo di cui non sei sicuro... Che cos’è? Non c’è modo di saperlo prima di averlo assaggiato. Questo è il significato di rischio: entrare nell’ignoto. Lasciare ciò che conosci per qualcosa di sconosciuto. 

Anche questo richiede coraggio, devi osare, perché il noto è comodo, confortevole. Sai cosa fare.

Nell’ignoto sei un dilettante, un incapace, potresti renderti ridicolo, potresti commettere molti errori, far ridere la gente...

Tutte queste sono implicazioni del rischio... Ma solo attraverso il rischio nasce la poesia. La poesia è il fiore del rischio. Fiorisce solo attraverso il rischio.

Rischiare significa sacrificare qualcosa del passato per qualcosa di ignoto, per il quale non può essere data alcuna garanzia. 

Ma fa sempre bene attraversare i dubbi, perché a forza di attraversarli – lo stesso circolo vizioso che si ripete e che non porta da nessuna parte – una persona intelligente salta fuori.

Questa è la definizione di intelligenza: vedere il circolo vizioso della propria vita. 

La persona non intelligente va avanti anno dopo anno, vita dopo vita, nello stesso circolo vizioso, pensando, aspettando, come se qualcosa dovesse succedere, e continua a ripetere la stessa routine... Come un disco rotto...

L’intelligenza consiste nel comprendere che hai vissuto così, ascoltando la mente, seguendo la mente. E dove sei arrivato? Cosa è successo? Vederlo, come un fulmine – che niente è accaduto, che hai dato abbastanza credito alla mente – ora provi l’opposto, l’ignoto.

Il sannyas è questa intelligenza: dare una chance all’ignoto, al sentiero che non hai mai percorso. Tutto ciò che è vecchio cadrà, tutto ciò che hai raccolto ti sarà portato via e tutto ciò che sei stato sarà dato alle fiamme. E solo allora, per la prima volta, vedrai il tuo volto originario, chi sei veramente... 2



Ogni giorno un nuovo giorno
 

Atisha dice: All’inizio e alla fine ci sono due cose da fare.

 

Per inizio intende il mattino e per fine intende la sera. Atisha dice: al mattino ricorda una cosa, che ti sono offerti un nuovo giorno e una nuova opportunità. Sii grato. L’esistenza è veramente generosa. Hai sprecato così tanti giorni e ora ti offre un nuovo giorno. L’esistenza ripone in te grandi speranze! Hai sempre e solo sprecato, senza fare nulla. Hai sciupato così tante valide opportunità, e tempo ed energia, tuttavia l’esistenza spera ancora. Ti offre un altro giorno.

Atisha dice: al mattino ricorda che è un nuovo giorno, un nuovo inizio. Nella profondità del tuo cuore prendi questa decisione: “Oggi non sciuperò questa nuova opportunità. Quando è troppo, è troppo! Oggi sarò consapevole, oggi sarò vigile, attento. Oggi dedicherò tutta l’energia possibile a un’unica causa, la causa della meditazione. Sarò meditativo in ogni mio gesto. Tutte le mie attività – le mie solite attività quotidiane – avranno una qualità diversa: immetterò in loro la qualità della consapevolezza”.

Dai il benvenuto al nuovo giorno, sii grato, felice perché l’esistenza ha ancora fiducia in te. C’è ancora una possibilità, la tua trasformazione può ancora accadere. Inizia il nuovo giorno con ferma decisione.

E alla sera, di nuovo, sii grato per questo giorno che ti è stato offerto e per tutto ciò che è accaduto – il bello e il brutto, la felicità e l’infelicità – perché sono tutti insegnanti.

Tutto è un’opportunità. Preso nel modo giusto, ogni momento è un gradino. Il fallimento ti aiuta a diventare più vigile, esattamente come il successo. Anzi, a volte, il fallimento ti aiuta a diventare consapevole più di quanto possa farlo il successo. Il successo può aiutarti a ricadere nel sonno. La gente, quando è felice, dimentica. Nella felicità nessuno ricorda dio. Nell’infelicità improvvisamente il ricordo torna ad affiorare.

Fortunato è l’uomo che riesce a ricordare dio anche quando è felice, fortunato è l’uomo che riesce a ricordare dio quando tutto scorre perfettamente. Quando il mare è in tempesta, tutti ricordano dio. Non c’è niente di speciale, è solo per paura.

Quindi, alla sera, ringrazia di nuovo, ringrazia l’intera esistenza. Sii grato per tutto ciò che ti è accaduto durante il giorno. 

E ancora due cose: ricorda i momenti di inconsapevolezza e di mancanza di compassione che hai avuto durante il giorno. Ricordali soltanto. Atisha non dice: “Pentiti”, dice: “Ricordali semplicemente”. E lasciami sottolineare una cosa: quando leggi nel Vangelo che Gesù ripeteva di continuo: “Pentiti!”, sei di fronte a un errore di traduzione dall’aramaico. Nella traduzione ha assunto un significato totalmente diverso, un significato diametralmente opposto. È diventato “pentimento” nel senso di sentirsi in colpa. Ma in aramaico “pentirsi” significa semplicemente “ritornare”, “rivedere”, nient’altro. Tira le somme, il giorno è passato, guardati indietro. Osserva semplicemente la tua giornata, prendi nota dei momenti in cui non sei stato consapevole. Ti sarà utile domani, rinforzerà la tua consapevolezza. E prendi nota dei momenti in cui ti è mancata la compassione, questo ti aiuterà domani a essere più compassionevole. E prendi nota anche dei momenti in cui sei riuscito ad avere consapevolezza e compassione. Senza esserne fiero: nessun senso di colpa e nessun senso di orgoglio. È semplicemente un tirare le somme del giorno che è trascorso, prima di andare a dormire. Uno sguardo all’indietro senza valutazioni di sorta, senza condannarti come peccatore e senza sentirti fiero perché: “Oggi sono stato veramente consapevole e pieno di compassione. E ho compiuto un’infinità di buone azioni!”. Niente di tutto questo: guardati semplicemente indietro, osserva ciò che è accaduto dal mattino alla sera. Anche questo è un metodo per diventare più consapevole.

 

Atisha dice: Sii paziente, qualsiasi dei due accada.

 

Ricorda, sia che tu riesca a essere consapevole, sia che tu fallisca, sii paziente. Sii paziente perché l’impazienza non ti aiuterà. Osserva semplicemente con pazienza e aspetta con grande fiducia: se ti accade anche solo un bagliore di consapevolezza, è possibile che la consapevolezza aumenti ancora. Domani, sul tuo albero spunterà una foglia nuova e sboccerà un altro fiore. Ricorda anche che questo tuo corpo non è l’unico. Ne hai già avuti molti e in futuro ne avrai ancora molti. Quindi, non avere fretta. Sii paziente, perché la fretta può solo disturbare la tua crescita. La fretta non aiuta, è d’intralcio. 3


Testi di Osho tratti da:
1. Hammer on the Rock #8
2. God’s Got a Thing About you #12
3. Il Libro del risveglio, Edizioni del Cigno

 


Continua la lettura su Osho Times n. 225

 



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