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osho times l'arte della meditazione
NEWSLETTER n.090  DELLA RIVISTA MENSILE CARTACEA E DIGITALE DEDICATA ALLA VISIONE DI OSHO

Ciao!
Una mia amica, che legge Osho e medita da qualche anno, mi ha chiesto com’era trovarsi vicini a Osho quando era nel corpo, perché, pur vedendolo nei video non riesce a immaginarselo.

E allora mi sono ricordato della mia prima volta in assoluto, appena arrivato a Pune, nel 1978. Ci ero andato dopo aver letto un paio di libri e dopo aver ben valutato la possibilità che quell’uomo potesse essere il mio maestro vivente. Al tempo mi consideravo discepolo di Gurdjieff che però era ormai morto da più di vent’anni, quindi non l’avevo mai incontrato. Dopo aver letto Osho ebbi la forte sensazione che poteva essere il mio maestro, diverso da Gurdjieff, ma di fatto molto vicino per tanti versi.

Quel giorno a Pune ero molto emozionato. Entrai nella Buddha Hall e mi sedetti per terra aspettando. Mi sentivo un po’ un pesce fuor d’acqua vedendo tutti quei discepoli così in armonia tra loro: questa era l’impressione davanti al mare di arancione che circondava me vestito di blu.

Ricordo Osho entrare con la sua veste bianca e salutando all’indiana col namasté. Ricordo la sensazione di leggerezza di quel corpo fragile che saliva i pochi gradini verso il palco, una nuvola che galleggiava senza peso. Il silenzio che mi coinvolse era tangibile e non arrivava certo dalla mia mente, ma era qualcosa di solido che da fuori mi penetrava.

Poco dopo Osho iniziò a parlare guardandosi intorno, ed ebbi la chiara sensazione che guardasse anche me negli occhi, sebbene fosse seduto abbastanza lontano. Lo percepii come una persona a me molto familiare, come se lo conoscessi già da tempo. Circa mezzora dopo, durante il discorso, iniziò a parlare proprio di Gurdjieff e feci come un salto dentro di me. Ne parlò dicendo, tra le varie cose, che i maestri non muoiono, ma rimangono sulla Via ad aiutare chi sta usando i loro insegnamenti e aggiunse che siccome sulla Via di Gurdjieff non c’era nessun nuovo maestro illuminato, Gurdjieff stava spingendo i suoi discepoli ad avvicinarsi a lui – a Osho – che era il maestro vivente più simile, come insegnamento, al suo.

Insomma, sarà stato anche un caso, ma io mi sentii davvero visto in profondità, io, gocciolina blu, seduta lì nel mare arancione.

Per rispondere alla mia amica: ogni volta che ho incontrato Osho ho sempre avuto la sensazione che mi conoscesse benissimo e vedesse molto in profondità in me senza bisogno che io dicessi niente. Questo, aldilà dello stupore, mi ha sempre fatto pensare che se lui può vedere in me con tanta chiarezza, certamente anch’io devo poter vedere in me con altrettanta chiarezza. Il suo vedermi era sempre un incoraggiamento al mio sforzo di vedere me stesso: una prova tangibile che è possibile farlo!

Naturalmente usando tutti gli aiuti possibili che incontro – le meditazioni, i libri – ma soprattutto immergendomi nel campo di energia creato da tante persone che meditano insieme e che trovo nei centri di Osho, a Pune, ai festival della meditazione... Abbiamo appena avuto un’immersione fantastica di questo tipo a Milano con Liberi di Essere e ne approfitto per invitarti al prossimo grande evento di festa e meditazione che organizziamo a Lignano Sabbiadoro per Capodanno...

Intanto per oggi ecco ancora due estratti di articoli dalla rivista Osho Times - buona lettura! E ti ricordo anche che continua la nostra iniziativa della rubrica con le vostre condivisioni, puoi ancora partecipare scrivendo a marga@oshoba.it o rispondendo a questa newsletter. Ciao, Akarmo



Sono un represso?

Il fango e il loto – l'arte della trascendenza

Un brano di Osho apparso sull'Osho Times


Domanda: come faccio a sapere se l’energia sessuale si è trasformata o se è solo repressa?

Osho: Non è difficile. È la cosa più semplice da capire. Quando l’energia sessuale è repressa i sogni e le fantasie sessuali sono inevitabili.
Quando l’energia sessuale si trasforma, invece, sogni e fantasie sessuali non ci sono. Questo è il semplice criterio. Vorrei concludere con una storiella…

Al tempo di Gautama il Buddha c’era una bella donna, una prostituta, Amrapali.

Un monaco buddhista era in giro a chiedere l’elemosina, quando Amrapali lo vide...


>>>>>> continua la lettura



Lombra dellAmerica

O il vero segreto di Donald J. Trump
Dal blog di Deepak Chopra 


Da un articolo di Marga apparso sull'Osho Times


“Per spiegare l’ascesa di Donald Trump c’è una chiave di lettura molto efficace che però la maggior parte dei commentatori non ha colto del tutto o ha sottovalutato. 
L’interpretazione standard lo descrive come una bizzarra anomalia. Iniziando come un improbabile candidato-celebrità, ha sfidato tutte le regole della politica convenzionale, cosa che avrebbe dovuto essergli fatale. Invece Trump ha spazzato via tutti coloro che si trovavano prima di lui sul fronte repubblicano. Dotato di un grande talento per catturare le luci della ribalta, continua a dominare la scena in modi in cui nessun politico precedente ha mai osato, almeno in tempi moderni. 
Questa è l’interpretazione convenzionale.
In realtà Trump non è né bizzarro né anomalo... 


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Questa settimana ti segnaliamo:

>>> Non perderti il nuovissimo Osho Times di NOVEMBRE  GUARDA CHE BELLO

>>> Leggi cosa ha detto Osho della sua rivista... l'Osho Times

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