Ciao!
È diventata un’informazione che popola tutto a un tratto molte rubriche scientifiche, e, nonostante gli scienziati la studino da decenni, solo ora è nei vari media... parlo di un dato misterioso riguardo alla materia esistente nell’universo. Noi per materia intendiamo i sassi, le piante, l’acqua, l’aria... i pianeti, le stelle, ecc. Tutto il resto dello spazio non occupato da questa “materia” l’abbiamo sempre considerato piuttosto vuoto, al più qualche onda radio o similari. Invece tutta questa “materia” che conosciamo costituisce solo il 4% dell’intera massa calcolata (non parlo dello spazio in cui si estende l’universo, ma proprio della sostanza, della massa). C’è un’enorme porzione misteriosa di altra materia che viene definita “oscura” - perché gli scienziati non riescono a “vederla” sebbene ne conoscano l’esistenza - la quale occupa il restante 96% della massa di cui è fatto l’universo. Parliamo proprio di materia... cioè di qualcosa di consistente, anche se in modo diverso da quello che conosciamo, con una sua specifica solidità. E ce n’è ovunque.

Ma tutti i nostri sensori creati finora sanno “vedere” e “toccare” solo quel 4% della massa totale, il resto è ora una sfida per il settore scientifico sperimentale: riuscire a toccarla, vederla, misurarla. Perché al momento tutti i sensi, per così dire, sviluppati, cioè i macchinari scientifici, sono incapaci di farlo. Ci vogliono dei nuovi sensi. Gli scienziati sanno con certezza che esiste questa materia ma non riescono a vederla.

Questa parte di scienza è così vicina per tanti versi al mondo spirituale che non posso fare a meno di venirne affascinato: il mondo interiore di cui parlano i mistici parte dal corpo, dalla psicologia, dalle emozioni, dai pensieri... ma ci dicono una cosa che suona un po’ come dire che “è solo il 4% dell’intera nostra realtà”! Il resto è proprio come per la scienza cosmologica: sentiamo che c’è dell’altro, intuiamo che le dimensioni del nostro mondo interiore non sono finite con quel 4%, ci deve essere qualcosa di spirituale... però se non troviamo i giusti “macchinari” per espandere la nostra esperienza rimane tutto un mondo "irreale", magari poetico o onirico o fantasioso, ma non reale, non nostro. Solo un’ipotesi altrui che sentiamo o intuiamo vera.
Per fortuna nei millenni alcuni rari individui sono riusciti a penetrare aldilà di quel 4% e anche a trovare metodi per aiutare altri a espandere la propria percezione, la propria piccola realtà. Questi metodi hanno tutti un’unica funzione: attivare i nostri speciali sensi interiori, che sono i nostri macchinari per esplorare anche il restante 96% della nostra galassia interiore. Per fortuna li abbiamo già, dicono i mistici, ma sono addormentati.

Osho oltre a penetrare in prima persona il mistero, ha anche studiato e insegnato un’enorme quantità di metodi sviluppati nei millenni da diverse scuole mistiche, aggiungendone pure di nuovi, per attivare i nostri sensi interiori. Nei suoi libri, nei suoi centri, vengono proposte molte metodologie per far diventare quella del mondo interiore una nostra esperienza reale... All’OshoFestival di Bellaria ci saranno una ventina di insegnanti qualificati, esperti internazionali in svariati settori dell’esplorazione interiore che offriranno qualcosa come 60 diversi workshop tra cui scegliere, degli assaggi di cosa è possibile portare nella propria vita come apertura sul 100% della nostra realtà!
Anche l’Osho Times partecipa a questo sforzo: dalla rivista che puoi ricevere a casa tua in abbonamento, ecco anche oggi due estratti di articoli. Buona lettura - Akarmo

Abbiamo tutto ciò che
serve per questa avventura?

Il cammino è bello, la via è piena di fiori. E diventa sempre più bella man mano che la tua consapevolezza si eleva...

Un prezioso brano di Osho apparso sull'Osho Times


DOMANDA: Osho, non so dove sto andando e non so che cosa devo fare. Ho tutto ciò che mi serve per questa avventura?

OSHO: Non c’è bisogno di sapere dove stai andando. Non c’è bisogno nemmeno di sapere perché. Tutto ciò che ti serve sapere è che lo stai facendo con gioia, perché se lo fai con gioia non puoi sbagliare. Se danzi, canti e celebri, la direzione non ha importanza, la strada non conta, l’obiettivo non importa. Ogni istante diventa il paradiso...

Parliamo di gelosia

Un inferno confortevole... 
Marga intervista Prashantam

Da un articolo apparso sull'Osho Times

Marga: Gelosia. Raccontami cos’è per te.

Prashantam: Mi prendi un po’ alla sprovvista, ma posso dire che è un tema ricorrente nella mia vita. Nella mia esperienza non è altro che un programma della mente, con il quale naturalmente siamo abituati a identificarci. Se voglio lo ritrovo nella mia mente, anche in questo preciso istante. Da quasi due anni, sono innamoratissimo di una donna, il suo nome è Africa, che in questo momento si trova dall’altra parte della Terra, in Russia. Ci vediamo ogni giorno su Skype, eppure quello che fa, o se dorme a casa sua, non lo so veramente. Se volessi potrei lasciare libera la mia testa di vagare su questo tema, potrei trovare tantissima energia per identificarmi con la gelosia, alla fine. Ma considero la gelosia un posto comodo per quelli che hanno paura dell’amore...