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newsletter n. 008
Ciao!
Sono tornato da poco da un bel weekend di Vipassana con Shunyo e ho ancora vivo il sapore degli spazi magici che si scoprono quando ci si dedica con intensità alla meditazione... e ancora una volta mi trovo a pensare "meno male che tra un po' c'è Meditando dove la mia avventura con la meditazione può continuare a crescere..." Spero che questo nuovo appuntamento con la NEWSLETTER DI OSHO TIMES quindicinale faccia scoprire qualcosa di interessante anche a te! Se ti piace condividila e
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Abbiamo selezionato per te due articoli apparsi sulla rivista mensile.
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Intanto... buona lettura - Akarmo








Una vita con Osho

Continua
il racconto di Pragya:
dopo l’incontro,
ancora adolescente,
con Osho negli anni ’60,
un’intera vita
vicina al suo maestro...


Domanda: Quasi 10 anni dopo il primo incontro con Osho, dopo averlo seguito nei campi di meditazione e aver aspettato che intorno a lui sorgesse una Comune, finalmente eri riuscita a venire a Pune e a vivere vicino al tuo maestro…

Pragya: Sì, nel ‘75. Mia madre era andata a trovare Osho e gli aveva detto che volevo davvero venire a vivere nella sua Comune. Lui ha risposto che stavano preparando degli spazi per chi voleva risiedere qui e di prenotarne uno per me. Ho cominciato a vivere in Krishna House, uno degli edifici di quello che allora si chiamava Ashram.

Domanda: Cosa significa per te questo stile di vita che ancora stai conducendo?

Pragya: Per me è tutto. Passo qui al Resort tutto il tempo. Per me è come respirare. Tutto ciò che voglio nella mia vita è questo posto. Voglio vivere una vita spirituale, non ho più molta voglia di quello che succede fuori, nel mondo. È da quando ero giovane che voglio un posto di questo tipo. Ho sempre desiderato di incontrare un maestro...


>>>>>>> continua la lettura




Perché non tutti
gli illuminati
possono diventare
maestri?



L’espressione
della tua
individualità...


Un brano di Osho inedito



Osho,
ci hai detto che ci sono stati molti illuminati che non sono mai diventati maestri. A me sembra quasi più facile comprendere questo piuttosto che la ragione per cui alcuni diventano un maestro o il modo in cui lo fanno.
Mi stupisce vedere come ti trattano: i governi ti sono ostili e non ti permettono l’ingresso nel loro paese o ti mettono in prigione. La grande maggioranza delle persone non si preoccupa neppure di scoprire chi sei o di che cosa parli.
E i pochi che ti amano e ti ascoltano si crogiolano ancora nel loro sonno.
Hai scelto tu di essere un maestro per cercare di risvegliarci o è stata una decisione dell’esistenza? Chi decide se un illuminato diventa un maestro?


L’illuminato è andato oltre il prendere decisioni, quindi il primo punto da comprendere è che lui non decide nulla. La decisione è parte dell’io. In essenza è una lotta tra fare una cosa o un’altra. L’io pensa di essere più saggio dell’esistenza, ma quando  scompare, svanisce anche il prendere decisioni.
L’illuminato vive senza decisioni, senza obiettivi, senza desideri. È arrivato al punto in cui qualsiasi decisione sarebbe come opporsi all’esistenza. Il percorso della persona in sintonia con l’esistenza può essere soltanto un lasciarsi andare privo di decisioni. Quindi, non è una questione di decisioni.
Migliaia di persone si sono illuminate, ma soltanto pochissime sono diventate maestri. È naturale che la mente si chieda chi è che decide che alcuni diventino maestri, mentre gli altri “scompaiono” nell’universo. Non decide nessuno. Tutto funziona in modo completamente diverso da un processo decisionale. Sono esistiti i maestri e gli illuminati, e ci sono state anche varie dimensioni dell’illuminazione: ci sono stati poeti, pittori, scultori, cantanti, danzatori. La differenza dipende dall’unicità delle loro diverse individualità.
Si arriva all’illuminazione senza un io, senza una personalità, ma non senza un’individualità. In realtà, quando la personalità e l’io non ci sono più, rimane soltanto l’individualità, pura, unica. Questa unicità permane e chiunque arrivi all’illuminazione por­ta con sé la propria individualità unica. Se ha sviluppato la capacità di essere un pittore, porterà quel contributo alla propria illuminazione. Dopo l’illuminazione, continuerà a dipingere, anche se, naturalmente, i suoi dipinti saranno diversi prima e dopo l’illuminazione. Prima e dopo l’illuminazione, i suoi quadri saranno completamente diversi.



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