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I discorsi di Osho: un processo di de-ipnosi
 

Preziosi testi apparsi su Osho Times n. 213

 

Osho,
durante il discorso di ieri mattina, ho avuto una comprensione così ovvia che non posso credere di averla appena avuta: sono stata de-ipnotizzata. Il processo è iniziato nel momento in cui ho sentito la tua voce, dieci anni fa. Oggi mi sono sentita davvero vicina a qualcosa. Avresti potuto dire: “Conta fino a tre e svegliati”. È incredibile quanto siamo profondamente “programmati” contro l’ipnosi – e quanto, in modo sempre così delicato, tu ce l’abbia fatto notare – tanto che consideriamo persino un insulto quando la gente dice: “Osho vi ha ipnotizzati”, mentre invece è il più grande dono possibile. La tua pazienza, genialità, compassione, maestria e saggezza mi riempiono di perenne stupore.

Stavo proprio per dire: “Kaveesha, uno... due... tre!”, ma poi ho pensato: “De-ipnotizzare Kaveesha prima di chiunque altro non sarebbe buona educazione!”. Quindi non ho detto niente, ma lei lo ha sentito lo stesso. Quello che sta dicendo è verissimo: io vi parlo con uno scopo diverso dal solito parlare, cioè l’indottrinamento. Quello non è lo scopo dei miei discorsi. Non ho alcuna dottrina, il mio parlare è anzi un processo di de-ipnosi. Basta ascoltarmi e, un po’ alla volta, sarete liberi da tutti i “programmi” nei quali la società vi ha costretto a credere. Grazie al semplice ascolto con il cuore aperto, ricevendo con gratitudine, è inevitabile che accada. Sono esistiti degli ipnotisti, ma nessuno ha mai usato il parlare in sé come metodo di de-ipnosi. Può diventare una musica dentro di te: può rilassarti, può renderti silenziosa, può dare un ritmo nuovo al tuo cuore... una sensazione nuova della mia presenza, una percezione nuova della realtà.

E potrei parlare di qualsiasi cosa. Non dipende dal fatto che stia parlando di determinate cose: queste sono secondarie. Posso parlare di A,  B o C, cose assolutamente estranee alla de-ipnosi. Ciò che conta è il tuo modo di ascoltare. Se è giusto, qualunque cosa dica rilasserà il tuo essere totalmente e un po’ alla volta i tuoi condizionamenti cominceranno a sgretolarsi.
E voglio farlo proprio in questo modo: non voglio ipnotizzarvi, perché per fare ciò dovrei prima rendervi inconsci. In questo modo non ce n’è bisogno. Diventate più consci, più attenti e presenti. State diventando consapevoli e attenti per ascoltarmi. Ma il mio obiettivo non è insegnarvi qualcosa, ma usare l’insegnamento come scusa per rendervi consci, svegli, così che possiate cominciare a toccare la di­mensione superconscia dentro di voi. E dal superconscio ha origine un’ipnosi di qualità più elevata.
I metodi comuni possono essere pericolosi: potete finire nelle mani di una persona che può usarvi vostro malgrado, perché siete inconsci: non siete in uno stato migliore rispetto alla vostra normale consapevolezza.

Nessuno prima d’ora ha mai usato il parlare per aiutarvi a raggiungere il superconscio, quindi non ho bisogno di dirvi: “Lasciate andare questo, lasciate andare quello”e non devo darvi delle suggestioni post-ipnotiche. Tutto accade qui e ora e accade in uno stato di allerta totale, in cui non potete essere strumentalizzati, essere oggetto di abuso. Non potete essere sfruttati.
L’ipnosi è spesso oggetto di critiche perché è stata utilizzata male. E chiunque, anche inconsapevole, co­me lo siete voi, può usare la tecnica dell’ipnosi. Ecco perché è stata condannata. Altrimenti un fenomeno così bello, che può essere d’aiuto alla meditazione, non sarebbe mai stato condannato.
Il mio metodo non può essere usato male. E se vi dicono che siete ipnotizzati, non sentitevi feriti. Rispondete: “Sì, siamo stati ipnotizzati per svegliarci. Siamo stati ipnotizzati per entrare nella superconsapevolezza. Non siamo stati ipnotizzati per andare nelle sfere inferiori della nostra mente, ma verso il superconscio più elevato, o superconscio collettivo”.
E alla fine, se continuate semplicemente ad ascoltarmi, senza fare nulla, farete esperienza della coscienza co­smica. Non l’avevo mai detto prima e la gente si è sempre chiesta perché, visto che non ho una religione, non ho una dottrina, non ho un insegnamento, continuo a parlare alle persone?
Non potevo dirlo, non avrebbero capito. Solo chi ha avuto esperienza della rilassatezza del superconscio è in grado di comprenderlo. E a quel punto, di certo, come dice Kaveesha, capiranno quanto tempo ho aspettato, quanto sono stato paziente e come sono stato accusato di cose che non hanno nulla a che fare con me. Ma sono rimasto in silenzio, perché la cosa non mi disturba: l’unica cosa che mi interessa è che la mia gente raggiunga uno stato da cui non possa più cadere prima che io lasci il corpo. Non posso darvi nulla di più prezioso.


 

La mente conscia è la porta

I contenuti della mente inconscia sono repressi dalla mente conscia. Per invertire il processo, devono essere riportati alla mente conscia, e la mente conscia dovrà esprimerli anziché reprimerli. Erano finiti nell’inconscio a causa della repressione: se non accade il processo inverso di espressione, ci rimarranno. È solo attraverso la mente conscia che hanno la possibilità di uscire dal tuo essere. Dalla mente inconscia non c’è un’uscita diretta. Si può stabilire un contatto, ma non c’è modo che i contenuti escano della mente inconscia direttamente: prima devono arrivare alla mente conscia. È come l’ingresso principale: siete entrati da lì e se volete uscire, dovrete tornare all’ingresso principale, altrimenti rimarrete chiusi dentro.
Man mano che l’inconscio si svuota, l’inconscio collettivo comincia a parlare. Succede solo allora. E man mano che l’inconscio collettivo si svuota è possibile che parli l’inconscio cosmico. E quando tutta la parte inferiore della mente, la mente più profonda, è ripulita, è un’esperienza talmente rinfrescante, come stare ventiquattr’ore sotto la doccia! E quando questa parte inferiore si è alleggerita, siete pronti ad andare verso l’alto con molta facilità. Ma la mente conscia è l’unica porta verso i  piani più elevati...

Se mi ascoltate e la vostra mente conscia diventa silenziosa, la mente inconscia comincia a rilasciare i suoi “fumi” da sola. Non serve un linguaggio, né quello dei sogni né quello comune: si tratta semplicemente di un’energia repressa che comincia a risalire a livello conscio e a essere rilasciata attraverso il conscio. Una volta ripulita la mente inferiore, possiamo andare facilmente al regno superiore. Ma anche per questo, si deve passare attraverso la mente conscia. E la parte superiore non contiene nulla di represso.
È purezza assoluta. Ripulisci la mente inferiore e basta un semplice metodo di meditazione a darti le ali per spostarti verso l’alto. Non c’è alcuna barriera. Entri sempre di più nella luce, sempre più in profondità nella beatitudine e alla fine raggiungi un punto dove non esisti più nemmeno tu... nirvana.

 

Testi di Osho tratto da: Beyond Psychology #42
 

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Per un elenco dei titoli e descrizione dei contenuti vedi qui.



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