Giorni fa, leggendo uno dei suoi tanti libri che divoro (respiro, con esclusione, ormai, di ogni altro libro), ho scritto un appunto per me in fondo a una pagina: “Son le parole di un illuminato della nostra epoca e io, nel leggerle, ho l’onore di pronunciarle...”. Prima, dai miei 15 anni in poi, da quando intrapresi la strada dello Zen, ho sempre sentito vicini tutti i grandi del passato, al punto da definirli “maestri invisibili”, lontani, eppur presenti, capaci di guidarmi: Bodhidharma, il Buddha, Mahakashyapa, Dogen, Hui Neng, Tozan, Ryokan, Hykkiu e tanti altri, esseri Zen che hanno mostrato la Via alla consapevolezza più alta dell’essere umano.
Non avrei mai immaginato di poter ritrovare le loro parole, il loro mostrar la Via, in modo così vicino a me, nelle parole di Osho, maestro dei nostri tempi. Leggendolo (respirandolo...) spesso sento che è come se uno degli Antichi fosse di nuovo di fronte a me, come se il tempo non fosse mai trascorso, e lo sento come privilegio e meraviglia unica, per quanto non abbia potuto conoscere Osho di persona. Se fosse accaduto, penso, la mia via alla consapevolezza sarebbe stata a dir poco anni luce più in là, ora...
Perché hai tanta fiducia in questo Osho, mi chiedono in tanti...
Osho è per me il vento tra gli alberi; nulla, quando sono in montagna, commuove e solletica più di questa melodia antica, il mio animo. Che all’istante, si riconosce: l’affinità è immediata, totale.
Lo stesso mi accade con Osho, poiché è un illuminato, un “colui che ha raggiunto” la vetta dell’essere e, semplicemente, È. Come il canto del vento tra le conifere. Per leggere Osho bisogna cancellare ogni interpretazione e filtro: occorre berlo, come il vento appunto. Non sopporto chi dice: “Io però non son d’accordo con lui su questo, ecc.”. Non si può NON esser d’accordo con un illuminato, con “ciò che è”, con l’esistenza, con il canto del vento o la bellezza del tramonto!!!
Che, per caso, nell’ascoltare il canto del vento tra i pini, ti metti a dire: “Potrebbe andare meglio se fosse così e cosà?”. Tale è la mente oggi, che potrebbe anche accadere. Ma il canto del vento, è come lo scorrere del grande fiume della vita, è come l’oceano che contiene la piccola goccia... come si può solo pensare di giudicarlo? Semplicemente, respiralo. Riconosciti in esso in ogni respiro, in ogni parola, in ogni silenzio.
A volte, quando il vento attraversa i pini cembri dell’alta montagna, semplicemente, piango di una bellezza così pura e vasta che spesso mi ritrovo sulle ginocchia, è quasi una vertigine; allo stesso modo, leggendo Osho, arrivano certe frasi e di botto idem... esplodo in luce che non si contiene. È bellezza pura, è... verità assoluta... È!
Grazie Osho, sei questo per me, sei tutto il vero che ho conosciuto da quando avevo 15 anni, attraverso le montagne e attraverso gli esempi dei maestri Zen, poiché semplicemente, sei. Avrei voluto conoscerti...

Nel lungo e profondo
buio dell’inverno
Scompare ogni forma.
Scorgo allora con maggior chiarezza ciò che
non ha nome.
Le orme sul mare
Riconducono a Casa.
 

Il sito di Ario Sciolari: www.borealislodge.org