Il Disegno Umano è una sintesi di scienza moderna e antica saggezza. Usa una complessa mappa che include il sistema dei chakra con delle varianti (sono 9 invece di 7) nonché gli esagrammi dell’I Ching, la Cabala e l’astrologia.
La sua analisi si basa su tre parametri principali: il Tipo (ciascuno con la sua strategia), il Profilo e l’Autorità.
Il Tipo – ne esistono cinque – rappresenta il modo in cui ci confrontiamo con il nostro chi, la nostra energia vitale: riusciamo ad attingerne in qualsiasi momento, o solo occasionalmente, a seconda delle circostanze o di come ci relazioniamo con gli altri? E come interagiscono i tipi quando si trovano a vivere insieme, per esempio in un contesto familiare, o in una relazione, o in una comunità? Comprendere i tipi può aiutare ad agevolare i rapporti tra le persone e la relazione con la realtà e con se stessi.
Il Profilo – ne esistono dodici – rappresenta un po’ più la personalità; siamo venuti al mondo con un certa personalità, che è la lente attraverso la quale vediamo noi stessi e di conseguenza gli altri, quindi tutto il gioco di proiezioni che conosciamo.
È un po’ come fare conoscenza con la mente… Osho spesso dice: “Impara a conoscere la mente, perché così sarà più facile trascenderla” e in tal senso il Disegno Umano può essere d’aiuto.
L’Autorità – ce ne sono nove – è una qualità dentro di noi che ci fa prendere decisioni in linea con la nostra natura interiore, permettendoci di esprimerla al meglio nel mondo esterno. È più vicina all’essenza e si trova a un livello più profondo della mente.
A questi elementi si aggiungono Canali, Cancelli e Linee. I Canali sono particolarmente importanti.
Il gioco delle relazioni
Ci relazioniamo di continuo. Su questo pianeta viviamo in un campo di connessioni emozionali. Se non ci relazioniamo ci sentiamo soli. Se lo facciamo arriva sempre il momento in cui aneliamo a stare da soli. Quando, attraverso la meditazione, impariamo a trasformare il sentirci soli nella capacità di stare soli, l’amore comincia a manifestarsi da dentro. A quel punto ci troviamo di fronte a una questione: come condividerlo?
Le relazioni sono un ottimo addestramento alla condivisione, ovviamente, il che si rivela utilissimo quando cominciamo a fare esperienza della solitudine in senso positivo. Rappresentano anche un banco di prova che ci indica quanto abbiamo effettivamente integrato la meditazione nella nostra vita quotidiana. Il nostro partner ci tocca qualche nervo scoperto? Cosa emerge quando consentiamo a noi stessi di aprirci veramente a un’altra persona?
E poi, quanto più cresciamo nella meditazione, più le nostre relazioni diventano piacevoli e appassionanti! Cosa c’è di più bello del condividere la meditazione con la persona che amiamo, o del trovare momenti di pace e silenzio mentre amiamo?
Il Disegno Umano offre molte chiavi di lettura delle relazioni. Attraverso la comprensione della nostra mappa e di quella del nostro partner abbiamo modo di vedere come funziona la nostra relazione. Vediamo qual è il contributo di ciascuno nella vita dell’altro, dove risiedono le nostre sfide e quale tipo di potenziale abbiamo come coppia.
L’attrazione
Iniziamo una relazione – facciamo quel famoso primo passo – perché ci sentiamo attratti. Ora spiegherò come si esprime questa “attrazione” nel Disegno Umano.
In una mappa di DU si vedono dei centri energetici simili ai chakra collegati tra loro da linee che chiamiamo canali. Quando i canali sono colorati significa che vi scorre l’energia vitale. Entrambi i centri coinvolti si esprimono con la qualità di quel canale specifico. Quasi tutti noi abbiamo uno o più canali colorati – o definiti – e questo conferisce una nota distintiva alla persona che siamo.
L’energia ama muoversi. Quando abbiamo un canale attivato solo per metà, essere con qualcuno che abbia l’altra metà attivata ci completa. Quando siamo insieme l’energia scorre e ci dà accesso a parti di noi che non sono disponibili quando siamo soli. Funziona come due calamite, quindi questo tipo di connessione in una mappa di coppia è chiamato un Elettromagnetico (EM).
Spesso a questo punto si pone una questione: quanti EM dovremmo avere? Più ne abbiamo meglio è? Romeo e Giulietta avevano tutti i canali collegati allo stesso modo? Chi lo sa!
Non c’è una risposta generale. Con un canale che collega due centri mentali, può portare grande gioia lo scambio di idee. Il canale che unisce l’energia sessuale ai sentimenti porterà forti scintille in camera da letto. Stando a quanto ho avuto modo di constatare, potrei dire che quanti più EM abbiamo, più si fa forte l’invito ad andare dentro, perché ci porteranno a imparare molto su noi stessi e sulla vita.
E sono molti altri i fattori in gioco quando interagiamo.
Una cosa certa è che gli Elettromagnetici danno vivacità allo stare insieme. Ma così come si possono girare le calamite in senso opposto, a volte la corrente inverte il senso di marcia e allora vogliamo stare lontani dall’altro. Poi gli Elettromagnetici ci attraggono di nuovo e possiamo goderci con occhi nuovi il fascino di entrare in contatto con il mondo di un altro essere umano. Gli Elettromagnetici funzionano come una lente d’ingrandimento dell’area della vita che essi rappresentano sulla mappa...