Oltre il passato, nella leggerezza consapevole del presente
Qualche mese fa qualcuno mi ha fatto una domanda: “Siddho, come mai un metodo creato da un ex prete, che dà così valore e rispetto alla famiglia e agli antenati, può avere tanto successo nel mondo di Osho, che tanto ci invita a lasciare andare il passato?”.
Wow! Mi sono detta... Una domanda interessante, per andare oltre le apparenze e ogni malinteso. Ed eccomi qui a condividere la mia esperienza.
Incontrai Hellinger e il metodo delle Costellazioni Familiari dopo anni di lavoro con altri metodi terapeutici.
All’inizio snobbai il metodo perché lo ritenevo troppo “popolare”, di moda: molti ne parlavano, alcuni terapisti a Pune avevano fatto dei corsi e cominciavano a usarlo nei gruppi.
Comunque partecipai a un training e cominciai a comprenderne l’efficacia e a percepirne la profondità. Mi ci dedicai per anni in modo approfondito e con molta riflessione, per creare un ponte tra le comprensioni di Hellinger e la mia strada con Osho.
Incontrai Hellinger di persona e compresi che era innanzitutto un ricercatore, solitario e determinatissimo. Fui attratta dalla sua generosità nel condividere le sue scoperte sul funzionamento della coscienza e dal suo invito a sperimentare sul campo ciò che lui aveva scoperto in anni di assoluto ritiro dentro di sé, a osservarsi. Infatti, nel corso degli anni, si è sempre più allontanato dalla psicoterapia e sempre più avvicinato al mondo dello spirito e della consapevolezza.
E da un punto di vista dell’evoluzione della conoscenza, se Freud ha dato lumi sull’inconscio e Jung ha approfondito e scoperto l’influenza dell’inconscio collettivo sull’individuo, Hellinger ha scoperto e fatto luce sul funzionamento della coscienza all’interno dei sistemi umani come la famiglia, i gruppi, i team di lavoro, le nazioni.
Già prima di lui era chiaro che il bisogno di appartenenza spinge l’individuo a restare collegato inconsciamente al gruppo, creando l’illusione che la verità del gruppo sia l’unica e la propria. Questo comporta il sacrificio dell’individuo per la sopravvivenza del gruppo. L’individuo scambia, a livello inconscio, la propria individualità per l’appartenenza e assume come propria individualità le regole del gruppo e il posto assegnatogli dal gruppo stesso. Si crea, in altre parole, una struttura egoica, o di sopravvivenza.
Quando una persona intraprende un percorso di crescita, di evoluzione e di decondizionamento, è proprio con il bisogno di appartenenza che deve fare i conti.
Ecco perché Osho insiste sulla capacità di essere soli come passaggio fondamentale e inevitabile per un meditatore.
Osho ci insegna a riconoscere la potenza e ad abbandonare la schiavitù del bisogno di appartenenza. Vogliamo appartenere a gruppi politici, a movimenti di opinione, alla coppia, a un’associazione, a qualsiasi cosa, pur di evitare la solitudine.
L’ego trova la sua giustificazione e forza nel gruppo. Quindi qualsiasi metodo che metta in evidenza tale meccanismo egoico, lo sciolga o lo scardini è un metodo al servizio della consapevolezza.
Il gruppo primario dove la struttura egoica, e cioè di sopravvivenza, si forma è la famiglia.
Ma ciò che le Costellazioni Familiari svelano non sono solo i condizionamenti dell’educazione, o dei valori che la famiglia inculca nell’individuo. Le Costellazioni Familiari accedono e svelano anche i condizionamenti creatisi nel corso delle generazioni passate e che agiscono inconsciamente, sfuggendo persino alla coscienza collettiva della famiglia e dell’individuo.
Possiamo dire che, anche quando si lavora sui condizionamenti coscienti (es. l’educazione dei genitori verso il bambino), si agisce su uno strato ancora superficiale del condizionamento.
Ciò che agisce sull’inconscio dell’individuo, quasi inscrivendosi nel DNA, sono i condizionamenti derivanti dalle risposte di sopravvivenza che il sistema nel suo complesso ha dato in certi momenti della sua storia. Come ha risposto ai lutti, alle guerre, alle emigrazioni? Oppure a tutto ciò che violava il suo codice morale: figli illegittimi, omosessualità, alcoolismo?
Alcune emozioni (congelamento, rabbia, malinconia, il no alla vita così com’è) sono le risposte date da chi ha effettivamente vissuto quegli eventi e che sono rimaste un lascito inconscio per le generazioni successive.
Sciogliere tali emozioni, che accompagnano l’individuo nella sua vita senza che vi sia un motivo reale per doverle provare, è possibile tramite questo lavoro sistemico.
Queste emozioni costituiscono uno strato del nostro ego che non ha niente a che vedere con la nostra infanzia, ma con il collegamento ai nostri antenati.
Le Costellazioni sono dunque uno strumento di guarigione dei traumi transgenerazionali.
E ora vorrei spiegare, più nello specifico, come questi fenomeni accadono e vorrei partire da un esempio molto semplice di utilizzo delle Costellazioni...
A volte una persona ha grosse difficoltà nelle relazioni e attraverso una Costellazione potremmo scoprire che un membro del suo “sistema”, un suo avo, ha impedito a una figlia o a un figlio di seguire liberamente le sue scelte in amore, perché il partner prescelto non corrispondeva a qualche criterio religioso, morale, economico o sessuale. Dal suo punto di vista l’avo ha agito in “buona coscienza”: escludendo quella persona, pensava di evitare una minaccia per il sistema. Ma impedendo l’amore, ha creato una ferita, che qualcuno deve “sentire”. Quel partner mancato ed escluso dal sistema rimane nella memoria transgenerazionale e il discendente con il problema nelle relazioni, inconsciamente sta rivivendo il destino dell’escluso. Riportando ordine e inclusione, cioè dando il giusto posto agli esclusi, i discendenti possono trovare pace e uscire da emozioni negative e convinzioni limitanti. In questo caso la convinzione limitante potrebbe essere “il mio destino è di non poter avere una relazione in questa vita”.
E questo è solo un esempio di ciò che può accadere all’interno di un sistema…
Il sistema percepisce come minacce situazioni che giudica immorali (regole sul matrimonio, figli illegittimi ecc.), la risposta al dolore provocato da determinati eventi, (morti precoci, morti di parto), la risposta a eventi traumatici collettivi (guerre, espatri forzati, stragi). E ognuno di noi a sua volta vi risponde in modo meccanico, seguendo queste istruzioni inconsce, transgenerazionali.
Ecco perché il metodo delle Costellazioni è efficace per un meditatore: svela l’invisibile. Ciò che ci tiene legati a comportamenti ripetitivi, che sacrificano la nostra espansione, gioia o pace, per fedeltà inconscia al destino di chi ci ha preceduto.
In questo senso risvegliano la consapevolezza.
Quindi il messaggio di Osho che ci invita a lasciare andare il passato è assolutamente rispettato da questo metodo, perché ci aiuta a “vedere” ciò che è stato e a lasciare CONSAPEVOLMENTE andare alcuni comportamenti inconsci e limitanti che possono agire sulla percezione della realtà, nei vari ambiti della nostra vita.
Ma allo stesso tempo il metodo delle Costellazioni ci riconnette con le radici. Ognuno di noi ha specifiche caratteristiche e una provenienza registrate dalla memoria genetica che attraverso la consapevolezza può essere modificata, ma che prima va riconosciuta e vista. Non si può modificare qualcosa se prima non lo si riconosce.
Osho ha parlato della necessità di trovare “rispetto” per queste radici e ha anche chiarito che il rispetto non ha nulla a che vedere con l’amore, ma con il semplice riconoscimento di ciò che è.
Riconoscere ciò che è, senza volere che sia diverso, senza giudizio, senza aspettativa, questo è entrare in accordo con l’esistenza... e a volte negando o obiettando le nostre radici, ci mettiamo inconsciamente in lotta con la vita.
Siamo soggetti a una forza cieca quando ripetiamo schemi del passato, senza accorgerci della meccanicità della ripetizione.
Ma ne siamo altrettanto soggetti quando per negare andiamo all’opposto. Anche in quel caso abbiamo solo un’illusione di libertà, perché in quell’andare all’opposto non ci ascoltiamo e siamo mossi da pura “lotta”.
Le negazioni, come le esclusioni, creano separazioni, in qualsiasi sistema, non solo in quello familiare, e interrompono il movimento naturale della vita, che include errori, cambiamenti, deviazioni, e ogni possibile espressione dell’uomo.
Solo un movimento in grado di includere tutto, oltre il bene e il male, oltre il giusto e lo sbagliato, è un movimento di RICONCILIAZIONE e di GUARIGIONE dell’anima e dello spirito, con influenza sul corpo e sulla psiche.
Il messaggio di ogni mistico è un movimento di inclusione, di lasciare che accada ciò che la vita porta, con un solo invito: a movimenti consapevoli. Ogni azione consapevole è priva di dogma, di ideologia, di credo, di bene e di male. Un’azione consapevole è una risposta al momento presente. Le Costellazioni possono essere un aiuto a far sì che il presente sia scevro dal passato...