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Le danze di Gurdjieff

“La danza assume un significato completamente diverso; si diviene lo strumento di un’energia universale trattenuta per un istante nel corpo per tutta un’altra gloria.”  G.I.Gurdjieff

Da un articolo apparso su Osho Times n. 228
 
danze di gurdjieff


Per vent’anni Gurdjieff viaggiò in lungo e in largo alla ricerca di conoscenze che spiegassero le leggi che governano l’inconscio dell’uomo. Andò in Egitto, Asia centrale, nel deserto dei Gobi, in Tibet, in India e in Grecia.

Scoprì che molte conoscenze sono trasmesse attraverso la musica e la danza nei templi e nelle scuole esoteriche. 

Il materiale da lui raccolto costituisce una parte di quelle che conosciamo con il nome di Danze Sacre, e lui stesso ideò una serie di Movimenti.

I Movimenti sono estremamente precisi, perché vengono da una tradizione millenaria. Nelle Danze di Gurdjieff non c’è spazio alcuno per l’improvvisazione spontanea... Le Danze Sacre sono una scienza del movimento: un movimento ben preciso apre un determinato canale energetico. I creatori di queste danze conoscevano gli effetti da esse prodotto sul ballerino a livello fisico, emotivo e mentale. I Movimenti aprono canali di energia che sono stati studiati scientificamente. Gli effetti sono in realtà più importanti delle danze. I Movimenti sono del tutto insoliti – per esempio, giri la testa verso destra ma gli occhi li giri a sinistra, oppure un braccio fa un movimento lineare e l’altro uno circolare, i piedi si muovono a un certo ritmo e le braccia a un altro. E anche le sequenze dei movimenti sono molto insolite... (da OT n.83)
 

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Struggenti dedizione, passione, poesia attraverso i racconti e le esperienze di un gruppo di allievi di Shurta in Danze Sacre e Movimenti:

 

DHYAN 

Mi sono avvicinato alle Danze Sacre in modo inconsapevole, senza saperne nulla, attirato dall’unione delle due parole: danzare con sacralità.

È questo aspetto che mi ha convinto a iniziare il percorso che col tempo si è approfondito, svelandomi passo dopo passo la presenza del mio corpo, ma trattenendo con sé anche la mente e le emozioni. Per me fare i Movimenti significa scoprire e osservare gli schemi che mi sono creato e che mi imprigionano. E tutto questo tramite il corpo, vederlo attraverso il movimento unito alla musica e rompere quelle barriere in cui mi costringevo a muovermi. Sentire la possibilità di essere nel qui e ora e per brevi momenti riconoscere che anche la mente e le emozioni sono lì con il corpo fisico senza giudicare, senza interferire. E poi c’è il senso di libertà, di unione, di forza e sostegno che riesco a percepire danzando e muovendomi con il gruppo.

Certe Danze, in alcuni momenti, mi creano uno spazio di silenzio nel quale non mi sento più identificato con un’emozione o un pensiero, ma mi percepisco come sono: è una possibilità, una consapevolezza che posso raggiungere.

 

PATRIZIA 

Ho il ricordo vivido di un seminario per principianti e la preparazione di una dimostrazione a Miasto di un gruppo di allievi di Shurta. Provavano le “Sei donne” e sono rimasta colpita: un attimo di forte commozione nel trovarmi di fronte a qualcosa di speciale, di superiore a ciò che avevo mai visto e sperimentato prima, qualcosa di sacro. E ho iniziato.

Sapevo qualcosa dei Movimenti e della filosofia che li ha ispirati, ma praticarli è un’altra cosa. È la possibilità di mettere a tacere il continuo travaglio della mia mente, sperimentare momenti di presenza totale, confrontarmi con le mie qualità e le mie difficoltà, imparare a osservare da fuori una volta che la mente si è placata e non può distrarsi nei consueti giudizi. Questo lavoro mi ha permesso di prendere un po’ più in mano le redini della mia vita e mi ha dato la possibilità di contattare stati diversi di coscienza, momenti magici, sacri...

 

CLAUDIA

Si tratta di un insegnamento che non si trasmette a parole e che può essere compreso e integrato non verbalmente. 

Non danzo, ma “sono danzata”. 

L’incontro con i Movimenti ha coinciso per me con questo cambio di prospettiva, lontana dalla prestazione e dal riconoscimento che abitualmente si persegue nel lavoro artistico. Qualità di presenza piuttosto che consenso e successo. Nei Movimenti mi sento vicina a quello stato di abbandono in cui chi danza prova gioia senza alcun oggetto di riferimento. 

 

CHANDRA 

Amo la danza: sono un tipo esperienziale ed è il mio modo di esprimermi con il corpo, senza parole.

Mi piacciono i Movimenti perché muovo il corpo in armonia con la musica, faccio parte di un gruppo, avviene la magia della sincronizzazione.

In alcuni momenti mi sono trovata vuota, senza pensieri; in altri ho provato gioia, in altri ancora tristezza.

Il movimento è la mia via verso la meditazione… nel praticare le Danze riesco a volte a sentirmi centrata.



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Info su Shurta: movimentidanzesacre.it


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