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Il dono dei Sufi - 4

Una piccola antologia di storie Sufi – patrimonio di valore inestimabile di questa tradizione meditativa – raccontate da Osho

Preziosi testi apparsi su Osho Times n. 229

 

Una legge generale 

Un Sufi era in viaggio per mare e sulla stessa nave c’era un re col suo servo. Un giorno il mare si fece tempestoso e sembrava che da un momento all’altro la nave potesse affondare. Il servo era nel panico e piangeva, si disperava, urlava: “Salvatemi”. E pregava a dio, dando quasi di matto. Il re gli disse: “Non aver paura, ci sono anche io e c’è così tanta altra gente. Se dovremo morire moriremo tutti, non solo tu”. Ma il servo non era in grado di ascoltare.

Il mistico Sufi stava ascoltando tutta la conversazione, osservando e disse: “Se me lo permetti, posso fare qualcosa” e il re rispose: “Fai quello che vuoi”.

Quindi il Sufi e due o tre dei suoi discepoli presero l’uomo e lo gettarono a mare. Naturalmente cominciò a urlare ancora più forte: “Salvatemi, tiratemi fuori di qui!”.

Lo lasciarono in mare per qualche minuto, poi il Sufi e i suoi discepoli lo salvarono e lo riportarono sulla nave. Si fece molto calmo e quieto. Si sedette in silenzio, felice di essere in salvo. Il re era sorpreso, ma il mistico disse: “Questa è una semplice applicazione di una legge generale: la gente comprende la bellezza di qualcosa solo quando la perde”.

Quando la tua amata se ne andrà comprenderai la bellezza della relazione. Quando te ne andrai da qui capirai la bellezza di essere qui. È una regola generale, stai attento!

Quindi, quando te ne andrai, sii totale, non pensare a me e non pensare a Pune. Sii totalmente dove sarai. Se ci riuscirai la prossima volta riuscirai a essere totale qui. E la questione non è DOVE sei totale, perché ovunque sarai totale, sarai con me. Essere totale vuol dire essere insieme a me. Essere parziale vuol dire non essere con me. 

da: Osho, Hallelujah! #1

 

La mucca e l’erba 

Un uomo comprò una mucca, ma non era abituato ad averci a che fare. Quindi, mentre cercava di trascinarla, tenendola per le corna, la mucca opponeva resistenza. Ovviamente: l’uomo era un principiante. E lei voleva tornarsene a casa, dal suo vecchio proprietario.

Un mistico Sufi stava osservando e disse all’uomo: “Mi sembri molto inesperto, non sai come trattare le mucche. Non è questo il modo giusto”.

L’uomo disse: “Cosa dovrei fare? Non sono così forte. La mucca è più forte di me, è lei che trascina me”.

Il mistico gli diede dell’erba fresca e gli disse: “Lasciale le corna. Prendi quest’erba e cammina davanti a lei. Tienile l’erba vicina, ma non permetterle di mangiarla. E mentre lei cammina verso l’erba, tu cammina verso casa”. E funzionò!

La mucca lo seguiva perché l’erba era vicina. E così verde e fresca! Si scordò del suo vecchio proprietario: il problema immediato era raggiungere l’erba. Ed era così vicina, proprio davanti ai suoi occhi. Ma l’uomo continuava a camminare, lentamente, e la distanza tra la mucca e l’erba restava sempre la stessa. E infine entrò nella stalla del nuovo proprietario, che chiuse la porta.

Le religioni vi hanno sempre sventolato in faccia delle carote. Ma quelle speranze non si realizzano mai, sono impossibili, vuote promesse.

Quando distruggo le vostre speranze, le vostre aspettative, le vostre idee di dio e le vostre relazioni col mondo, naturalmente ci sarà un breve intervallo prima che scegliate la strada giusta. E la strada giusta non è l’esistenzialismo occidentale. La strada giusta è la meditazione che l’Oriente ha usato per secoli, trasformandola in una scienza: vai dentro.

Dio te lo impediva, perché era fuori. La tua preghiera era indirizzata a un dio che non c’era. Tu ci sei, non c’è bisogno di provare che ci sei. Non c’è bisogno di prove per dimostrare che ci sei. E allora perché non esplorare questo esserci, questa presenza che sei, questa consapevolezza che sei? Perché non esplorarle?

Chi l’ha esplorata è tornato dichiarando: Aham Brahmasmi!, “sono il tutto”; Ana’l haq!, “sono la verità”, sono la vita stessa. Non si pone nemmeno la questione di dentro e fuori. Sono due facce della stessa medaglia. E lasci andare tutta la medaglia, e all’improvviso ti ritrovi fuso alla danza cosmica, un immenso ritmo in cui scompari in quanto separata personalità e diventi uno con il tutto.

Ogni onda dell’oceano qualche volta pensa di essere un’estranea, di non appartenere all’oceano. Ma l’attimo successivo scompare nell’oceano. Tu scomparirai nell’oceano della consapevolezza allo stesso modo. Sei solo un’onda. Non importa se esisti per settant’anni. Forse ti sei congelato e hai solo bisogno di scioglierti. E ogni giorno dico: “Sciogliti, sciogliti, sciogliti, come il ghiaccio si scioglie e diventa uno con l’oceano che ti circonda. Tu vivi nell’oceano stesso”.

da: Osho, God is Dead, Now Zen is the Only Living Truth #3

Tante altre storie su Osho Times n. 229


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