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Alzati e cammina

 
È vero che non siamo il corpo né la mente… Ma nel corpo ci abitiamo e con la mente decidiamo ogni nostra azione: non è meglio che siano in forma splendente e smagliante?
 
Da un articolo di Marga apparso su Osho Times n. 229
 
 
Un recente studio di TreeHugger, effettuato su 12000 famiglie provenienti da 10 nazioni diverse e con figli dai 5 ai 12 anni rivela che oltre il 30% dei bambini passa MENO di mezz’ora al giorno all’aperto. Ed è MENO di quanto è concesso e garantito in USA, e in tutti i paesi “civili”, ai carcerati che per legge devono passare 2 ore al giorno al di fuori delle mura… domestiche.

E se facessimo un piccolo bilancio delle nostre vite, forse anche noi ci renderemmo conto che tra casa e ufficio, le nostre “ore d’aria” non sono poi così tante… Persino per fare del movimento fisico a volte preferiamo rinchiuderci in una palestra piuttosto che farci una bella corsa nei campi o una lunga biciclettata…

Eppure, muovere il corpo all’aria aperta è uno dei modi migliori per mantenerci non solo sani e in forze, ma anche per essere più… intelligenti.

Si sa che l’esercizio fisico favorisce la produzione di nuove cellule cerebrali in un cervello maturo. Ma questa semplice nozione è più complessa di quel che si pensa, o almeno così indica un recente studio dell’Università di Jyvaskyla, Finlandia (in collaborazione con altri istituti). I ricercatori si sono presi la briga di verificare se la corsa su lunghe distanze, il sollevamento pesi e l’interval training (metodo usato in molte discipline sportive che alterna momenti di intensa attività aerobica a momenti più “morbidi”) producono gli stessi risultati.

Hanno scoperto che nel campo della generazione di nuove cellule cerebrali la corsa su lunghe distanze è di gran lunga la vincitrice, lasciando il sollevamento pesi e l’interval training molto, molto indietro… 

Altri ricercatori hanno raggiunto risultati simili: sebbene la produzione di nuove cellule cerebrali rallenti con l’età, uno studio su sessantenni e settantenni in salute ha rivelato un importante aumento nel volume del cervello dopo sei mesi di attività aerobica, e nessuna variazione nel gruppo di controllo sottoposto a esercizi di allungamento e tonicità.

E l’aumento delle cellule cerebrali non è l’unico vantaggio di una bella corsa nei boschi! Anzi, anche una semplice passeggiata in natura può fare meraviglie nel contrastare la depressione, attraverso un’aumentata produzione di importanti sostanze come la serotonina e la dopamina, cruciali ormoni dell’umore. Inoltre secondo John J. Ratey, professore di psichiatria alla scuola di medicina di Harvard “il movimento fisico potenzia i neurotrasmettitori nel cervello e favorisce l’attenzione, l’umore e il rilascio della tensione”.

E i vantaggi non si esauriscono a questi già importanti elementi: una bella passeggiata può essere molto d’aiuto per gestire situazioni di stress. Secondo Christopher Bergland, collaboratore di Psychology Today, “il cortisolo, l’ormone dello stress, è il nemico numero uno della salute pubblica. Gli scienziati sanno da molti anni che elevati livelli di cortisolo interferiscono con l’apprendimento e la memoria, abbassano le difese immunitarie e la densità ossea, fanno aumentare di peso, alzano la pressione, il colesterolo e aprono la strada a disfunzioni cardiache…”. Eccetera eccetera eccetera”. Bergland consiglia almeno 20-30 minuti al giorno di attività aerobica, meglio se all’aperto, per bruciare gli eccessi di cortisolo.

E restando sempre sul cervello, anche funzioni cognitive complesse come il pensiero astratto e la capacità di memorizzare, ad esempio dei numeri di telefono, migliorano grazie all’esercizio fisico. In pratica, ciò che migliora è la neuroplasticità, che è la capacità del cervello di crescere in tutta quella ressa di sangue e ormoni! Questo principio ha trovato applicazione in alcune scuole statunitensi che hanno inserito un programma di apprendimento attraverso l’azione che si basa sulla connessione tra il movimento e la prestazione scolastica. In altre parole gli studenti fanno esercizio durante le lezioni di matematica!

E anche chi soffre di diabete o ci è vicino non può che beneficiare di un po’ di movimento fisico, e anche qui la questione è più complessa di quanto si pensi. Affinché il glucosio, cioè lo zucchero che entra nel sangue attraverso l’alimentazione, possa nutrire le cellule cerebrali, deve essere accompagnato dall’insulina. In alcuni casi, le cellule cerebrali possono diventare resistenti all’insulina tanto che sebbene il corpo continui a produrla, il livello di zucchero nel sangue non diminuisce. E questo non solo è pericoloso in generale per la salute, ma è un pessimo segno anche per il cervello. La bella notizia è che il movimento fisico aumenta la sensibilità all’insulina e quindi stabilizza i livelli di zucchero dopo mangiato. 

E dopo questo, non resta altro che andarsi a fare una bella corsa nei campi, sulla spiaggia, al parco, o persino sul balcone con il tapirulan… O magari una bella Dinamica o Mandala in auricolare sul tetto della casa! 

Perché è vero che non siamo il corpo né la mente… Ma nel corpo ci abitiamo e con la mente decidiamo ogni nostra azione: non è meglio che siano in forma splendente e smagliante?

E inoltre, una bella corsa o una bella camminata, sono anche attività molto, molto meditative… Anzi, pare proprio che essere in contatto con il corpo sia molto molto importante...

 


Continua su Osho Times n. 229


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