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TANTRA
breve storia di un movimento
spirituale controverso

Di Subhuti
 
 
Da un articolo apparso su Osho Times n 232
 
immagine di sculture antiche Kajuraho

Aperti come bellissime mogli

In India il collegamento tra la spiritualità e il fare l’amore risale a migliaia di anni fa: ne parla per la prima volta il Rig Veda, considerato uno dei più antichi testi religiosi al mondo. Ad esempio, per incoraggiare i ricercatori spirituali ad aprirsi al divino, in un versetto del Rig Veda si afferma:

 

Fai spazio, spalancati

come una moglie incredibilmente bella

apre le cosce per il marito

nell’amplesso

 

Analogamente, gli antichi veggenti delle Upanishad, un altro antico testo hindu, ammettevano mistici di entrambi i sessi e nessuno dei due era obbligato al voto di castità. I maestri spirituali erano liberi di indulgere nel piacere sessuale, o di scegliere volontariamente il brahmacharya (castità). Alcuni santi hindu vivevano persino  con le mogli e le famiglie nei loro ashram.

L’idea di rinunciare ai piaceri del mondo per accelerare il cammino verso l’illuminazione era probabilmente praticata in India anche prima di Gautama il Buddha, vissuto circa 2500 anni fa, ma non su larga scala. Furono il Buddha e Mahavira, suo contemporaneo, a introdurla come requisito essenziale, insegnando ai loro discepoli a rinunciare a tutti i beni, compresi mogli e amanti. 

Il sesso era proibito, ma dal momento che molti dei primi discepoli del Buddha erano stati dei veri principi, e quindi avevano goduto dei piaceri sessuali senza restrizioni, la rinuncia probabilmente non era difficile.

Tuttavia, un re indiano chiese al Buddha se fosse possibile meditare senza rinunciare al sesso e il Buddha lo istruì su come portare più consapevolezza all’atto sessuale. Probabilmente fu il primo insegnamento tantrico documentato storicamente.

Ma dobbiamo fare attenzione a usare la parola Tantra, perché ai tempi di Gautama il Buddha il termine era comunemente usato in modi che non avevano nulla a che fare con il sesso. Tantra significava “un metodo di espansione” e comprendeva qualsiasi tecnica o formula utilizzata per la crescita spirituale. Una persona che si dedicava all’insegnamento della spiritualità o della meditazione era definita tantrika. Lo stesso Gautama il Buddha era noto ai suoi contemporanei come “un grande tantrika” anche se insegnava la rinuncia e la castità. 

 

Il Guhyasamaja Tantra di Asanga, l’insieme dei segreti

Fu solo 800 anni dopo che il termine Tantra cominciò a essere usato per indicare un movimento spirituale che utilizza la sessualità e fu così che il nome acquisì il suo significato attuale. 

Il Tantra come movimento iniziò intorno al IV secolo d.C. e fu un atto di ribellione contro gli atteggiamenti religiosi ortodossi. Il suo fondatore era un filosofo chiamato Asanga, nato a Peshawar, nel nord-ovest dell’India di allora (adesso in Pakistan).

Asanga era deluso dall’induismo per il modo in cui le élite dei bramini monopolizzavano i metodi spirituali. E rifiutava anche il buddhismo a causa dell’enorme quantità di rituali e dottrine che erano stati aggiunti agli insegnamenti originali di Gautama il Buddha.

Al ricercatore erano imposte migliaia di regole che governavano ogni dettaglio del comportamento quotidiano e il cui principio di fondo era la condanna dei comuni piaceri umani, in particolare il sesso, l’amore e l’intimità con il sesso opposto. 

Asanga formulò la sua dottrina, il famoso Guhyasamaja Tantra, o “insieme dei segreti”, che diventò il primo testo tantrico di rilievo. Tra l’altro è da lì che il Tantra prese il suo nome, perché i testi didattici sviluppati dai suoi fondatori erano indicati come “Tantra”.

Il Guhyasamaja Tantra demolì l’approccio ascetico alla realizzazione di sé, passando all’estremo opposto: affermava che ogni uomo che cerca di acquisire i siddhi – i poteri spirituali – ha bisogno dell’aiuto di un partner di sesso femminile; elogiava le virtù del piacere dei sensi, oltre al benessere del corpo e della mente, e anche la realizzazione di una propria “natura di Buddha” attraverso l’unione di maschile e femminile.

 

Il testo dice:

Non reprimere le tue sensazioni,

scegli ciò che vuoi

e fa’ tutto ciò che desideri,

perché in questo modo fai contenta la Dea
 

In un’altra sezione, afferma:

Nessuno riesce a raggiungere la perfezione

inpegnandosi in operazioni difficili e fastidiose,

ma la perfezione può essere acquisita

appagando tutti i propri desideri

 

Asanga e altri maestri della nuova dottrina pensavano di poter acquisire i poteri spirituali attraverso la combinazione di un rapporto sessuale ritualizzato, l’uso di mandala pittorici e il canto dei mantra. Le loro invocazioni erano dirette a divinità femminili del pantheon buddhista, come le Tara – consorti dei Buddha e dei Bodhisattva – in quanto secondo le loro credenze il potere femminile poteva essere utilizzato come trampolino per arrivare a controllare i poteri soprannaturali maschili.

In questo modo, le nuove sette tantriche credevano di poter costringere le divinità a conferire poteri divini ai loro devoti umani.

Un mantra tantrico famoso in tutto il mondo buddhista è Om Mani Padme Hum, traducibile come “Ah! Il gioiello è davvero nel loto”, che era in origine un riferimento sessuale all’organo maschile di una divinità che entra nell’organo sessuale della sua consorte femminile. Più tardi, quando questo mantra fu adottato da altre scuole buddhiste, acquisì significati non sessuali.

 

Riti sessuali

Le scuole tantriche hindu fiorirono fianco a fianco alle loro controparti buddhiste, con “minime” differenze nell’approccio: adoravano dèi e dee hindu anziché divinità buddhiste e addestravano i tantrika maschi a trattenere il seme, invece di eiaculare.

Visti dalla prospettiva odierna, gli atteggiamenti di alcune di queste scuole tantriche appaiono piuttosto buffi. Ad esempio, i tantrika avevano il permesso di mangiare aglio e cipolle, tradizionalmente vietati ai monaci perché risvegliano le energie sessuali. Per noi, mangiare cipolle non è una questione così rilevante. Ma c’erano altre forme di permissività, come l’incesto ritualizzato tra fratello e sorella, o tra madre e figlio, che invece sono tabù ancora oggi.

I riti sessuali descritti nei testi tantrici sono molto elaborati... 

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