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Perché iniziare dal corpo?

Se vai dai metafisici o dai teologi, cominceranno dall’anima. Comincia da dove sei, non da dove puoi essere. Cominciare da dove puoi essere è assurdo: non puoi cominciare da dove puoi essere, puoi cominciare solo da dove sei…


Un prezioso brano di Osho apparso su Osho Times n. 239

 


 

osho



 

Osho, 
la maggior parte delle tecniche che presenti usano il corpo come strumento. Perché?

Molte cose fondamentali vanno comprese. La prima: tu sei il tuo corpo. In questo momento sei solo il corpo e null’altro. Forse hai delle nozioni dell’anima, dell’atman, ecc. Sono semplici nozioni, null’altro che idee. 

Così come sei ora, sei solo un corpo. E non continuare a ingannarti dicendo che sei l’anima immortale, l’atman immortale. Non ingannarti! È solo un’idea ed è basata sulla paura.

Non sai se l’anima esiste o no. Non hai mai raggiunto il centro più profondo, dove si percepisce ciò che è immortale. Ne hai solo sentito parlare e ti aggrappi a questa idea perché hai paura della morte. Sai che la morte è reale, per questo desideri e speri sempre che in te ci sia qualcosa di eterno. Questo è l’appagamento di un desiderio.

Non sto dicendo che non esiste l’anima, non sto dicendo che non esiste nulla di immortale. No, non sto dicendo questo. Ma per ciò che ti riguarda, tu sei solo un corpo con l’idea che esista un’anima immortale. Questa esiste solo nella mente e anche questa idea l’hai presa da qualche parte, per paura. Per questo, più diventerai vecchio e debole, più crederai nell’anima immortale e in dio. Comincerai ad andare in chiesa, al tempio o alla moschea. E in quei luoghi troverai solo i più vecchi, in punto di morte.

La gioventù è fondamentalmente atea. È sempre stato così: più sei giovane, meno credi in dio. Più sei giovane, più sei miscredente. Come mai? Perché sei ancora forte, hai meno paura e ancora non conosci la morte. La morte sta da qualche altra parte, è lontana, remota. Accade solo agli altri, non a te. Ma invecchiando, cominci ad accorgerti a poco a poco che accadrà anche a te.

La morte si avvicina e cominci a credere. Tutti i credo si basano sulla paura. Tutti! E chi crede per paura in realtà si sta ingannando. In questo momento tu sei il corpo: è un dato di fatto. Non sai nulla di ciò che non muore. Conosci solo ciò che è mortale. Ma ciò che non muore esiste e puoi conoscerlo. Credere non ti servirà. Solo conoscere può essere d’aiuto. Puoi arrivare a percepirlo, ma le idee da sole non sono di alcuna utilità se non diventano un’esperienza concreta. 

Non farti ingannare dalle idee e non scambiare professioni di fede e idee per esperienze. 

Devi cominciare il viaggio dal corpo, perché sei nel corpo. E anche questa frase non va bene, non è corretta: per quel che ne sai, tu sei il corpo, non sei nel corpo. Non sai nulla di cosa si trovi nel corpo. Conosci solo il corpo. L’esperienza di qualcosa oltre il corpo è ancora lontana.

Se vai dai metafisici o dai teologi, cominceranno dall’anima. 

Comincia da dove sei, non da dove puoi essere. Cominciare da dove puoi essere è assurdo: non puoi cominciare da dove puoi essere, puoi cominciare solo da dove sei.

I teologi cristiani e delle altre religioni condannano il corpo. Creano un dualismo, una dicotomia, scindendoti in due e dicendo che il corpo è il nemico, il male, e va combattuto. Questa dualità è fondamentalmente sbagliata: dividerà la tua anima in due e creerà una personalità scissa.

Le religioni hanno contribuito a rendere l’anima umana schizofrenica. Qualsiasi divisione va in profondità, scindendoti in due o perfino in più parti: siete tutti una folla con tante divisioni, senza unità organica o un centro. Non sei un “individuo”, dal punto di vista del significato della parola. La parola significa indivisibile: “individuo” significa indivisibile. Invece tu sei diviso in molte parti.

Non solo sono divisi la mente e il corpo, sono divisi anche l’anima e il corpo. L’assurdità si è spinta tanto oltre che anche il corpo è diviso: il corpo inferiore è male e quello superiore è bene. È stupido, ma è così. Nemmeno tu sei a tuo agio con la parte inferiore del tuo corpo: ti mette lievemente a disagio. Ci sono divisioni su divisioni su divisioni.

Per cinquemila anni il Tantra è stata l’unica tradizione che ha accettato totalmente il sesso, la sola in tutto il mondo. Come mai? Perché il sesso è il punto in cui sei e qualsiasi movimento deve partire dal punto in cui sei.

Tu sei nel centro sessuale, la tua energia è nel centro sessuale e da lì si deve dirigere verso l’alto, sempre più in alto. Ma se rifiuti quel centro, puoi illuderti, dirti che ti stai elevando, ma è impossibile: in quel caso rifiuti il solo punto da cui sarebbe possibile partire. Per questo il Tantra accetta il corpo, accetta il sesso, accetta tutto. Il Tantra dice che la saggezza accetta tutto e lo trasforma, solo l’ignoranza rifiuta. Anche un veleno può diventare una medicina, ma attraverso la saggezza.

Il corpo può diventare un veicolo per ciò che sta oltre il corpo e l’energia sessuale può diventare una forza spirituale. 

Sei nato in quanto corpo; vivi in quanto corpo; ti ammali in quanto corpo; sei curato, prendi le medicine e guarisci in quanto corpo. Sei giovane in quanto corpo, invecchi in quanto corpo; morirai in quanto corpo. Tutta la tua vita è incentrata sul corpo, ruota attorno al corpo. Ami, fai l’amore e dai vita ad altri corpi.

Cosa fai per tutta la vita? Conservi te stesso. Cosa stai conservando con il cibo, l’acqua e un tetto? Il corpo. Cosa fai quando metti al mondo dei bambini? Riproduci il corpo. Tutta la vita, al novantanove virgola nove per cento, è orientata verso il corpo. Puoi trascenderlo, ma il viaggio deve avvenire attraverso il corpo, con il corpo e grazie al corpo. Ma perché fai questa domanda? Il corpo è solo una scusa. In realtà il corpo simboleggia il sesso.

Le tradizioni che sono contro il sesso sono contro il corpo. Solo le tradizioni che non sono contro il sesso possono essere favorevoli al corpo. Il Tantra è assolutamente favorevole e dice che il corpo è sacro e santo. Per il Tantra, condannare il corpo è un sacrilegio. Dire che il corpo è impuro o che è peccato, per il Tantra è assurdo ed è come un veleno. Il Tantra accetta il corpo e non solo l’accetta, ma dice che il corpo è santo, puro, innocente. Puoi usarlo e farne un veicolo, un mezzo, anche per trascenderlo! Ti aiuta addirittura a trascendere se stesso!

Ma se cominci lottando con il corpo, hai perso in partenza. Se cominci lottando con il corpo, ti ammalerai sempre più. E se la lotta persiste, ti lascerai sfuggire l’occasione di trascenderlo. Lottare è negativo e il Tantra è una trasformazione positiva. Non combattere con il corpo, non è necessario. È come se fossi seduto in macchina e cominciassi a litigarci. Non riusciresti più a spostarti, perché invece di usarla, ci litighi. E con la tua lotta la distruggerai e diventerà sempre più difficile spostarti.

Il corpo è un veicolo meraviglioso, molto misterioso e complesso. Usalo, non lottarci contro, aiutalo. Nell’istante in cui gli vai contro, vai contro te stesso. È come se un uomo volesse andare da qualche parte, ma litigasse con le sue gambe e le amputasse. Il Tantra dice: “Conosci il corpo e i suoi segreti”. Conosci le sue energie e impara a trasformarle, a indirizzarle e dirigerle verso altre dimensioni.

Prendiamo, per esempio, il sesso, che è l’energia fondamentale del corpo. Di solito, l’energia sessuale è usata semplicemente per la riproduzione. Un corpo crea un altro corpo e avanti così. L’utilità biologica dell’energia sessuale si limita alla riproduzione. Ma questo è solo uno degli usi e il più basso. La stessa energia può compiere anche altri atti creativi. La riproduzione è l’atto creativo basilare. Ecco perché una donna prova un sottile benessere quando diventa madre: ha procreato. 

Gli psicologi dicono che l’uomo, poiché non è in grado di riprodursi come la donna, avverte un certo disagio, per eliminare il quale continua a creare altre cose. Dipinge, o fa qualcosa che lo renda un creatore, una “madre”. Una delle ragioni per cui le donne sono meno creative degli uomini è che le donne hanno una dimensione naturale di creatività: diventano madri e sono facilmente appagate dalla loro profonda creatività biologica.

Il maschio, che non ha questo privilegio, in un certo senso avverte uno squilibrio. Per creare si rivolge a un surrogato: dipinge, canta, danza. Fa qualcosa in cui anche lui diventa “madre”. L’energia sessuale, sostengono ora gli psicologi (e il Tantra lo dice da sempre), è sempre la fonte di qualsiasi creazione. Per questo accade che un pittore, profondamente assorbito nella sua creazione, si può dimenticare completamente del sesso. Quando un poeta è davvero coinvolto dalla sua poesia, si dimentica completamente del sesso. Non deve imporsi alcun brahmacharya, nessuna castità.

Solo i monaci non creativi che vivono nei monasteri devono imporsi il brahmacharya, perché quando si è creativi, la stessa energia che va nel sesso, va nella creazione. Puoi dimenticarti completamente del sesso, senza alcuno sforzo. Sforzarsi di dimenticare è impossibile. Non si può provare a dimenticare alcunché, perché lo sforzo stesso riporta sempre alla mente la cosa che si vuole dimenticare. È inutile e, anzi, suicida. Non puoi dimenticare nulla.

Ecco perché coloro che si impongono di vivere in castità diventano solo dei pervertiti sessuali: il sesso va tutto nella testa, nella mente, invece che stare nel corpo. E questo è peggio, perché così la mente impazzisce completamente. 

Qualsiasi attività creativa aiuterà il sesso a scomparire.

Il Tantra dice che, iniziando a meditare, il sesso sparirà completamente. Può sparire completamente. Tutta l’energia è assorbita dai centri più elevati.

Il corpo ha molti centri. Il sesso è il centro più basso ed è lì che vive l’uomo. Più l’energia si muove verso l’alto, più i centri superiori cominciano ad aprirsi. Quando la stessa energia arriva al cuore, diventa amore. Quando arriva ancora più in alto, fioriscono nuove dimensioni e nuove esperienze. E quando la stessa energia è al punto più alto nel corpo, ha raggiunto ciò che il Tantra chiama sahasrar, l’ultimo chakra posto sulla testa.

Il sesso è il centro più basso, il sahasrar è il più elevato, e tra questi due si muove l’energia sessuale. Può essere rilasciata dal centro sessuale. Quando è rilasciata dal centro sessuale ti riproduci. Quando la stessa energia è rilasciata dal sahasrar, dalla testa all’Universo, dai una nuova nascita a te stesso. È ancora una riproduzione, ma non in senso biologico: è una riproduzione spirituale. È la tua rinascita. 

In India chiamiamo una persona simile “nata due volte”: dwij. Ha riprodotto se stessa, grazie alla sua stessa energia.

Il Tantra non ha condanne, solo tecniche segrete di trasformazione. Ecco perché parla tanto del corpo: è necessario. Il corpo deve essere compreso e tu puoi iniziare solo da dove sei.

 

tratto da: Osho, I Segreti della trasformazioneBompiani


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