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Metaphysical dance

Cuore e danza 

Da un articolo di Deepti Canfora apparso su Osho Times n 244

 
Deep stretching


Grazie Osho!

Avverto una profonda commozione e sono grata ogni volta che, nei miei seminari di Metaphysical Dance, le persone scoprono in se stesse una dimensione di non-giudizio e di profonda accettazione. 

È l’effetto “magico” dello spazio che crea il nostro cuore spirituale e la sua qualità di profondo amore incondizionato, che ognuno di noi cerca nell’altro senza sapere che è già lì, a un passo, dentro di noi.

Questa qualità del cuore spirituale, sempre presente nel mio lavoro, è uno degli “ingredienti” che accompagna i seminari di Metaphysical Dance, che crea nelle persone lo spazio per accettarsi senza giudicare e... molto altro.

Ho il privilegio di ricordare e di riconoscere ogni giorno che nell’accettazione ho potuto accogliere anche i miei talenti e la possibilità così di condividerli con gli altri in una relazione di aiuto/sostegno, affinché ciascuno ritrovi i propri e si ritrovi.

È così che mi è stato possibile creare la Metaphysical Dance, unendo i miei talenti e la mia esperienza durante il cammino con Osho, iniziato nel 1975 e che ancora continua.

La Metaphysical Dance nasce dalla visione di Osho.

 

“Comincia sempre dal corpo: perché è un dato di fatto. Devi cominciare il viaggio dal corpo perché tu sei nel corpo… Comincia da dove sei, non da dove puoi essere.

Sei nato come corpo; vivi in quanto corpo; ti ammali e guarisci in quanto corpo. Invecchi in quanto corpo, morirai in quanto corpo. Tutta la tua vita ruota intorno al corpo. Puoi usarlo e farne un veicolo, un mezzo. 

Puoi trascenderlo, ma il viaggio deve avvenire attraverso il corpo, con il corpo e grazie al corpo”. 1

 

Il percorso della Metaphysical Dance parte dal corpo, dai segnali che il corpo ci invia: senza forzature di tempi, interpretazioni, obiettivi da raggiungere. Tutto si svolge in un’atmosfera di fiducia, accoglienza e accettazione, imparando a rispettarsi senza dover cambiare ciò che si sente o si pensa. 

Alla base di questo percorso c’è l’essere umano come unità psicocorporea, cioè corpomente: unità sostanziale tra mente e corpo, tra pensieri, azioni ed emozioni, per cui ogni cosa che accade nel corpo produce una sottile vibrazione nella mente, così come ogni cosa che succede nella mente vibra nel corpo. La Metaphysical Dance lavora col corpomente e sul corpomente: il corpo è un fatto concreto, oggettivo, da cui si parte per andare a esplorare strati più profondi. 

Questo percorso di crescita umana e spirituale si sviluppa ulteriormente nel corso di formazione – il Master quadriennale in Metaphysical Dance – in associazione con l’Universitè Europèenne Jean Monnet de Bruxelles che quest’anno a gennaio 2018 si avvia alla quinta edizione.

Il corso di formazione rappresenta un continuum più esteso di un singolo seminario o di un set di incontri.

In questi quattro anni, che sembrano un tempo lunghissimo, ma che in realtà passano veloci e intensi, si ha la possibilità di approfondire, di sperimentare e, soprattutto, nell’intervallo tra un seminario e l’altro, il tempo di “lasciar agire”, nel quotidiano di ciascuno, quello che ha sperimentato e compreso in aula e farlo diventare materiale prezioso condiviso nel seminario successivo.

Il mio è un approccio maieutico che permette a ognuno di esplorare i temi che si affrontano, in modo marcato e sempre più profondo, ma non invasivo, con un totale rispetto dei tempi e del coinvolgimento di ciascun “viaggiatore”.

Propongo e guido un percorso all’interno dei chakra come strumenti per disvelare le dinamiche interiori e stimolare il processo naturale di autoguarigione dei centri energetici. La dimensione e le tematiche di ciascun chakra sono affrontate e sperimentate durante il primo anno di formazione sia nell’aspetto fisico che energetico; la loro conoscenza, teorica ed esperienziale, è approfondita di anno in anno permettendo il contatto con i molteplici schemi di comportamento, con le “subpersonalità” e con le credenze, dando loro forma attraverso il movimento, l’improvvisazione, la pittura, la scrittura, la parola, la risonanza morfica e, naturalmente e particolarmente, attraverso la meditazione.

Per entrare in sintonia con il proprio corpo, vera lavagna dove è scritto ogni dolore, ogni trauma, ogni esperienza, la Metaphysical Dance utilizza anche la danza, non come tecnica per performance o evoluzioni acrobatiche, ma per radicarsi di più nel proprio corpo, per imparare a portare consapevolezza nel gesto minimo, nel camminare, nell’azione di ogni giorno.

Solitamente ci muoviamo nel mondo in modo frettoloso, compiamo azioni senza nessuna attenzione, quasi automatiche, ripetitive; ci muoviamo, ma in quel movimento non c’è presenza, siamo altrove… Buona parte dell’energia è spesa e risucchiata dal pensare e quella che rimane è investita in movimenti superflui e parassiti che ripropongono contrazioni muscolari automatiche, non necessarie e per di più debilitanti e, spesso, deformanti per il corpo.

Scoprire la dimensione del proprio corpo, riattivarne ogni parte e attivare i sensi, permette all’energia spesa in eccesso nel lavorio mentale, di essere convogliata dalla mente al corpo. Quella mente, congestionata dai pensieri, dove è sempre ora di punta, piano piano farà fluire parte dell’energia spesa in quel suo inarrestabile chiacchiericcio continuo, nel corpo che ne farà buon uso.

La nostra mente è affollata dai tanti pensieri che si accavallano, si intrecciano, si contraddicono e si scontrano, come fossimo imprigionati in una bolla, dove si rappresenta una perenne e stancante assemblea di condominio in cui ogni pensiero vuole, senza tregua, avere ragione sull’altro; e la mente prende il sopravvento e imprigiona anche il corpo, lo blocca, lo contrae. Ripartire dal corpo, lasciandolo muovere in modo consapevole e totale nell’azione che si sta compiendo, nel gesto e nel movimento, permette di riportarlo, e di riportare anche noi, in una dimensione di unicità, interezza e unità.

Ritrovare la consapevolezza perduta del proprio corpo, attraverso una totalità del gesto, a cui ogni fibra, ogni cellula, ogni respiro risponda con vitalità è imparare a essere presenti a se stessi.

Nella Metaphysical Dance la danza, non è mai un susseguirsi di gesti “parcellari”, ma è totalità: se una parte del corpo si muove e guida il movimento, il resto del corpo asseconda, espande; non è azione automatica, ma presenza e intensità nel proprio fare, nel proprio essere. E così ogni corpo comincia a scoprirsi diverso. Non conta quanto sia allenato, se sia il corpo di una ballerina o di un rugbista o di un calmo passeggiatore; ognuno scopre che quello che “sa fare”, il semplice passo, il gesto, lo porta nel presente.

E in tutti, affiora un po’ di sconcerto scoprendo di “possedere” un gesto o un movimento sconosciuti fino a un attimo prima. E wow! È una sorpresa, perché il corpo “ha fatto da solo”. E non è un miracolo. C’è sì la meraviglia della creazione che siamo, da cui parte un cammino assolutamente nuovo, un sentiero del proprio danzare, del corpo, della mente e dell’anima che ognuno imparerà a disegnare per sé e per la sua esistenza.

È una gioia, per me, sentirmi in empatia con le persone in formazione; testimoniare il loro percorso di riconoscimento del proprio dolore, della loro gioia nel connettersi con lo spazio silenzioso del loro cuore spirituale e del loro sguardo stupito e meravigliato quando scoprono, e sentono profondamente, di potere esplorare la propria esistenza e, per la prima volta, non giudicarsi. È per me ogni volta preziosa occasione d’intensa vibrazione spirituale vedere le persone riconoscersi, accettarsi, amarsi.

E mi capita di ricordare come fossero i loro volti la prima volta che hanno sentito Osho dire: 

“Non soffri a causa della tua crescita. Soffri perché non sei cosciente delle tue resistenze, del tuo orientamento al passato, delle tue aspettative verso il futuro, e non sei consapevole del fatto che in te manca uno spazio meditativo”. 2

E con i loro volti di oggi il mio cuore celebra l’esistenza e il maestro che mi hanno condotto e accompagnato fin qui, ora.

 

Testi di Osho tratti da:

1. I segreti della trasformazione, Bompiani

2. The Book of the Books, registrazione del 1980 

 

Puoi avere un assaggio del lavoro di Deepti Tempo di Libri (Milano 8/11 Marzo 2018)

Domenica 11 – Ore 19 – Laboratorio Buzzati 1, Pad. 3

Osho: Dalla testa al cuore all’essere,
un viaggio di ritorno verso il proprio centro
Con Deepti Canfora 
Mondadori

Deepti sarà all’Osho Festival di Lignano 2018 con gli esercizi di 
DEEP STRETCHING METODO CANFORA©

Per informazioni sul lavoro di Deepti: deepticanfora.com


Articolo apparso su  Osho Times n. 244

Deepti Canfora

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