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A scuola di meditazione da Osho in persona

Nel rispondere ad alcune domande a tu per tu con i discepoli intorno al tema della morte, Osho suggerisce delle tecniche di meditazione...

 

Un raro brano di Osho apparso su Osho Times n. 245



Ciò che è immortale

 

Osho, mia nonna sta morendo e vorrei chiederti come aiutarla. Ha ottantadue anni ed è completamente inconsapevole e molto spaventata.

 

Insegnale una piccola meditazione: osservare il respiro. Con lei sdraiata sul letto, siediti accanto e mettile la mano sulla testa. Diventa molto silenziosa, silenziosa e meditativa, perché la meditazione è contagiosa: se sei veramente meditativa può essere trasmessa. Quindi siediti di fianco, diventa completamente silenziosa, mettile la mano sulla testa e spiegale che deve solo osservare il respiro, il respiro che entra, il respiro che si estingue. Dille che se riesce a vedere il respiro entrare e uscire, si renderà conto che lei non è il corpo e non è neanche il respiro. Lei è quella che osserva e quell’osservatore non muore mai, è immortale.

Nel momento in cui ci accorgiamo del nostro essere testimoni, siamo immortali. E il modo migliore e più breve per accorgersene è osservare il respiro, perché il respiro è il ponte che unisce il corpo e l’anima. Se osservi il respiro, sei già sull’altra sponda. Osservare il respiro significa osservare il ponte, il ponte che ti unisce al corpo. Il corpo è rimasto molto indietro. Tra te e il corpo c’è il respiro e tu lo osservi. E proprio perché lo stai guardando sei separato da esso. Puoi osservare una cosa solo se sei separato da essa.

Quindi, se in questi suoi ultimi giorni riesci ad aiutarla a osservare, sarà il regalo più grande che potrai farle prima che se ne vada, perché potrà andarsene in perfetto silenzio, un silenzio assoluto, fresco e raccolto. 

E questo è il vero modo di morire.

Ci sono persone che non sanno come vivere e ci sono solo poche persone che sanno come morire. E questa è l’arte più eccelsa, perché è il culmine della vita. Se ti lasci sfuggire la morte, ti lasci sfuggire tutta la vita. Finirai di nuovo nell’utero, perché devi ancora imparare e dovrai ricominciare l’intero processo. Hai fallito, quindi devi ripetere la stessa classe. A meno che non la superi. E l’unico modo per superarla è morire così centrato, così attento, così pacifico, da non avere alcuna paura. E non è possibile riuscirci solo diventando coraggiosi, no. Non è una cosa che può essere gestita, non c’è modo di gestirla. Se non sai che c’è qualcosa in te che è senza morte, non è possibile gestirla. E quell’assenza di morte è sempre presente: è la tua consapevolezza della testimonianza.

Quindi vai ad aiutarla, ogni giorno. Quando è pronta a farlo, al mattino, o alla sera, siediti per qualche minuto al suo fianco e mentre le metti la mano sulla testa, anche tu osserva il tuo respiro. 

Fai quello che vuoi che faccia lei, solo così può essere trasmesso. La tua meditazione può “saltare” nel suo essere. È qualcosa che accade in ogni momento, ma non ne siamo consapevoli.

A volte all’improvviso ti arriva un pensiero che non avevi mai avuto e ti sembra così irrilevante, non ha senso per te. Potrebbe semplicemente essere saltato dalla mente di qualcun altro alla tua. Potrebbe non avere radici in te. Potrebbe essere solo un passante che ha guardato dentro di te. I pensieri saltano continuamente da una testa all’altra.

E a volte è molto evidente: una persona è triste e solo stando seduta al suo fianco diventi triste anche tu, per nessuna ragione! O qualcuno è gioioso e felice e magari tu eri triste solo pochi istanti prima, ma la sua felicità è contagiosa: dimentichi tutta la tua tristezza e ti metti a ridere. Più tardi magari ti sentirai persino un po’ in colpa: non era il momento giusto per ridere perché eri così triste. Ma sei stata posseduta dal momento, dalla sua atmosfera. Dipende... A volte, accanto a un uomo potente, più potente di te, sentirai la sua influenza.

Quindi vai, siediti in silenzio, meditativamente, osserva il tuo respiro e dille di fare esattamente lo stesso. Potrebbe non essere in grado di farlo, perché non ha mai meditato e quando una persona sta morendo non è molto in sé, ma lascia che ci provi, che ci metta un piccolo sforzo da parte sua. Il vero sforzo deve essere da parte tua, la sua parte sarà solo un aiuto. E lei ci proverà, perché a chi non piacerebbe essere felice? A chi non piacerebbe avere un assaggio dell’immortalità e dell’assenza di tempo? E, in particolare, nel momento in cui una persona sta morendo, desidera sapere di cosa si tratta!

Quindi prima devi prepararti. Fatti un bagno, e vai da lei come se stessi andando a un tempio, siediti accanto a lei, mettile la mano sulla testa, inizia a respirare e a guardare il respiro. Nel giro di pochi giorni potresti essere in grado di trasmetterle qualcosa. Puoi farcela, prova! 1

 

 

 

Nulla muore

 

Osho, puoi dire qualcosa sulla morte? Ci sto pensando molto…

 

Alla sera, prima di andare a dormire, inizia una meditazione sulla morte. Sdraiati, spegni la luce e inizia a sentire che stai morendo. Rilassa il corpo e senti che stai morendo, e che quindi non puoi nemmeno muovere il corpo. Anche se vuoi muovere la mano, non puoi. Continua a sentire che stai morendo. Per quattro o cinque minuti senti che stai morendo. Stai morendo e il tuo corpo è morto.

Attraverso questa esperienza della morte di cinque minuti, sentirai una qualità della vita totalmente diversa. Il corpo è quasi morto, è un cadavere, ma tu sei più vivo che mai!

E quando il corpo è morto, la mente smette di pensare, perché ogni pensiero è associato alla vita. Quando stai morendo, la mente inizia a cadere. Dopo due o tre mesi sarai in grado di morire in cinque minuti. Il corpo sarà morto e avrai solo una pura consapevolezza, una consapevolezza luminosa. Qualcosa come una luce blu, tutto qui. Sentirai una luce blu vicino al centro del terzo occhio, solo una piccola fiamma blu. Questa è la forma più pura di vita. E quando quella fiamma blu inizia a farsi sentire, addormentati.

Tutta la tua notte si trasformerà in una meditazione sulla morte e al mattino ti sentirai così vivo, più di quanto tu ti sia mai sentito. Giovane, fresco e così pieno di linfa da offrire al mondo intero. Ti sentirai così benedetto che potrai benedire il mondo intero.

E questa meditazione della morte ti renderà consapevole che la morte è un’illusione. Non succede davvero, nessuno è mai morto e nessuno può veramente morire. Dal momento che siamo troppo attaccati al corpo, sembra una morte. Dal momento che pensiamo che il corpo sia la nostra vita, pensiamo che sia terribile.

E questa è una delle più grandi preparazioni alla morte. Un giorno la morte arriverà: e prima che arrivi, tu sarai pronto, sarai pronto a morire!

Quando Buddha stava morendo, chiese il permesso ai suoi discepoli. Disse: “Ora sono pronto a morire. Entro pochi minuti sparirò in me stesso. Se volete chiedere qualcosa, fatelo”.

Non avevano nulla da chiedere, perché per tutta la vita aveva parlato con loro. E non era il momento di chiedere nulla. Anche se avevano ancora molte domande, non era il momento di farle. Iniziarono a piangere e a disperarsi. 

Buddha disse: “Non piangete, perché il mio messaggio per tutta la mia vita è stato solo questo, che nulla muore. Sto semplicemente tornando a casa... Sto tornando”.

Poi si sedette nella sua solita postura, chiuse gli occhi e si dice che la gente riusciva a vedere che il suo corpo iniziava a morire. Potevano vedere che il corpo stava diventando un cadavere ed era ancora vivo! 

Il corpo si trasforma in un cadavere: questa è la prima fase, dicono i buddhisti, della morte.

Nella seconda fase, i suoi pensieri iniziarono a scomparire. Quei discepoli che erano molto, molto consapevoli, che erano dei veri e propri meditatori, riuscivano a vedere i suoi pensieri scomparire, cadere dalla sua testa come vecchie foglie che cadono da un albero. Riuscivano a vedere che i pensieri erano stati abbandonati: il secondo stadio si era verificato.

Poi il terzo stadio: iniziarono a scomparire il suo cuore e i suoi sentimenti. Videro sorgere una nuvola di fumo e tutto era sparito.

E poi il quarto stadio: scomparve nell’ignoto. Coloro che tra i suoi discepoli erano illuminati riuscirono a vedere anche questo, che la sua goccia era caduta nell’oceano.

Queste quattro sono le fasi: prima inizia una semplice meditazione della morte di cinque minuti. Poi guarda solo la luce blu che appare al terzo occhio. Dopo vai a letto. Di lì a poco, sarai in grado di vedere tutte queste quattro fasi. Lentamente, lentamente, diventerai consapevole e questa sarà la più grande preparazione. E poi potrai davvero morire!

Il giorno in cui la morte arriverà, potrai accettarla, accoglierla e affrontarla con grande amore. E allora la morte è la porta per il divino. 2
 

Testi di Osho tratti da:
1. The Madman’s Guide to Enlightenment #27
2. For Madmen Only (Price of Admission: Your Mind) #30
 

Continua su Osho Times n. 245

 


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