testata_mare.psd
NEWSLETTER n.123

indietro

Piccoli passi

Verso la guarigione dell'anima 

Siddho sarà presente all’Osho Festival di Lignano 2018 con vari eventi

Da un articolo di Siddho apparso su Osho Times n 246

 
Siddho all'OshoFestival


In questi anni ho approfondito sempre più l’osservazione e la comprensione dei disagi che le persone portano nei gruppi e nelle sedute individuali.

Ho compreso l’importanza di una guarigione delicata e sottile dei traumi e delle difficoltà avute nell’infanzia. Apparentemente banale, ma non così banale il metodo. 

Quando qualcosa è difficile, a volte quasi insopportabile, all’interno della famiglia nei primi anni di vita, il bambino crea delle risposte incredibilmente creative; ad esempio, stacca la spina iniziando a fantasticare, oppure si isola creando giochi per ore e ore separato da tutto e da tutti, oppure si allontana da casa e sta fuori per ore e ore, oppure sta a casa di un amico e rientra in famiglia solo lo stretto necessario. Oppure, ancora, strimpella musica facendo rumore per coprire le urla o i litigi dei genitori, diventando magari musicista da adulto, ma triste, perché per lui la musica ha origine nella tristezza e non nell’espansione. Oppure sta zitto, tentando di diventare invisibile così che nessuno si accorga di lui o di lei, imparando l’arte di “non essere né visti né sentiti”. E da adulto si separa ed evita situazione sociali, o di semplice confronto. 

Il bambino crea perfette strategie di sopravvivenza e in questo modo si salva e sopravvive a disagi molto grandi per la sua sensibilità e naturale percezione dell’ambiente. 

Questa la possiamo chiamare “struttura di personalità”: il bambino va verso l’introversione o l’estroversione per il semplice bisogno di sopravvivere all’ambiente esterno. 

Ma queste strategie, o modalità di comportamento, se a quell’epoca, durante l’infanzia, ci hanno protetto, quando continuano a manifestarsi in età adulta, diventano il nostro nucleo di problemi all’interno delle relazioni e nel nostro vedere e relazionarci col mondo. Quindi ciò che ci ha aiutato in un periodo della nostra vita, più avanti con gli anni diventa la prigione della nostra personalità. 

Crediamo di essere la nostra personalità, continuiamo a porci nel mondo e a vedere il mondo con gli occhi di quel bambino. Da qui l’origine delle difficoltà relazionali, nel mondo del lavoro, o di comunicazione con l’altro.

Ma l’adulto ha nuove risorse, si può spostare da situazioni spiacevoli o pericolose, può scegliere e decidere il meglio per sé, ma soltanto se è connesso con la sua “coscienza adulta” e se non si lascia guidare dalla “coscienza del bambino”. 

Questa “adultità” ci permette di vedere la realtà senza drammi, senza essere dei sognatori distaccati, senza paura della vita, ma con una naturale fiducia di attraversarla e di avere sempre una possibilità di scelta.

Per entrare in contatto e agire da questo spazio adulto è necessario avere chiaro dov’è che la nostra “coscienza del bambino” ci guida, rendendoci ripetitivi, meccanici, sfiduciati, o impauriti e sulla difensiva anche quando non è necessario.

Come uscire da questa gabbia? Attraverso una profonda osservazione, guardando con occhi adulti i nostri comportamenti nel qui e ora, riconoscendo i nostri giudizi, avendo il coraggio di scoprire da cosa ci separano e accorgendoci del nostro difenderci a volte inappropriato, o del nostro non saper porre i confini con le persone a noi vicine, per paura di perdere il loro amore e, nel frattempo, perdendo noi stessi. 

I comportamenti guidati dalla “coscienza del bambino” sono immediati e meccanici e, perché possano evaporare, vanno riconosciuti e compresi, o come primo passo, almeno contenuti. 

Alla luce di tutto questo, ho inserito nel mio lavoro con le persone un’attenzione alla struttura di personalità che la persona ha dovuto creare per sopravvivere nel suo ambiente familiare: la chiamo Struttura dello Stile di Sopravvivenza. Per esempio a volte si impara a mentire da piccoli, per evitare rimproveri o maltrattamenti dai genitori. Poi quelle menzogne diventano un’abitudine e ciò crea una scissione tra ciò che sentiamo dentro e ciò che manifestiamo, creando muri invisibili e “non detti” con le persone con le quali vorremmo invece un fluire facile e pieno d’amore. 

Riconoscere il nostro movimento nella vita dalla “coscienza bambina” e dalla “coscienza adulta” è una chiave di grande libertà, maturità e amore. Ciò è possibile solo se impariamo e abbiamo il coraggio di osservare i nostri comportamenti, le nostre reazioni e se iniziamo a riconoscere quale delle due coscienze è alla guida. 

Osho dice che la terapia è valida solo come ponte verso la meditazione. E questo è il mio intento, la mia visione nel lavoro con le persone… Per dirla tutta, il mio anelito! 

Ogni gruppo, evento o training che conduco contiene l’intento di “far pratica” di nuove vie, di imparare a spostarsi dall’inconscio al conscio, di guarire a piccoli passi quella parte che si è dovuta difendere quando doveva essere protetta, nascondere e rimpicciolire quando voleva espandersi ed esprimersi, oppure diventare eroica troppo presto. Guarire questa parte dentro di noi, scoprirla e lasciare andare la struttura di sopravvivenza che ha creato per noi, è un lavoro che ci porta verso l’integrità e verso una guarigione dell’anima, guarendo i nostri traumi con delicatezza, con rispetto e amore per tutto ciò che siamo, aprendoci alla via dell’Uomo Nuovo di cui parla Osho: integro e vero, una luce in se stesso. 

Con amore, 

Siddho


"La personalità è il tuo nemico. È nelle mani di chi ti sfrutta, di chi ti sta distruggendo. Devi liberartene. Devi buttare via tutte le idee che ti sono state inculcate da altri: 
che sei questo o che sei quello. No. Devi scoprire 
chi sei in te stesso. È un po’ 
difficile, ma immensamente appagante. È certamente un’operazione difficile, 
perché la personalità è diventata la tua seconda pelle, così stretta che 
ti si è appiccicata addosso. 
Ci sei così identificato che non pensi mai di non essere quella pelle..." OSHO


Da un articolo apparso su  Osho Times n. 246


Siddho lavora con le persone da circa trent’anni. Conduce workshop e training in diverse discipline: costellazioni familiari e relazionali, lavori sull’energia maschile e femminile, guarigione dei traumi e Narm (Neuro Affective Relationship Model). Conduce anche workshop per sole donne.
 
Siddho sarà presente all’Osho Festival di Lignano 2018 con con i seguenti eventi:

• Il Gioco delle Emozioni 

• Il Mistero Femminile 

• Amore consapevole: Costellazioni familiari e relazionali

Per maggiori informazioni sul lavoro di Siddho: www.taoessence.it


 

Siddho

Siddho

 

indietro




 OSHO TIMES --- La rivista di Osho dedicata all'arte della meditazione
 C.P. 15 - 21049 Tradate VA - Italia --- tel e fax 0331 810042
  www.oshotimes.it  -  oshoba@oshoba.it