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Respiro

Una panoramica di tecniche di Osho basate sulla respirazione...

 

Un raro brano di Osho apparso su Osho Times n. 247

 






Respiro e difficoltà relazionali

Ogni mattina, quando ti svegli, inizia a espirare invece di inspirare come hai fatto finora. Le persone la cui enfasi è sull’inspirazione non respirano mai profondamente. Il respiro è vita e la profondità della respirazione è la profondità della vita. Le persone che enfatizzano l’inspirazione man mano si chiudono e accumulano molta anidride carbonica nei polmoni.

Esistono due tipi di persone: quelli che inspirano e quelli che espirano. Quelli che inspirano hanno sempre difficoltà a relazionarsi con gli altri, mentre quelli che espirano sono più aperti, fluidi, vivi… Sono inclini a incontrare le persone, amano, comunicano.

Quelli che inspirano diventano isolati, diventano dei monaci, si rinchiudono nei monasteri. Non amano uscire e quando lo fanno è un grande sforzo. Vogliono essere chiusi al mondo intero e possono persino maturare tendenze suicide. Continuano a chiudersi sempre di più fino a scomparire nel loro mondo. Questo crea una sorta di morbosità. Evitala! Questa è la prima cosa.

Per un mese fai questo cambiamento. Dopo un mese inizia un’altra fase, e cioè a incontrare persone, a parlare con le persone: semplici chiacchiere, pettegolezzi, mano nella mano… Relazionati, incontra gli altri, ma solo dopo un mese, non ora. Prima modifica il tuo modo di respirare e dopo un mese inizia a fare il secondo passo, che a quel punto ti verrà molto facile e naturale. Se provi a fare il secondo passo senza il fondamento del respiro, sarà una forzatura e ti sentirai stanco. Quindi inizia dalla base.

 

 

La meditazione dell’“Ahh” e “Ah”

1.Quando sei rilassato, di’: “Ahh” e lascia uscire il respiro. Senti un profondo rilassamento con il respiro in uscita.

2. Quando il respiro entra, senti “Ah! Sta arrivando la vita”! Sei rinato. 

Fallo diventare un cerchio: vita e morte. Entraci e sii consapevole. È una profonda pulizia. A ogni espirazione muori e a ogni nuovo respiro rinasci. Lascia che sia il tuo mantra. Il respiro che esce è la morte: muori, senti come se stessi morendo. Il respiro in arrivo è vita; senti come se fossi rinato. Per tutto il giorno, nell’arco delle 24 ore, ogni volta che sei consapevole, ricordatelo. Cambierà totalmente la qualità della tua mente. Se ogni respiro uscente è la morte e a ogni istante muori, cosa succede? Morte significa che stai morendo al passato, che il vecchio non c’è più. E se devi morire a ogni momento, non c’è futuro. Il momento successivo è la morte, quindi non puoi proiettarti nel futuro. Solo questo momento, questo istante, solitario e atomico, rimane con te. E persino in questo preciso istante dovrai morire e rinascere.

Pensa al concetto di reincarnazione non in termini di vita, ma in termini di respiro. A ogni istante sarai rinnovato, riorientato, fresco. Di nuovo un bambino, senza il peso del passato e senza l’ansia per il futuro. Il momento presente è privo di ansia. L’ansia è creata solo dal passato o dal futuro.

 

 

Di notte, prima di dormire

Durata: 10-20 minuti

1. Siedi in modo rilassato sul tuo letto, a occhi chiusi. Senti il corpo che si rilassa. Se inizia a sporgersi in avanti, permettilo: potrebbe succedere. O potrebbe rievocare la posizione fetale, come un bambino nel grembo materno. Se ne hai voglia, vai in posizione fetale: diventa un bambino nel grembo materno.

2. Poi ascolta il tuo respiro, senza fare nient’altro. Ascoltalo: il respiro entra, il respiro esce; il respiro entra, il respiro esce. Sentilo e in quella sensazione percepirai un immenso silenzio e una grande chiarezza.

3. Poi vai a dormire. Lascia che le cose accadano come se non ne fossi responsabile... È una cosa necessaria perché il frutto maturi e cada da solo.

 

 

L’arresto del respiro

Un sannyasin racconta che, mentre era sdraiato sul letto, il suo respiro si è fermato. E si è spaventato.

 

Osho: Se la meditazione va in profondità, la respirazione si ferma, si ferma completamente. Ma non c’è nulla di cui aver paura. Anzi, nei momenti in cui la respirazione si ferma completamente, sei nell’eternità, non fai più parte del tempo. Quei momenti sono molto nutrienti, perché sei più che mai vicino a dio. Sei vivo, ma in un modo diverso.

Di solito dipendiamo dalla respirazione. Questo è il modo naturale di essere vivi. Quando la respirazione si ferma, è il modo soprannaturale di essere vivi. E sei connesso alla natura, sei connesso a dio. Sono momenti rari. E quando accadono, tutti hanno paura, perché pensano che il respiro sia vita. Non lo è, è solo un frammento della vita; e un frammento molto inferiore. Ma ci sono modi più elevati di essere vivi. Quei momenti ti daranno i primi bagliori dell’immortalità. E quando entrerai in sintonia con essi, non ci sarà più morte. Il corpo morirà, ma tu vivrai.

Lascia che accada.

 

Brani di Osho, tratti da vari Darshan Dairy, registrazioni fedeli di colloqui a tu per tu coi discepoli.


Continua su Osho Times n. 247


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