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Shunyo risponde alle domande dei partecipanti

La magica onda dell’OshoFestival di Lignano e Bellaria è continuata con Meditando e presto la troveremo di nuovo a Milano a Liberi di Essere... 

Da un articolo apparso su Osho Times n 249

 
gruppo multietnico
FOTO: SHUNYO E SIDDHO A LIBERI DI ESSERE...

 

In tutti gli eventi di Osho Experience c'è sempre stata la possibilità di fare domande a Shunyo... ecco un piccolo estratto del passato. Ricordando che a Liberi di Essere ci saranno Shunyo e Siddho insieme a rispondere alle tue domande!


PartecipanteCosa accade nel sannyas, che cosa significa, che cosa si fa?

Shunyo: Posso dire che per me è una storia d’amore con la vita. Un modo di vivere totalmente diverso da quella che era la mia vita prima di prendere il sannyas… 

Perché più ti addentri nella meditazione, più vedi con chiarezza la tua situazione. Potresti diventare più consapevole di quello che vuoi davvero fare della tua vita. Potresti iniziare ad avere una comprensione diversa di quello che ti dice la società. In un certo senso è una ribellione. Inizi a capire che “Okay, i miei genitori hanno vissuto così e questo è stato il loro modo, ma io voglio davvero vivere così?”. E se ti rispondi di sì, bene, è quello che vuoi, se invece non è così, inizi a cercare il tuo cammino nella vita. 

Quindi potremmo dire che queste sono le implicazioni che iniziano a verificarsi quando portiamo maggiore consapevolezza alla nostra vita. In un certo senso, il sannyas è come un impegno con noi stessi: “D’ora in poi voglio vivere la mia vita con maggiore consapevolezza e con la meditazione”. Perché l’unica cosa che ci rende sannyasin è la meditazione. Non ci sono regole, non ci sono comandamenti. L’unica cosa che ci ha chiesto Osho è di meditare. Quindi, in un certo senso, non ci sono segni esteriori che dimostrano che siamo sannyasin, persino il mala adesso lo si indossa sotto i vestiti e solo per la meditazione. Quindi, all’esterno, rimaniamo nella società e continuiamo a fare parte del mondo. Però cominciamo a capire che non è necessario che il mondo entri dentro di noi. E nella celebrazione, per quelli che prenderanno il sannyas, staremo semplicemente seduti in silenzio qualche minuto. Staremo tutti intorno alle persone che prendono il sannyas, accompagnati da una musica, e daremo loro la nostra energia. E dopo qualche minuto, se la persona ha scelto di avere un mala, lo indosserà da sola: questo è importante, perché rappresenta il fatto che la responsabilità di questo nuovo inizio è totalmente sua. E il fatto di ricevere un nuovo nome la aiuta, perché spezza il legame con il passato. Osho non cambiava il nome a tutti, quindi anche questa è una cosa molto flessibile.

 

PartecipanteCome si fa a lavorare sul proprio ego?

Shunyo: Non è possibile. Perché quello che sta parlando, adesso, è proprio l’ego. Però puoi comprendere sempre di più la tua mente. Capire in che modo reagisci a determinate situazioni, vedere da dove vengono queste idee… E questo ti aiuta a disidentificarti da idee e pensieri che hai nei confronti di te stessa e degli altri.

Per diventare consapevoli dei propri pensieri è necessario diventare consapevoli del proprio corpo. Quindi puoi portare consapevolezza a cose molto banali della vita quotidiana, in modo da cambiare l’equilibrio tra la quantità di energia che dai alla mente e quella che ti rendi conto di possedere nel momento presente… 

Ad esempio, questa mattina, quando avete finito di ballare, quando siete rimasti tutti lì fermi in piedi, dubito che molti di voi pensassero a cosa succederà domani o a cosa è successo ieri… Eravate tutti totalmente presenti nel vostro corpo. In quel momento non stavate dando energia al chiacchiericcio della mente. 

Ci sono molti momenti nella nostra giornata in cui possiamo ritornare a sentire il nostro corpo nel momento presente. Ogni volta che ce ne ricordiamo, siamo nel momento presente. E quella quantità di energia non va verso la mente. La mente continua a chiacchierare, perché noi le diamo energia. A volte persino litigandoci, pensando che non dovrebbe chiacchierare di continuo; oppure perdendoci in sogni a occhi aperti, che a volte sono davvero affascinanti. Durante la giornata dovremmo fermarci, più spesso che possiamo, e ritornare qui, a ricordare noi stessi.
Per esempio, siete tutti qui seduti, ora. Siete concentrati su di me e la traduttrice mentre parliamo, o magari sui suoni che vengono da fuori. Ma siete consapevoli del fatto che state ascoltando? Riuscite a percepire voi stessi, lì seduti, ad ascoltare? 

Adesso ci riuscite! 

Quindi potete essere focalizzati su di noi, ad ascoltarci, e allo stesso tempo avere anche la consapevolezza di essere seduti qui. Potete percepire il contatto del corpo con la sedia, dei piedi con il pavimento. Con la consapevolezza di essere presenti, mentre ci guardate e ci ascoltate. Qualcuno di voi è riuscito a sentire lo spostamento di energia che si è verificato, facendo questo? Riuscite a sentirvi seduti qui, mentre ascoltate? E sentite la differenza rispetto a quello che eravate poco fa, quando eravate tutti proiettati fuori, a guardare noi? Qualcuno di voi percepisce la differenza? 

Di questo potete far pratica, in qualsiasi momento della giornata. Gurdjieff lo chiamava il “ricordo di sé”, il Buddha lo chiamava “il giusto ricordo”, anche Krishnamurti ne parlava… È una pratica molto antica e questo le dà una certa importanza, visto che è stata usata da numerosi maestri. È così che piano piano, l’ego perde il tuo sostegno. Perché la tua consapevolezza e la tua presenza sono con te nel momento presente. E poi iniziano a cambiare le abitudini, le idee che abbiamo di noi stessi…

 

PartecipanteNella vita di tutti i giorni mi viene difficile trovare persone come quelle che trovo qui agli eventi Osho Experience…

Shunyo: È vero. E il sannyas è anche questo. Inizi a renderti conto che, in un certo senso, sei per conto tuo. E allo stesso tempo c’è qualcosa che sta crescendo. Non sei per conto tuo perché hai una comprensione o un modo di vivere diversi. È per ciò che cresce, contemporaneamente, dentro di te. È questa forma di integrità, di forza interiore. La gioia delle piccole cose, che ti restituisce moltissime energie. E anche se inizi a renderti conto che i familiari, i vicini di casa, sono davvero diversi da te e da come vivi la tua vita, comunque puoi entrare in contatto con loro attraverso il cuore. Sarebbe troppo aspettarsi che tutti gli altri comprendano il mondo di Osho. Mia mamma non l’ha mai capito. Sono stata di grande imbarazzo per la mia famiglia. Però l’amore comunque rimaneva. E a volte ero io a essere delusa, perché lei, veramente, non capiva. L’unica cosa che riusciva a razionalizzare era che io fossi diventata buddhista. Questo è il massimo che riusciva a fare. A questo livello la comprensione nella mia famiglia è sempre stata zero. E la stessa cosa vale per i miei vicini di casa adesso. Siamo diversi… Però abbiamo un buon rapporto e questo è già molto. ...

Continua su Osho Times n. 249
 

Shunyo
SHUNYO

Per maggiori informazioni sul suo lavoro: www.oshovipassana.com

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