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Il potere dei mantra - 2

Il viaggio di un ricercatore può procedere su due percorsi; uno è di potere, l’altro è di pace...

Un raro brano di Osho apparso su Osho Times n. 249

 

Tutti coloro che nutrono ancora desideri si lasciano impressionare dai miracoli! Ti inchini di fronte ai miracoli perché hai un desiderio, perché c’è qualcosa che speri di ottenere per te stesso. E, naturalmente, il creatore di miracoli nutre questa speranza in te e ti aiuta ad aggrapparti alla convinzione che il tuo sogno può diventare realtà. 

Le persone sono infelici, affrontano molte difficoltà: malattia, disoccupazione, problemi sul lavoro, questioni legali e così via. Vedere qualcuno che crea cenere dal nulla, risveglia la speranza: “Se questo baba lo decide, la mia infelicità potrebbe scomparire e la felicità potrebbe piovermi addosso come questa cenere!”.

Ma la felicità non piove dal cielo grazie all’intercessione di qualcun altro. La beatitudine non nasce mai da qualcuno diverso da te stesso. Secoli di storia forniscono la prova che nessuno all’infuori di te può darti la felicità. Ma la mente ha le sue illusioni; la mente cerca modi più semplici ed economici.

Il miracolo è che tu sia venuto qui per ascoltarmi. Questo è ciò che io chiamo miracolo, perché qui non saranno create ceneri, non sarà dispensato alcun trucco per la creazione di miracoli. Non ho intenzione di curarti delle tue malattie, né vincerai le elezioni per il fatto di essere qui; anzi, nessuna delle tue ambizioni sarà soddisfatta. Eppure sei venuto: questo è ciò che chiamo miracolo! Non c’è alcuna logica nel tuo venire da me, perché nulla di ciò che vuoi ti sarà dato. Al contrario, attraverso l’essere qui tutto ciò che hai potrebbe essere portato via, finché alla fine tu stesso non ti dissolverai. Eppure sei venuto e devo convenire che devi avere una vera sete spirituale: ovviamente non sei venuto in cerca di cenere né sei così folle da cercare di camminare sull’acqua!

La verità è che sei davvero stanco del tuo mondo e questa noia è reale. La tua angoscia è arrivata ai limiti di questo mondo e vuoi entrare in un mondo diverso, quello della spiritualità. Vuoi spezzare la continuità che ha definito il tuo viaggio fino a ora. Vuoi saltare fuori, non ti interessa ripetere la stessa vecchia routine. Quindi non ti do alcun mantra e non ho alcun mantra da dare, perché il mantra ha senso solo per la ricerca dei siddhi, per il potere e la prosperità. Non ho intenzione di rafforzare la tua mente, voglio dissolverla. La taglierò e poi aspetterò che gli strati si stacchino uno per uno. Proprio come si staccano gli strati di una cipolla, così gli strati della tua mente andranno via gradualmente fino a che l’intera cipolla non sarà scomparsa. Nulla della mente rimarrà e avrai raggiunto il vuoto. Buddha paragona la mente a una cipolla i cui strati sono staccati uno dopo l’altro fino a quando l’intera cipolla non è scomparsa. Solo quando la mente è completamente svanita appari nella tua vera natura.

Come dissolverti, questo è il grande mantra. La concentrazione ti renderà più solido, la meditazione ti dissolverà. La concentrazione mette a fuoco e solidifica tutte le tue energie, la meditazione rende le tue energie arrese al divino. Quindi il divino non deve essere concentrato in un punto: devi arrenderti a lui. La mente non deve essere concentrata, deve essere dissolta in dio. Sono due cose molto diverse. Bisogna dissolversi, sparire, fino al momento in cui non si è più consapevoli di se stessi. 

Arriverà il momento in cui anche se cercherai, non sarai in grado di trovarti. Andrai dentro e scoprirai che la casa è vuota. Ti guarderai allo specchio e vedrai nei tuoi occhi che dentro non c’è nessuno. Lì, in quel dissolvimento, c’è il nirvana.

Quindi la realtà è che le religioni non hanno mai dato alcun mantra, sono i sacerdoti che lo hanno fatto. I mantra non sono dati dagli illuminati, ma dai sacerdoti. E i preti non hanno niente a che fare con la religione... 


Tratto da: Osho, Nowhere To Go But In #6

Continua su Osho Times n. 249


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