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newsltetter n. 024

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Nessuna
fuga...

 

Vivere nel qui e ora,
l’unico modo
per apprezzare
fino in fondo la vita.

Osho risponde
a una domanda di Shunyo

Preziosi testi di Osho apparsi su Osho Times n. 205

 


Amato maestro,
quando le cose diventano molto difficili, mi rifugio nel qui e ora. Nel momento presente tutto è immobile ed è l’unico modo per me di camminare sul filo del rasoio. Eppure, mi viene il dubbio che forse sto scappando da ciò che sta veramente accadendo: forse mi sto solo mettendo i paraocchi. Amato, per favore aiutami a capire qual è la verità.

Non dare mai ascolto alla mente. La mente è una grande ingannatrice. Se ti senti silenziosa e immobile nel momento presente, quell’esperienza è così preziosa che la mente non ha nessuna autorità per giudicarla. La mente è molto più in basso.
La mente è sempre nel passato o nel futuro. È ricordo o immaginazione, non sa niente del presente. E il presente è la sola cosa che esiste.
La mente è un mendicante. Continua a sperare che domani le cose andranno meglio, che l’età dell’oro stia per arrivare... o che l’età dell’oro sia or­mai nel passato e che dal futuro non ci sia niente da aspettarsi, se non oscurità. Queste sono le due possibilità che la mente è in grado di scegliere. Ma riguardo al presente, qualunque cosa la mente dica è una menzogna, perché non ne ha alcuna esperienza, non ha mai vissuto in questo momento: per sua natura è nel passato o nel futuro.
Dal momento che la mente non ne ha alcuna esperienza e non può averla, non ascoltarla quando si tratta di un giudizio che riguarda il momento presente. Il silenzio appartiene al presente, la gioia appartiene al presente, l’estasi appartiene al presente.
La mente può fare solo una cosa: può instillare dei dubbi. Non può dirti direttamente: “Ciò che ti succede è sbagliato”, perché è al di là delle sue capacità, ma può dirti: “Stai fuggendo dalla realtà passata, o dalla realtà futura”. Ti può condannare, dire che sei una persona che scappa dalla realtà, dirti: “Hai paura della vita. La vita è vasta, il momento attuale è troppo breve, la vita è qualcosa di grande; non fuggire dalla vita solo per godere di un attimo di silenzio, di gioia, di pace” e da un punto di vista  superficiale sembra anche logico.
Ma la vita è fatta solo di momenti: non esiste una vita passata, non esiste una vita futura. Dovunque sia la vita, è sempre nel presente. E questa è la dicotomia: la vita è qui e ora e la mente non lo è mai. Questa è stata una delle più grandi scoperte dell’Oriente: la mente è assolutamente impotente per ciò che riguarda la soggettività, per ciò che riguarda l’essere interiore.

La mente è perfettamente a suo agio con gli oggetti e col mondo materiale, ma nel momento in cui si avvicina alla vita, inizia a dubitare perfino dell’esistenza stessa della vita; inizia a creare sistemi filosofici secondo i quali la vita è solo un sottoprodotto, qualcosa di secondario.
Il materialismo è una filosofia antica, ma una delle più noiose e morte ormai. Dai charvaka dell’India di 5000 anni fa, fino a Karl Marx, ha più volte detto la stessa cosa in forme e lingue diverse: che la vita non ha un’esistenza sua, è un sottoprodotto. L’uomo è solo una macchina, materia pura; una certa combinazione di elementi materiali crea l’illusione della vita e della coscienza, ma si tratta di epifenomeni.
Il materialismo mi sembra l’ideologia meno progredita, meno evoluta del mondo, perché in 5000 anni non ha prodotto nulla di nuovo, neppure un solo nuovo argomento: ripete sempre le stesse vecchie cose. Ma alla mente piace molto, perché così non ha alcun bisogno di preoccuparsi della meditazione. La mente ha un’estrema paura della meditazione, perché per quanto la riguarda è una specie di suicidio. A quel punto non c’è più alcuna necessità di essere nel presente, ma ti lascerai sfuggire tutto, tutti i tesori che l’esistenza è pronta a elargire.

Quando vivi qualcosa che è al di là della mente, lei ti pone dei dubbi, inizia ad argomentare contro quell’esperienza, ti fa sentire in imbarazzo. Queste sono le sue vecchie tecniche. Non può creare niente della stessa qualità di ciò che offre il momento presente. Anzi, la mente non è affatto creativa. Tutte le creazioni, in ogni dimensione della vita, sono frutto della nonmente: i più grandi dipinti, la più grande musica, la più grande poesia; tutto ciò che è bello, tutto ciò che rende l’uomo diverso dagli animali, arriva da quel breve istante.
Se entri in quell’istante consapevolmente, può condurti all’illuminazione. Se accade senza che tu te ne renda conto, accidentalmente, anche allora ti porta in uno spazio di grande silenzio, di rilassamento, di pace, di profonda intelligenza. Se avviene solo per caso… sei arrivata al tempio, ma devi fare ancora un passo per entrarci.
Secondo me, questo è lo spazio in cui si trovano tutti gli artisti creativi, i ballerini, i musicisti, gli scienziati: devono fare ancora un passo.
Il mistico entra totalmente nel cuore del momento presente e trova lì la chiave d’oro: tutta la sua vita diventa una gioia divina. Qualunque cosa accada, la sua gioia non viene toccata.
Ma finché non entri nella parte più sacra del tempio, fino all’ultimo momento la mente cercherà di riportarti indietro: “Dove stai andando? Questa è pura follia! Stai scappando dalla vita”.
E la mente non ti ha mai dato nessuna vita, non ti ha mai fatto assaporare cosa sia veramente la vita, non ti ha mai rivelato alcun mistero. Ma continua a trattenerti, perché una volta  entrata nel tempio, lei sarà lasciata fuori, proprio dove lasci le scarpe. Non può entrare nel santuario: non ne è capace, non rientra nel suo potenziale.
Per cui stai attenta. Quando la mente ti dice che stai scappando dalla vita, dille: “Dov’è la vita? Di che tipo di vita stai parlando? Sto scappando dentro la vita, non dalla vita”. Stai molto attenta alla mente, perché quello è il nemico che hai dentro e se non stai molto attenta, quel nemico può sabotare ogni possibilità di crescita.
Ma basta solo un po’ di attenzione e la mente non potrà causare nessun danno.

Tratto da: Osho, The Path of the Mystic #31


Alcune parti di questo brano di Osho sono pubblicati anche nel libro di Shunyo I miei giorni di luce con Osho, Edizioni del Cigno, disponibile su oshoba.it.

Shunyo è vissuta a stretto contatto con Osho per quattordici anni, come parte del suo staff personale (nella foto grande mentre danza al momento della partenza definitiva di Osho dall’Uruguay). Pratica le tecniche di meditazione di Osho da più di trentacinque anni. Attualmente tiene corsi di meditazione e anche gruppi per donne in molti paesi del mondo.
Informazioni su lifetrainings.com

Sarà presente all’OshoFestival di Bellaria dal 10 al 13 aprile 2014 dove con la musica dal vivo di Veet Marco darà sostegno a un vero e proprio campo di meditazione in parallelo agli eventi consueti.  Programma e dettagli su oshoexperience.it

 


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