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Unesperienza di morte...
Vissuta con amore
e consapevolezza


articolo di Siddho
 

Articolo apparso su Osho Times n. 205
 


Questo è mio padre... un corpo che si affievolisce ogni giorno di più. Una coscienza che si ripulisce, che condivide verità nel momento e ricordi del passato. Una mente volta al positivo, alla gentilezza e alla gratitudine. Le mie lacrime sgorgano inaspettate e irrefrenabili, prive di emozioni e allo stesso tempo colme di sentimento, di gratitudine pura, per una persona che ha rispettato ed emanato continuamente libertà per se stesso e per gli altri nella sua vita: libertà piena di rispetto per il suo amore per la vita. 
Libertà nel lavorare 18 ore al giorno con il sorriso sulle labbra, libertà di amare con infinita accettazione la donna che gli è stata accanto, libertà nell’aiutare gli altri, per il semplice fatto che gli altri avevano aiutato lui, e questa era buona cosa nella vita. Libertà nel guardarmi sorridendo e al mio partire per l’India verso il maestro, le sue parole furono: “Se ti fa felice e ti porta gioia, vai... se sei contenta è giusto così”.
E ancora un pianto riempie i miei occhi e il mio cuore, non mi chiedo cos’è, semplicemente è.
È raro, e questo lo so, condividere esperienze di vita spirituali e profonde con un padre, ma questo è stato possibile e lo è ancora in questi giorni, gli ultimi per lui, molto preziosi per me.
Osservo la stanchezza profonda nel suo corpo, la leggerezza altrettanto profonda della sua anima... l’anima, o l’essenza, o l’essere, come lo vogliamo chiamare, sta prendendo il so­pravvento. In lui li sto vedendo distinti, chiaramente distinti. Nel momento che precede la morte, l’inconscio ha il sopravvento, quando la sofferenza fisica aumenta, lì, in quei momenti, possiamo vedere il cammino dell’anima, l’evoluzione che è stata in questa vita: quanta lotta c’è e quanta resa.
È un insegnamento profondo vedere che la conclusione di una vita piena di semplicità, di amore e di ricerca di un’umile verità, porta pace. Una vita vissuta intensamente e con un grande sì, a tutto ciò che accade, scaturisce in un approccio alla morte pieno di pace.
Non ha avuto un maestro, ma ha preso la vita come grande maestra... Orfano sia di padre che di madre, ha deciso di lasciare la matrigna a 12 anni e di vivere solo, affidandosi alla vita. Un giorno gli chiesi: “Papà, da dove ti viene tutta questa fiducia nella vita?” e lui rispose: “Quando si è soli, e la vita è l’unica risorsa, si scopre un po’ il bello in tutti... è necessario per andare avanti. E non avere avuto i genitori, ha avuto due facce: una, il sentirmi tanto solo e l’altra tanta libertà... non avevo nessuno che mi dicesse cosa era giusto o sbagliato e dovevo trovarlo io... mi dovevo ascoltare dentro e questa parte è stata bella... mi ha dato tanta libertà e tanta avventura”.
Ecco perché, quando incontrai Osho a vent’anni, lui sostenne il mio viaggio in India e il mio restare a Pune per anni; e quando tornai, dopo che Osho aveva lasciato il corpo, le sue prime parole furono: “Raccontami come il tuo maestro se ne è andato...”. E ascoltò con infinita attenzione e rispetto il mio racconto; alla fine disse “Che bell’insegnamento... ti ha insegnato tanto mentre era in vita e anche nella morte”.
Sì, aveva colto.
Qualche tempo prima che Osho la­sciasse il corpo, aveva deciso di venirmi a trovare a Pune a febbraio del 1990, ma Osho lasciò il corpo a gennaio; la sensazione di allora e di ora, è che Osho sia arrivato anche a lui...
In questi anni di lavoro con le Costellazioni Familiari, ho visto l’importanza della riconciliazione con le proprie radici e in questi giorni sto osservando quanto il legame non sia in realtà amore. Sento che mio padre ha staccato la spina da me, mi osserva nella mia commozione, ma resta indisturbato; io osservo il suo corpo che se ne sta andando e percepisco la sua anima... c’è una sorta di distacco profondo, due individui così legati inconsciamente, che si guardano… e forse si vedono davvero per la prima volta!
Sono infinitamente grata a questo momento, grata a Osho che in tutti i modi ha continuato a dirci che non siamo il corpo, non siamo la mente, non siamo le emozioni... siamo semplicemente lo spazio che osserva... sì, la cosa grandiosa che può accadere al discepolo è quando le parole del maestro divengono davvero l’esperienza del discepolo. E quello è un momento di grande celebrazione. E oggi sento di celebrare! Celebro che sono in viaggio, un viaggio infinitamente pieno di meraviglia... la meraviglia che c’è uno spazio molto più grande di ciò che la mente conosce o può conoscere, e che è uno spazio senza confini, dove la mente si ferma dall’interpretare la realtà, dal volere o dal non volere... c’è uno spazio in cui semplicemente riposare. Uno spazio in cui le parole sgorgano... prenditi il tuo tempo, il giusto tempo! Oggi comprendo le parole di Osho poco prima di lasciare il corpo “L’esistenza ha i suoi tempi”.

Queste parole le scrissi ad agosto e mio padre ha lasciato il corpo a settembre. Oggi, a distanza di qualche mese, quando mi hanno chiesto un articolo per l’Osho Times, ho pensato che avevo voglia di condividere questa mia esperienza, con la profonda comprensione che la vita va onorata e vissuta appieno in ogni mo­mento e solo allora la morte ne diventa il momento culminante.
Il mio lavoro con le persone sta avendo un cambiamento profondo, qualcosa nel “vedere” l’altro è divenuto ancora più limpido e pieno di rispetto. Sì, dal momento che i tempi di comprensione delle nostre dinamiche di personalità sono molto lunghi, l’individuo ha bisogno di avere molto coraggio per incontrare il proprio buio, e ancor più coraggio e fiducia nell’attraversarlo. Sento di poter dire, che attraverso l’osservazione e l’accettazione di tutto ciò che ci attraversa, senza desiderare che sia diverso, senza nasconderlo a noi stessi, la via diventa piena di fascino per lo sconosciuto e la luce dell’alba accade sicuramente e ogni giorno!
Siddho


 


 
Siddho ha incontrato Osho e la meditazione nel 1978. Da più di 20 anni offre diverse tecniche di trasformazione del potenziale umano tenendo workshop
in Italia, Europa e India.
Per informazioni sul suo lavoro www.costellazionisistemiche.net

Presenterà vari eventi all’OshoFestival dal 10 al 13 aprile 2014 a Bellaria. Tutte le informazioni su oshoexperience.it



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