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Adesso!
È lunico momento che esiste, non rimandare


Non vivere nel passato, perché nessuno può riuscirci: non esiste più. E non costruire i tuoi castelli nel futuro, non è possibile.
Il futuro non esiste, vivi in questo momento! Se inizi a vivere nel momento, sei in continuo contatto con la vita. E la vita, continua a ringiovanirti.
Osho

 

Preziosi testi di Osho apparsi su Osho Times n. 208

 


L'illuminazione deve accadere in un solo colpo, altrimenti prenderà un’in­finità di tempo. Non puoi rallentare, non puoi rimandarla. Devi fare il salto proprio in questo momento, perché il prossimo non è mai certo. Le strade cambiano direzione, gli amici diventano nemici. Ciò che è possibile in questo momento potrebbe non esserlo nell’istante successivo.
Tutto il mondo è in subbuglio, nel caos. Non è soltanto da ora che è nel caos, è sempre stato nel caos, perché milioni di essere umani inconsapevoli creano sogni di ogni genere, proiezioni, aspettative, frustrazioni. Tutta l’atmosfera è resa pesante da nubi di speranze disattese e desideri incompiuti. Anche il successo può essere un fallimento: pur sapendo di aver raggiunto l’obiettivo che ti eri prefissato, dentro sei ancora ignorante e vuoto come prima.
Un proverbio dice che niente ha successo come il successo, ma è solo una mezza verità. Voglio completarlo: niente fallisce come il successo. E la seconda parte è più importante; in caso contrario i re non avrebbero rinunciato ai loro regni e non sarebbe mai nato un Gautama il Buddha. Arriva il momento in cui hai successo per quanto riguarda il denaro o il potere, sei famoso…
Rousseau si rammaricava nella sua autobiografia che: “Quando ero giovane, l’unico desiderio in me era di diventare famoso in tutto il mondo”. Uno non pensa mai a che cosa farà quando diventerà famoso in tutto il mondo, semplicemente non si pone queste domande. È solo catturato in una rete: “Tutti cercano di avere successo e di diventare famosi e io devo essere il primo della fila”. È una lunga lotta, un lungo conflitto.
Rousseau diventò infine un filosofo di fama mondiale. Sfortunatamente in Francia in quel periodo c’era la tradizione che se strappavi un pezzo di stoffa a un uomo di fama mondiale, quel pezzo di stoffa ti avrebbe portato fortuna. E questo diventò un tale problema che non poteva neanche fare una passeggiata mattutina, perché sarebbe tornato a casa nudo, tutto graffiato e la folla gli avrebbe impedito di fuggire. Non poteva nemmeno andare alla stazione, doveva scortarlo la polizia e anche la polizia, alla fine, qualche volta gli aveva strappato i vestiti.
Nella sua autobiografia Rousseau scrive: “Quando non ero nessuno soffrivo e quando sono diventato qualcuno ho continuato a soffrire. La sofferenza c’è sempre, qualunque cosa tu faccia”. Così un giorno si arriva a comprendere che uno strato si è dissolto, ma ce ne sono altri.
L’insistenza dello Zen sul fatto che l’illuminazione deve accadere in questo istante, che non si può rinviare, ha un’implicazione molto importante: dimostra che, se non ti è possibile farlo ora, domani non sarà diverso, solo un po’ più difficile, perché in ventiquattro ore si sarà accumulata più polvere. Prima lo fai meglio è! E la ragione è scoprire ciò che la natura ha deciso per te: se sei il seme di un fior di loto o di qualcos’altro. Tutti questi strati non ti permettono neanche di comprendere le tue potenzialità, il tuo seme. Non solo sono di ostacolo, ma ti porteranno costantemente fuori strada, creando nuovi obiettivi che nulla hanno a che fare con il tuo essere più profondo.

Un grande chirurgo stava festeggiando il suo sessantesimo compleanno. In qualità di professore universitario aveva insegnato a centinaia di chirurghi. Erano tutti riuniti, bevendo e ballando, quando qualcuno notò che il vecchio chirurgo non c’era. Uno dei suoi amici andò fuori a vedere, forse era uscito per una boccata d’aria. Era seduto sotto un albero e piangeva.
L’uomo disse: “Ma sei matto? Siamo venuti da lontano per festeggiare il tuo compleanno e tu stai seduto qui a piangere”.
Il chirurgo disse: “Il motivo è che non ho mai voluto essere un chirurgo. Non era il mio sogno. Volevo essere un ballerino, ma i miei genitori, i miei insegnanti, i miei colleghi, tutti mi hanno costretto a diventare un chirurgo, perché essere un chirurgo è rispettabile. ‘E chi lo sa?’ dicevano’ con il ballo potresti diventare solo un mendicante. Il ballo non è una professione sicura!’”.
E il vecchio professore continuò: “Ora sono diventato il più grande chirurgo del paese, ma non c’è alcun appagamento. Piango perché ho sprecato inutilmente tutta la mia vita. Anche se fossi stato un ballerino di strada che balla semplicemente per chiunque voglia vedere la sua danza, mi sarei sentito più appagato. Non mi sarei mai sentito scontento. Ora non c’è modo di tornare indietro, è troppo tardi”.
Ricorda sempre, il tempo scorre veloce, invecchi a ogni momento che passa. Ciò che è possibile oggi potrebbe non essere possibile domani, quindi non rischiare inutilmente. 1
La questione è raggiungere il mare e non significa procedere svogliatamente, senza entusiasmo e convinzione: “Oggi faccio qualche passo, poi domani vedremo”. Domani do­vrai rifare quei pochi passi e se  diventa la tua abitudine – “Oggi faccio qualche passo, domani vedremo” – se diventa questo il tuo modello di comportamento, non lo raggiungerai mai: farai sempre quei pochi passi e poi deciderai: “Per oggi è abbastanza, domani vedremo”.
Per un meditatore non esiste domani. La meditazione non si occupa del futuro, è la mente che si occupa del futuro, la mente non può vivere senza futuro. Se improvvisamente tutto il futuro scomparisse, la mente si troverebbe in un vicolo cieco. Il futuro è lo spazio in cui la mente tesse trame, fa progetti, ha idee: ciò che stai per diventare, quello che stai per realizzare. Tutte le ambizioni sono contenute nel futuro, ma se il futuro scomparisse completamente – improvvisamente arrivi al punto in cui vedi che non c’è futuro – ti si fermerebbe il cuore o scapperesti, cercando di tornare indietro, pensando che almeno il passato continuerà a esistere. Ma il passato non esiste!
Il passato e il futuro sono entrambi nella tua mente. Per l’esistenza esiste solo questo momento.
Dunque oggi, quando mediterai, fallo come se fosse l’ultimo giorno. Potresti non avere un’altra possibilità di meditare, quindi vai fino in fondo. E quando avrai assaporato il tuo essere – la gioia, la danza, la benedizione, l’estasi – non ci sono più problemi, conosci la strada. Non è lontano, è solo dentro di te, a pochi centimetri di distanza dalla tua mente, ma devi conoscerlo almeno una volta. Una volta conosciuto, non c’è nessun problema: non potrai dimenticarlo, non potrai scappare, non potrai andargli contro, diventa la tua stessa vita. E quando la meditazione diventa la tua vita,  non c’è nulla in questa esistenza che ti renda più ricco, che ti renda più splendente.
Il segreto è nascosto dentro di te. 2

L’uomo originario è l’unico e costante interesse dello Zen.
Non si è accumulata polvere dall’esterno nel tuo essere più profondo e nessun pensiero può raggiungerlo. È puro e pulito come sempre, non diventa mai vecchio, mai stantio; la freschezza è la sua natura. Ma è nascosto profondamente dentro di te e vi si sono accumulati molti strati: strati di conoscenza, di rispettabilità, di morale; onori di ogni genere, ogni genere di sistemi di credenze. È diventato un muro molto spesso, sebbene sia solo di parole. E un uomo coraggioso e intelligente può abbattere l’intero muro con un solo colpo di spada. In caso contrario ci vogliono vite e vite per togliere uno strato e poi l’altro. E mentre togli degli strati, se ne formano già di nuovi. Devi ripulire il tuo specchio ogni giorno; in caso contrario entro ventiquattr’ore si sarà accumulata nuova polvere.
La scoperta dell’uomo originario è assolutamente essenziale, perché nascosto nell’uomo originario c’è il tuo destino, ciò che la natura voleva che tu fossi. Se non lo diventerai rimarrai frustrato, rimarrai arrabbiato. Non sarai in grado di amare, non sarai in grado di ballare, non sarai in grado di rilassarti. Tutta la tua vita diventerà solo una malattia fino alla morte.
La scoperta dell’uomo originario è la scoperta dell’elemento eterno dentro di te. E una volta che l’avrai scoperto e che gli avrai permesso di andare spontaneamente ovunque voglia, sen­za preoccuparti dei genitori, degli amici, degli insegnanti, dei preti, po­tresti scoprire che il tuo essere originario, nella sua massima realizzazione e fioritura, è il buddha. Il buddha non è qualcun altro. Tu sei il seme di buddha. Buddha è il loto, non il seme. Non è una grossa differenza, siamo noi a renderlo, senza alcuna ragione, un viaggio così lungo. 1


Testi di osho tratti da:
1. The Original Man #4
2. The Language of Existence
#2

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