Editoriale 141

Che bombardamento di pubblicità natalizie in questi giorni! Regala questo, compra quello, cambia, rinnova... Tipico certo di questo periodo, però arriva come una tale indigestione di inviti a spendere che non vedo l’ora che finisca.
E mi colpisce ancor più l'esasperata ricerca di voler sempre stupire con la "cosa" nuova e sorprendente, che diventerà subito vecchia e dovrà essere rimpiazzata con un’altra più nuova... E via così...
È come un viaggio eterno nel mondo delle cose, proiettati all'esterno alla ricerca di quel qualcosa di incredibile che alla fine ci placherà completamente, ma che di fatto non arriva mai...

Mi viene da sorridere pensando che anche nel viaggio interiore è un po' così. I mistici ci seducono descrivendo tutte le cose stupefacenti che si possono incontrare nel viaggio a occhi chiusi dentro di sé...  
In entrambe le direzioni, dentro e fuori, c’è la ricerca del “nuovo”.

Stupore

Ma i due mondi sottostanno a leggi molto diverse...

Domanda: "Amato Maestro, una volta hai detto: 'Raro è il momento in cui l'eternità penetra il tempo'. Puoi approfondire?"​

Osho: "Il tempo è ciò in cui viviamo, è orizzontale. Va da A a B a C a D. È lineare. L'eternità è verticale. Non va da A a B e da B a C. È da A a più A ad ancora più A. Va verso l'alto. Il momento è raro, perché accade solo quando la meditazione è arrivata a una maturazione, quando raggiunge la maturità, quando arrivi a toccare il tuo nucleo più intimo.
E improvvisamente diventi consapevole di essere un incrocio di linee. Una linea va in orizzontale, in altre parole è mediocre, normale, senza significato e alla fine conduce solo alla morte. La linea orizzontale del tempo è, in altre parole, la mortalità dell'uomo.
Ma se raggiungi il centro del tuo essere, i silenzi del tuo centro più recondito, riesci a vedere due strade: una orizzontale e una verticale. 
In un momento di meditazione, all'improvviso vedi che puoi spostarti in due direzioni, sia in orizzontale che in verticale. La verticale è fatta di silenzio, beatitudine, estasi. L'orizzontale è fatta di mani, lavoro, mondo".

Ecco la vera "novità" che si incontra dentro: novità non è passare da A a B e poi C ecc, verso qualcosa di sempre diverso, ma da A ad ancora più A, e poi ancora più A...

Osho racconta: "Jalaluddin Rumi, uno dei più importanti mistici Sufi, un giorno portò i suoi discepoli in un campo vicino dove i contadini stavano scavando un pozzo. Avevano fatto otto buchi e stavano lavorando al nono. Ogni volta erano arrivati fino a un certo punto e visto che non avevano trovato l'acqua avevano mollato e cominciato da un'altra parte. Avevano deturpato tutto il campo. Se avessero messo la stessa energia che avevano usato per distruggere il campo con tanti buchi nello scavare un solo pozzo, avrebbero prima o poi trovato l'acqua".

Anche nel mondo della meditazione molti cercano continue cose nuove, che è anche giusto, perché bisogna provare un po’ di tutto prima di trovare lo strumento migliore. Che però darà dei risultati solo se praticato con costanza.
Nel descrivere le tecniche di meditazione Osho suggerisce di provarne varie e quando ne trovi una che ti piace di farla tutti i giorni per mesi e mesi... anni! 
Solo così si può passare da A ad ancora più A a infinita A...
Più che cercare sempre nuove tecniche è una questione di andare sempre più in profondità con le tecniche che ci risuonano di più. Almeno finché funzionano... 

Tra pochi giorni all'OshoFesta di Capodannoavremo questa doppia possibilità: sia di esplorare meditazioni nuove, sia di andare molto più in profondità in quelle già conosciute. E il tutto con grande efficacia, perché vissuto come una fantastica festa, con gioia e giocosità.
Prima di vederci lì, ecco anche oggi due articoli tratti dalla rivista Osho Times. Buona lettura - Akarmo