Ogni respiro conta
Ogni respiro conta
La mia esperienza con lo yoga ad Auroville: un viaggio verso la consapevolezza
Da un articolo di Marga pubblicato su Osho Times n. 316 cartaceo e digitale
YOGA AD AUROVILLE
Quando sono arrivata ad Auroville, in India, circa due anni fa, per molti versi non sapevo cosa aspettarmi, pur essendoci stata molte volte per degli eventi di tango e avendo incontrate diverse persone del mondo di Osho che vi vivevano da molti anni.
Questo luogo unico, nato come esperimento di comunità internazionale, prometteva di essere non solo uno spazio in cui coltivare la passione che mi ci aveva portato, ma anche un luogo di crescita personale e spirituale. Tra le tante attività offerte, ho deciso di immergermi nello yoga, convinta che mi avrebbe aiutata a ritrovare equilibrio e centratura dopo un paio di anni abbastanza difficili, oltre che a farmi bene fisicamente. Ma quello che non immaginavo era quanto questo percorso mi avrebbe trasformata, non solo fisicamente, ma anche a livello emotivo e mentale.
L’inizio: un incontro difficile
Il mio primo approccio con lo yoga ad Auroville è stato, per dirla in maniera onesta, traumatico. L’insegnante, una donna severa e inflessibile, sembrava avere occhi ovunque. Nulla sfuggiva al suo sguardo acuto e ai suoi rimproveri. 'Non sei presente', mi diceva spesso, con un tono che mi faceva sentire piccola e inadeguata. Ogni postura, ogni respiro, sembrava sottoposto a una lente d’ingrandimento. Ero abituata a insegnanti che mi incoraggiavano con dolcezza, ma lei era diversa: diretta, irremovibile, a volte persino brusca.
Dopo le prime lezioni, uscivo dalla sala yoga con un peso sul petto e qualche volta in lacrime. Mi sentivo giudicata, incapace di raggiungere gli standard che lei sembrava esigere. Ogni errore veniva sottolineato, ogni distrazione immediatamente ripresa. Non era solo il mio corpo a essere messo alla prova, ma anche la mia mente e il mio ego. Mi chiedevo: “Perché devo subire tutto questo? Non c’è un modo più delicato per imparare?”.
La fuga: la ricerca di un’alternativa
Spinta dalla frustrazione, decisi di cercare altri insegnanti. Auroville ne offre molti, con stili e approcci diversi: alcuni più morbidi, altri più moderni, qualcuno con un’attenzione particolare alla filosofia dello yoga. Provai diverse lezioni e per un po’ pensai di aver trovato una via più semplice. Gli insegnanti che incontrai erano gentili e rassicuranti, eppure mancava qualcosa. Sentivo che le loro lezioni, pur piacevoli, non mi stavano portando in profondità. Il mio corpo seguiva i movimenti, ma la mia mente vagava, distante.
Era come se stessi tradendo un impegno con me stessa. Ricordavo le parole della mia prima insegnante: “Ogni respiro è importante. Ogni movimento deve essere consapevole”. Quelle frasi, che inizialmente avevo trovato dure, cominciarono a risuonare in me con un significato più profondo. Fu allora che presi una decisione che non mi aspettavo: tornare da lei.
Il ritorno: un’esperienza trasformativa
Rientrare nella sala yoga della mia prima insegnante fu un atto di umiltà. Non sapevo come sarebbe stata accolta la mia decisione di tornare, ma lei non fece alcun commento. Mi osservò con lo stesso sguardo penetrante e iniziò la lezione. Questa volta, però, qualcosa in me era cambiato. Ero più disposta ad ascoltare, a mettere da parte l’orgoglio e ad accogliere i suoi insegnamenti, per quanto difficili fossero.
La sua disciplina, che un tempo avevo vissuto come una punizione, iniziò a mostrarsi per ciò che realmente era: un dono. Ogni correzione non era un attacco personale, ma un invito a essere più presente. Mi insegnò a prendere responsabilità non solo delle mie posture, ma anche del mio respiro, del mio stato mentale, del mio atteggiamento verso la pratica. Ogni movimento richiedeva una consapevolezza totale e questo mi portava a un livello di presenza che non avevo mai sperimentato prima, se non nella meditazione.
La consapevolezza: responsabilità in ogni respiro
La pratica con lei diventò un percorso di...
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