Il ritratto dell‘infelicità
Il ritratto dell'infelicità
L’infelicità è peccato e la beatitudine è virtù
Un raro brano di Osho apparso su Osho Times n. 317
La scelta è nostra
L’infelicità è peccato e la beatitudine è virtù, anche se per secoli ci è stato insegnato esattamente l’opposto. Ci è stato detto che se sei un peccatore sarai infelice e che se sei virtuoso sarai ricompensato dalla beatitudine. Questo significa mettere tutto sottosopra.
Io dico che se sei beato la virtù ti seguirà, la tua vita avrà una certa sacralità. Le tue azioni saranno inevitabilmente belle, aggraziate, in sintonia con l’esistenza, mai contro la legge dell’universo, sempre in accordo con essa.
E se sei infelice, qualunque cosa tu faccia, farai del male. Dall’infelicità non può nascere il bene. La persona infelice a volte intende fare del bene, le sue intenzioni non sono messe in discussione, ma il risultato finale sarà sempre cattivo.
E possiamo vederlo in tutto il mondo. Tutti i genitori cercano di fare del bene ai loro figli e invece li stanno distruggendo. Le loro intenzioni sono buone, ma sono persone infelici, cieche. Non hanno vissuto la loro vita in celebrazione. Emanano una vibrazione velenosa, quindi cosa possono fare le buone intenzioni? Quel veleno si riverserà nelle buone intenzioni. Le buone intenzioni non saranno mai realizzate; il risultato sarà esattamente l’opposto. I politici, i preti, sono tutti pieni di buone intenzioni, ma il risultato è questo caos in tutto il mondo.
La mia insistenza è: prima, abbandona la tua infelicità. E puoi abbandonarla, è facile. Si tratta solo di non sceglierla. È una tua scelta. Puoi decidere di non essere infelice e allora niente potrà toccarti. Puoi decidere di essere beato.
Provaci domani. Fin dal mattino decidi di essere beato e vedi se ciò che sto dicendo è possibile o meno.
A volte le vecchie abitudini potrebbero interferire, ma ricordati immediatamente che oggi hai deciso di essere beato. Segui la tua decisione. E se riesci a farlo per un giorno, puoi farlo per tutta la vita.
Anzi, se una persona riesce a essere beata per un solo istante, l’arte
è appresa. Perché non avrai due momenti insieme, ne avrai sempre e solo uno alla volta e quella parte del segreto la conosci! In questo momento sei beato... Questo è il segreto! Solo non dimenticarlo! 1
Correttori di bozze
Un uomo senza meditazione non arriva mai a conoscere la beatitudine della vita. Può solo sentire il lamento contro la vita. Senza meditazione, l’approccio è destinato a essere negativo e si scelgono solo le cose sbagliate. Si raccolgono le spine nel cespuglio di rose e ci si dimentica dei fiori.
Ecco perché l’intera umanità è infelice. È una scelta delle persone, sono pronte a precipitarsi su ogni cosa sbagliata.
Un tempo ho lavorato come redattore in un giornale e lì ho scoperto che alcune persone nascono correttori di bozze. Nessuno può competere con loro. Ecco Vivek, una correttrice di bozze nata. (Vivek, che si prende cura di Osho 24 ore su 24, è seduta alla sua sinistra. Ora lo guarda, con un sorriso sorpreso sul viso, e poi ride.) Mostrale qualsiasi cosa e lei vedrà immediatamente la parola sbagliata. Un’intera pagina e lei si sofferma direttamente sulla parola sbagliata. E sempre correttamente! Senza mancare il bersaglio, va immediatamente alla parola. Proprio come ci sono poeti nati, ci sono correttori di bozze nati! Ma se sei nato correttore di bozze avrai molti problemi nella vita.
La meditazione cambia il tuo approccio dal negativo al positivo. Naturalmente la meditazione non può fare di una persona un buon correttore di bozze. Continuerà a non vedere la parola sbagliata!
La vita è sia spine che fiori. È meglio scegliere i fiori. Ma questo non deve essere fatto artificialmente. Questo è ciò che è noto in Occidente come “pensiero positivo”; quel genere di persone insegna: “Pensa positivamente, affermativamente; continua a negare le spine e continua a cercare i fiori. Se non ci sono, inventali”. Questo è superficiale e approssimativo, perché la tua mente non è ancora meditativa e la qualità fondamentale della mente è negativa. Quindi hai certe abitudini consolidate. Puoi insegnare al cane qualche trucco, ma il cane non diventa un genio. Anche se conosce qualche trucco, farà qualcosa di stupido, è inevitabile.
Alcune persone stavano giocando a carte mentre un uomo era in piedi a guardare. Era stupito, perché erano tre uomini e il quarto era un cane, non riusciva a credere ai suoi occhi: il cane stava andando benissimo. Così chiese: “A chi appartiene questo cane?”. Anche il proprietario stava giocando, era uno dei giocatori; disse: “Appartiene a me”. Il passante disse: “Questo cane è davvero un genio”. Il proprietario disse: “Niente affatto. È ancora uno stupido, perché ogni volta che ha delle bella carte scodinzola e rivela tutto”.
Ecco cosa succede ai pensatori positivi!
Un meditatore non è un pensatore positivo, un meditatore semplicemente abbandona la mente. E nel momento in cui la mente se ne va c’è positività senza alcuno sforzo, una positività senza sforzo, un’affermazione della vita priva di sforzo.
Poi all’improvviso è primavera, un festival di luci e per la prima volta fai esperienza della beatitudine, della benedizione, sei benedetto; e da questo nasce gratitudine verso l’esistenza... 2
Se apprezzi il lavoro che facciamo, sostienilo: continua a leggere su Osho Times n. 317 che puoi scaricare in versione digitale per soli 2,90 euro - al costo di un cappuccino e brioche hai 60 pagine di Osho energy - con un click ce l'hai per sempre sul tuo computer, smart phone, tablet. CLICCA QUI
Testi di Osho tratti da:
Going All the Way: 1. #20 – 2. #27