Meditazioni sul letto
Meditazioni sul letto
Tecniche date da Osho ai discepoli in darshan...
Un raro brano di Osho apparso su Osho Times n. 318

In preghiera
Osho, sento che puoi guardarmi dentro totalmente e se ho bisogno di un consiglio, me lo darai…
[Osho controlla la sua energia]
Apri gli occhi. Un piccolo sforzo verso la preghiera ti sarà molto utile. E quando dico preghiera, intendo un’apertura verso dio. Non che tu debba dire qualcosa, non che tu debba chiedere qualcosa, ma solo un’apertura, così che se lui vuole darti qualcosa, tu sei disponibile. Un’attesa profonda, ma senza desiderio: questo è ciò di cui hai bisogno. Un’aspettativa urgente, come se qualcosa dovesse accadere da un momento all’altro. Sei elettrizzato dalla possibilità dell’ignoto, ma non hai alcun desiderio. Non dici che dovrebbe accadere questo, o che non dovrebbe accadere quello.
Quando chiedi, la preghiera è corrotta. Quando non chiedi, quando rimani semplicemente in silenzio, ma aperto, pronto ad andare ovunque, pronto persino a morire, quando sei semplicemente in ricettività, uno spirito passivo e accogliente, la preghiera accade. La preghiera non è qualcosa che si può fare, non ha nulla a che vedere con il fare. Non è un’azione o un’attività, è uno stato mentale.
Quindi ogni sera, prima di andare a dormire, siediti semplicemente nel tuo letto. Questa è la posizione che ha assunto la tua energia.
[Il sannyasin è seduto, con la schiena eretta e le gambe piegate sotto di lui]
Siediti in questa posizione, chiudi gli occhi e aspetta semplicemente qualcosa di sconosciuto. Se aspetti il noto, è in funzione la mente, perché noto significa qualcosa che è già un’esperienza; noto significa il passato. Noto significa che vuoi ripetere un brivido, un piacere; è una ripetizione. Con l’ignoto, la mente non sa che cosa fare, perché è semplicemente fuori dalla portata della mente.
Dove inizia l’ignoto, inizia dio. E quando l’ignoto diventa noto, non è più dio. È diventato la mente.
Quindi si deve continuare ad abbandonare la mente e a tornare nell’ignoto, ancora e ancora. È un viaggio eterno. Quindi siediti semplicemente, aspetta l’ignoto e se qualcosa inizia ad accadere nell’energia del tuo corpo, permettilo. Dopo qualche giorno vedrai cose incredibili. Non sarai in grado di credere a ciò che sta accadendo. Non spaventarti, non aver paura... Permetti che accada. Potresti sentire scosse di energia, scosse di energia che scuotono le tue fondamenta. Sentirai un grande tremore sorgere in te, un grande scossone. E arriverà dal nulla. Ti accorgerai che non sarai tu a farlo. Sarai in grado di vedere assolutamente che non sei sotto il tuo controllo. Qualcosa è arrivato e ti ha posseduto, qualcosa è sceso su di te e non sei più te stesso. Un sé superiore è entrato in contatto.
Quindi non spaventarti in quel momento. Se ti spaventi, il contatto si interrompe. Non solo, se ti spaventi diventerà sempre più difficile ristabilire il contatto, perché la paura rimarrà. Quando il contatto accadrà, arriverà la paura e sarai tagliato fuori; la paura separa, taglia fuori.
Quindi quando accade, sii amorevole. Queste sono le uniche due vere emozioni: paura e amore. Se non ami, sei nella paura. Se hai paura, non puoi amare. Se ami, la paura è impossibile. Quindi quando accade, amalo. Riversa la tua energia amorevolmente. Sii felice che un dono sia disceso su di te, che ci sia grazia intorno a te, che dio ti abbia ascoltato, che la tua preghiera sia stata ascoltata. Non hai detto nulla, ma è stata ascoltata.
Quando non dici nulla, è sempre ascoltata. Quando parli, non lo è mai. Le parole non raggiungono mai dio, perché non sono il suo linguaggio. Il suo linguaggio è il silenzio, il silenzio assoluto. Quindi in quel silenzio assoluto perdi ogni controllo, perché il controllo è della mente. Il controllo è dell’ego e se l’ego è presente, non sei in preghiera.
Se ci sei, non sei in preghiera. Quando non sei, la preghiera è. Ecco perché la definisco uno stato e non un’attività. Quindi ogni sera, per almeno quindici o venti minuti, siediti in questo modo, spegni la luce: l’oscurità è meravigliosa. Aspetta con grande aspettativa, un’aspettativa palpitante. Da un momento all’altro accadrà qualcosa di enorme valore, ma cosa non lo sai, nessuno lo sa. E se il corpo inizia a muoversi, permettilo. Seguilo con tutto il cuore, per tutto il percorso.
Entro tre, quattro giorni, le cose inizieranno ad accadere e alla terza settimana sarai in un vortice di energia sconosciuta. E quando vedi che il contatto è avvenuto, non farlo per più di venti minuti, perché all’inizio può essere troppo. La tensione può essere eccessiva, può essere dirompente. Quindi non più di venti minuti e poi vai a dormire.
Vai a dormire in quello stesso stato di preghiera. Addormentati e l’energia resterà. Fluirai con essa, sprofondando nel sonno. Questo ti aiuterà molto, perché poi l’energia ti circonderà per tutta la notte e continuerà a operare. Al mattino ti sentirai più fresco di quanto ti sei mai sentito prima, più vitale di quanto ti sei mai sentito prima. Un nuovo slancio, una nuova vita inizieranno a penetrarti, e per tutto il giorno ti sentirai pieno di nuova energia; una nuova vibrazione, una nuova canzone nel tuo cuore e una nuova danza nel tuo passo. 1
Metodo dell’esagerazione
Osho, mi sento meglio ogni giorno che passa…
Questo è ottimo. E accadrà sempre di più, non c’è fine. Molto bene. Continua semplicemente a godertelo. Abbiamo paura della felicità, quindi quando arriva davvero... Prima la cerchi e ci pensi troppo, la sogni, ma quando inizia davvero ad arrivare, diventi apprensivo. Per tutta la tua vita sei arrivato solo fino a un certo punto in ogni cosa. Se eri arrabbiato, sei andato fino a un certo punto. Se eri triste, sei andato fino a un certo punto. Se eri felice, sei andato fino a un certo punto. C’è una linea sottile oltre la quale non sei mai andato. Tutto arriva lì e poi si ferma. È diventato quasi automatico: nel momento in cui raggiungi quella linea, ti senti immediatamente scoraggiato. A tutti è stato insegnato così: che ti è permessa una certa rabbia, ma non di più, perché di più può essere pericolosa. Ti è permessa una certa felicità, ma non di più, perché la felicità può essere esasperante. Ti è permessa la tristezza solo fino a un certo punto, ma non di più, perché di più può essere suicida.
Sei stato addestrato! E c’è una muraglia cinese intorno a te e intorno a tutti gli altri. Non lo oltrepassate mai. Quello è il vostro unico spazio, la vostra unica libertà, quindi quando iniziate a diventare felici, gioiosi, quella muraglia cinese si mette in mezzo.
Devi esserne consapevole.
Inizia a fare un esperimento che ti aiuterà moltissimo. Si chiama “metodo dell’esagerazione”. È uno dei più antichi metodi tibetani di meditazione. Se ti senti triste, chiudi gli occhi ed esagera la tristezza. Addentrati il più possibile, vai oltre il limite. Se vuoi gemere, piangere e singhiozzare, fallo. Se hai voglia di rotolarti sul pavimento, fallo, ma vai oltre il limite ordinario, dove non sei mai andato.
Esagera, perché quel limite, quel confine costante in cui hai vissuto, è diventato così tanto un’abitudine che se non lo superi, non ne sarai mai consapevole: fa parte della tua mente condizionata. Quindi puoi arrabbiarti, ma se non superi il confine non ne sarai consapevole. Poi all’improvviso entra nel raggio della tua consapevolezza, perché sta accadendo qualcosa che non era mai accaduto prima.
Poi fallo con la tristezza, con la rabbia, con la gelosia, con qualsiasi cosa tu stia provando in quel momento, in particolare con la felicità. Quando ti senti felice, non credere nei limiti. Vai e corri fuori dai limiti: balla, canta, fai jogging, non essere avaro. Una volta imparato a oltrepassare il limite, a trascendere il limite, sarai in un mondo completamente diverso. E saprai quanto ti sei lasciato sfuggire per tutta la vita.
Prova. Chiudi gli occhi e sii felice.
[Il sannyasin chiude gli occhi e inizia a ridere; dopo qualche istante cade all’indietro in grembo a un sannyasin. Rimettendosi lentamente a sedere, inizia ad alzare lentamente le braccia, con un sorriso beato sul volto]
Bene, molto bene! Le cose stanno andando davvero bene. Sei stato appena buttato giù dalla muraglia cinese.
Ti scontrerai con quella muraglia cinese molte volte, ma a poco a poco inizierai a sapere come uscirne, perché in realtà non esiste, è solo una convinzione.
[Osho descrive il fenomeno del cerchio magico dei nomadi e delle tribù primitive del Medio Oriente, in base al quale se a un bambino è stato detto che non può lasciare un certo spazio, scopre semplicemente di non poterlo fare, tanto è radicata la convinzione]
Gurdjieff apprese il suo primo metodo ipnotico dai curdi. Che gente! Sono davvero tremendamente ipnotici e lavorano da secoli con l’ipnosi. Questo è un metodo ipnotico. E lo è anche la muraglia cinese. In realtà non c’è, ma ci hai creduto per così tanto tempo, quindi ogni volta che ci arrivi ti butta giù, torni dentro, non puoi andare oltre; è diventato un meccanismo automatico. Ci eri arrivato così vicino e ti ha buttato giù. La tua energia semplicemente scompare; diventi impotente.
Questa muraglia cinese deve essere abbattuta. E dopo avrai lo spazio infinito a disposizione. Avrai la libertà. Questo è il significato di moksha: che non hai confini.
Tutti i confini sono fatti di fede e di mente, non esistono veramente. Ci credi, ecco perché esistono. Se inizi a non crederci, a dubitarne, se provi a uscirne, a poco a poco si dissolveranno; perché sono solo nella tua mente, non fanno parte della realtà. 2
Swabhava
Quando hai tempo prova una cosa: chiudi gli occhi e guarda dentro la tua natura, dentro chi sei. Fai di questa domanda il tuo mantra: “Chi sono io?”. Non cercare di rispondere, non dare una risposta intellettuale, che sei questo o quello. Chiedi semplicemente: “Chi sono io?” e aspetta in silenzio. Chiedi di nuovo: “Chi sono io?” e aspetta in silenzio. Solo la domanda, non c’è bisogno della risposta, e a poco a poco la domanda si dissolverà.
La risposta ci sarà, ma senza verbalizzazione. La risposta sarà lì, non nella tua mente, ma nel tuo essere. Ti sentirai gravido della risposta. Pulserà lì, nel nucleo più profondo del tuo essere. Quindi la domanda serve solo a scavare in profondità dentro di te. Deve funzionare come una freccia. Quindi, ogni volta che hai tempo, seduto sul tuo letto senza fare niente, chiudi gli occhi, fai la domanda e guarda dentro il tuo essere. Questo è swabhava, questa è la tua natura, e quando inizi a entrare in contatto con essa, ti trasformerà. Non solo ti cambierà, ti trasformerà.
Il cambiamento è mediocre: rimani lo stesso a parte qualche piccolo cambiamento qua e là. È necessaria la trasformazione, niente di meno ti sarà d’aiuto. È necessaria una trasformazione totale: una svolta di centottanta gradi.2
Il cerchio magico
Nulla è mai perduto. Anche se hai trascurato il tuo corpo, puoi sempre riconnetterti a esso. Non è un problema, per niente. Nulla è mai davvero perduto. Puoi averlo dimenticato, ma può essere risvegliato. Puoi aver dimenticato il significato, ma può essere decodificato.
Abbiamo riserve di energia così immense che non siamo mai, in alcun modo, limitati. Se crediamo di essere limitati, operiamo come esseri umani limitati. Ma nel momento in cui lasciamo cadere quella sciocca convinzione, iniziamo a funzionare come esseri illimitati. È solo una credenza.
Hai disegnato il tuo cerchio da sola. Succede ai nomadi...
I nomadi si spostano continuamente, sono popoli erranti. Così, quando i più anziani si devono assentare, disegnano un cerchio intorno ai bambini e dicono loro: “Siediti qui. Non puoi uscire da questo cerchio. È un cerchio magico”.
E il bambino nomade non riesce ad uscirne, è impossibile! Poi cresce e infine diventa un uomo anziano; e anche allora, se suo padre disegnasse un cerchio, quell’uomo non riuscirebbe a uscire. Oramai ci crede e quando ci credi, funziona.
Ora potresti stupirti di questa assurdità e dire che a te non può succedere. Se qualcuno disegnasse un cerchio, salteresti subito fuori; non accadrebbe nulla.
Ma un vecchio nomade non riesce davvero a uscirne. Fin dall’infanzia è stato condizionato a crederci. Funziona per lui, è reale per lui, perché la realtà è ciò che ti influenza. Non c’è altro criterio per stabilire cosa è reale.
Quindi la limitazione è solo un concetto. Non c’è nulla di sbagliato nel tuo corpo, nulla di sbagliato in nessun corpo. Le persone hanno credenze sbagliate e poi agiscono in modo sbagliato. Quando agiscono in modo sbagliato, cercano un motivo per spiegarselo.
Incontrano la credenza e continuano a rafforzarla: “Funziono male per questo motivo”. Questo diventa un circolo vizioso. Così diventano ancora più limitati.
Lascia andare completamente quell’idea. È solo un cerchio che tu – o altri insieme a te – hai disegnato intorno a te stessa.
Questa è la funzione del mio essere qui: renderti illimitato, perché lo sei.
I limiti esistono solo nella tua credenza. È una suggestione, un’autoipnosi. È molto reale finché c’è, ma se lalasci cadere, all’improvviso riderai. È veramente ridicola.
Comincia a lavorarci e presto scomparirà. Non preoccuparti. 3
Aha
Inizia una meditazione da questa sera. Aiuterà l’energia a raggiungere una vetta. Lascia che le cose accadano da sole, spontaneamente.
Tieni le mani in un gesto molto devoto, come in preghiera, e inizia a recitare il mantra “Ah… ah… ah”, a voce alta, ma non troppo. E muoviti insieme a quell’ “Ah… ah… ah”; lascia che il corpo segua il suono. Fallo solo per cinque o sette minuti, non di più.
Prima di addormentarti, siediti sul letto e fai emergere l’energia. Muoviti molto lentamente, con grazia; non essere violento.
È per questo che ti dico di non farlo per più di sette minuti: se vai oltre, ti agiterai sempre di più e la preghiera andrà perduta.
Dopo sette giorni, mantieni la stessa postura, ma cambia il suono da “Ah” ad “Aha”. Questo andrà ancora più in profondità: “Aha… aha… aha”.
Dopo quindici giorni, dimmi come ti senti.
Prima “Ah” per sette giorni, poi “Aha” per altri sette.
Il suono “Aha” può donare una grazia immensa. Dio accade come un’esperienza “Aha”.
Dio non è una proposizione, ma un’esclamazione.
Quindi inizia. L’energia sta andando molto bene.
La preghiera sarà di grande aiuto… e questa è la tua preghiera, nient’altro.4
Se apprezzi il lavoro che facciamo, sostienilo: articolo apparso su Osho Times n. 318 che puoi scaricare in versione digitale per soli 2,90 euro - al costo di un cappuccino e brioche hai 60 pagine di Osho energy - con un click ce l'hai per sempre sul tuo computer, smart phone, tablet. CLICCA QUI
Testi di Osho tratti da:
1. The Great Nothing #2
2. The Great Nothing #14
3. Dance Your Way to God #1
4. Dance Your Way to God #16