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newsletter n. 071
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Ciao!
Pur abitando non tanto lontano da Milano, ho la fortuna di vivere in una zona adiacente a dei boschi di considerevole estensione, almeno per una passeggiata a piedi. Sono pini, querce e castagni. Aria buona e alcuni sentieri molto suggestivi. Ci vado ogni tanto nel weekend per un po' di esercizio fisico e una boccata di ossigeno. Rientrando verso il paese mi accolgono sempre le scritte multicolore e multicalligrafiche tipiche di tutti i muri delle periferie: le solite affermazioni politiche o razziste e, immancabili, le dichiarazioni d'amore.
Mi colpisce sempre quella di due fidanzatini che dice: "Non ci molleremo mai!". È chiaro che sono giovani per avere una certezza del genere, messa nera su bianco con vernicetta indelebile. Ma è anche chiaro che sono molto innamorati, perché quando sei preso dall'amore non può che essere "per sempre". È una qualità della totalità che fa sentire il momento presente come senza tempo, senza fine.
Nella realtà, se ti guardi intorno, quante storie d'amore durano per sempre? Succede certo, ma non è la regola. Tornando alla frase sul muro, un sospetto che non è la regola avrebbero dovuto averlo i due fidanzatini – ma probabilmente non ci hanno fatto caso – perché il muro su cui l'han scritto è la cinta perimetrale... del cimitero! Ahahaha.
Per questo noto sempre la scritta e mi faccio una bella risata.
L'hanno scritto proprio nel posto che dimostra con evidenza che niente è "per sempre". A partire da noi stessi. Che dire quindi delle nostre promesse, decisioni, sogni e desideri che cambiano a una velocità ancora maggiore? Ma spesso non ce ne accorgiamo, oppure, più facilmente, ce ne dimentichiamo e andiamo avanti convinti di essere sempre gli stessi!
A come cambiano le cose col passare del tempo abbiamo dedicato buona parte dell'Osho Times di febbraio, che gli abbonati stanno per ricevere a casa… Un omaggio all’impermanenza, perché anche il tempo, se usato con consapevolezza, non ti uccide ma ti fa crescere...
Intanto, per… passare il tempo… eccoti due begli articoli tratti dall'Osho Times di alcuni numeri fa.
Buona lettura, Akarmo

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Pulsazione Tantrica
Un incontro tra Osho e Reich
Da un articolo di Aneesha apparso sull'Osho Times
Osho e Reich sono le passioni della mia vita. Quando sono arrivata a Pune, nel 1976, ero una giovane ambientalista e terapista specializzata nel rilascio emotivo e lavoro sul corpo neo-reichiani. Ho trascorso gran parte dei 25 anni seguenti a condurre gruppi, sessioni e training incarnando, in svariate forme, la Osho Multiversity.
Osho parlava spesso di Reich, con amore e apprezzamento, e quando lo faceva ascoltavo sempre con attenzione.
Aveva spiegato che le scoperte di Reich sull’energia vitale e il suo lavoro con l’energia sessuale avevano sfidato la struttura sociale, religiosa, morale e politica di quel tempo...
Nutrivo un interesse particolare per la ricerca sull’energia vitale alla quale Reich aveva dedicato la sua vita e al ruolo che essa svolge nella sessualità. Reich l’aveva chiamata “energia orgonica”. A dire il vero questa energia – nota anche sotto il nome di prana, chi, elan vital – è stata oggetto di esplorazione da parte di mistici, yogi e filosofi metafisici sin da tempi più antichi...
>>>>>> continua la lettura
Satsang,
il segreto
del silenzio
Molti pensano che la presenza del maestro consista solo nella sua vicinanza fisica... Chiunque abbia mai ascoltato Osho e/o partecipato all’Evening Meeting (che prevede l’ascolto e la visione di un videodiscorso di Osho) sa che non è vero. C’è qualcosa di molto più potente in azione...
Un prezioso testo di Osho apparso su Osho Times
Molto è possibile solo grazie all’ascolto. È una meditazione incredibile, ascoltare soltanto. E non c’è bisogno d’altro. Se ascolti totalmente, due cuori cominciano a incontrarsi e fondersi. Molte volte i confini si dissolvono e non sai più se sei colui che ascolta o colui che parla. Quelli sono i rari momenti in cui qualcosa accade realmente. In Oriente abbiamo dato un grande valore al satsang, mentre in Occidente non è mai esistito niente di simile. Il satsang è un concetto squisitamente orientale. Dice che stare semplicemente vicino al maestro, senza fare nulla, è l’unica cosa di cui c’è bisogno. Se parla, ascolti le sue parole. Se non dice nulla ascolti il suo silenzio. Se ride, ascolti le sue risate. Il solo esserci, disponibile, aperto, vulnerabile… come una spugna, che assorbe la sua energia, la sua vibrazione… permettendogli di riversarsi dentro di te. Alcune persone hanno raggiunto l’apice solo sedendo accanto al maestro....
>>>>>> continua la lettura |
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