Bhadra a tu per tu con Osho
Continuano i racconti dei discepoli – qui è Bhadra – alle prese con il comportamento imprevedibile del maestro...
Da un articolo apparso
sulla rivista Osho Times
Tre non sono una folla
Circa un anno dopo che Osho si era trasferito negli Stati Uniti, io e il mio amico Dulari partimmo dall’India e andammo a trovarlo a Rajneeshpuram per la Prima Celebrazione Mondiale. Io avrei voluto rimanere nel buddhafield di Rajneeshpuram e non tornare mai più in India, ma Osho mi disse di tornare da mio marito, Jayanti. Conoscevo Osho dagli anni ’60, mi aveva aiutato a superare lo shock per la morte di mia figlia, incoraggiandomi a seguire i miei talenti creativi, e da quel momento è stato una stella nella mia vita per almeno dieci anni, prima di prendere il sannyas (cosa che per qualche miracolo avvenne l’ultima notte che Osho trascorse a Pune, prima di partire per l’America).
Tutte le volte in cui sono ritornata a Rajneeshpuram per la Celebrazione Mondiale Annuale, ho sempre sentito una grande malinconia e il desiderio di rimanere a vivere nella comune. Ma ogni volta che ponevo la questione a Osho, lui mi rispondeva di tornare in India e restare con Jayanti...
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