Dieci italiani a Pune
Impressioni di un viaggio nel viaggio...
Da un articolo apparso
sulla rivista Osho Times
Che bello l’OshoTour!
di Pratiti
Ma quanto può essere bello l’OshoTour? Da uno a dieci non c’è scala che lo descriva.
Da quando sono tornata, chiunque abbia incontrato, m’ha immediatamente chiesto del mio viaggio in India, di come sia stato meditare per due settimane lontano da tutto e da tutti.
In molti pensano che investire i propri soldi per vedere un unico luogo e fare “quello che potresti benissimo fare a casa tua” non abbia alcun senso.
Lo pensano perché non hanno visto l’Osho International Meditation Resort e perché non sono entrati nel Samadhi (il luogo che accoglie le ceneri di Osho), non ne hanno assaporato l’energia, il silenzio e l’incredibile bellezza.
Non hanno passeggiato nei viali per ascoltare il suono del vento tra i bambù, non hanno osservato l’effetto ipnotico dei grandi pesci rossi negli stagni, il volo pazzo dei pappagalli o l’esibizionismo spavaldo dei pavoni. Non hanno sorseggiato il chai davanti a Basho, la meravigliosa piscina circondata da una vegetazione lussureggiante, e non hanno visitato il Teerth: uno dei più bei parchi di tutta l’India.
Chi non ha partecipato alle meditazioni in Auditorium non sa cosa significhi ballare in mezzo a duemila indiani accorsi per il Monsoon Festival...
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