FIORI DAGLI ALBERI D'ORIENTE
autore: Prabhudas Federici
editore/etichetta: Youcanprint
pagine/durata: 56 - ILLUSTRATO
€ 15,00 14,25
Frammenti, fermi immagine, poetiche riflessioni che riportano indietro nel tempo e che chi ha vissuto l'esperienza degli incontri con Osho, a Bombay e successivamente a Pune negli anni '70, rivivrà con piacere. Chi non c'era potrà chiudere gli occhi e sentire il fermento della ricerca, la fragranza dell'India, il sapore di quei tempi pieni di magia e mistero.
Dalle strade di Milano, a quelle dell'India, paese che ha segnato definitivamente l'autore, toccato, come molti della sua generazione, dalla sua vibrante umanità e dalle sue antiche saggezze. Un percorso di ricerca interiore che copre cinquant'anni, condiviso tramite fotografie, poesie e riflessioni con dei flash su alcuni dei momenti più preziosi e significativi della sua vita.
Esperienze che al ritorno in occidente si sono rivelate fondamentali per donare splendore e consapevolezza alla quotidianità della sua vita.
L'autore (col figlio) al darshan con Osho a Pune negli anni '70
Dalla postfazione del libro:
«Il valore della poesia (e della fotografia) per me è nella sua essenzialità. Dietro questa semplicità vi sono ovviamente anni di vita vissuta più o meno a zigzag. L’enorme massa di informazioni che bombarda l’uomo e la donna moderni rende veramente difficile l’orientamento, in tutti i sensi. L’incontro “fortuito” con il mio maestro Osho e la sua enorme pazienza con me, mi ha permesso di fare ordine e chiarezza e, dopo sette anni di sperimentazione coi suoi metodi di meditazione, di riuscire a vivere picchi di consapevolezza mai più raggiunti in seguito.
La mia vita da allora è completamente cambiata. Soprattutto il mio modo di vedere e per esprimerlo forse la poesia è più indicativa della prosa, sebbene più ardua da seguire.
Con la musica, come in una canzone, sarebbe più semplice ed immediato, ma con le note ho meno abilità che con le parole.
Citando il poeta musicista Leonard Cohen: “Poetico per me significa accurato, non mi interessa la poesia in se stessa, come una fucina di linguaggio. Per me è il linguaggio più preciso per esprimere qualcosa.”
Osho ha parlato per trentacinque anni dopo la sua illuminazione parlandoci di Buddha, Gesù, Jiddu Krishnamurti, e tanti altri, lasciando centinaia di libri tradotti in molte lingue anche se il suo lavoro è secondo me ancora molto frainteso.
Queste mie poesie che raccolgono le impressioni e realizzazioni di momenti particolari del mio percorso sono state riviste e riorganizzate durante i tre mesi di solitudine che ho passato in montagna durante il lock-down richiesto dall’emergenza Covid nel 2020, dove questo progetto, iniziato per caso cinquant’anni fa, si è rimesso in moto concretizzandosi in questa forma per me inaspettata.» Prabhudas
Un assaggio del libro:
Satori
Verità sono molte
perché
bellezza
è
una
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