“Dio è la più grande catastrofe che si possa abbattere su di te: verrai completamente distrutto, non sarai più, verrai scaraventato in un abisso senza fine...” Osho
La consapevolezza è la tua più grande arma; tienila sempre pronta.
Nel Vangelo apocrifo di Tommaso sono riportati insegnamenti misterici ed esoterici che sembrano affondare le proprie radici nella sapienza greca come espressa nelle massime di uno dei sette savi: “Conosci te stesso”.
Osho, parafrasando e commentando i testi, giunge al nocciolo della questione che è quello su cui ama ritornare costantemente: sii testimone e sappi chi sei, perché chiunque conosca se stesso, non cadrà più vittima delle seduzioni, del plagio e delle manipolazioni del mondo.
Per tutti gli altri, niccianamente, “…la sapienza significava il sonno senza sogni; essi non conoscevano un miglior significato alla vita.” F. Nietzsche
"...All’improvviso vieni dissolto come una nuvola e sorge il sole, la luce è abbagliante e la Verità ti travolge. Sarai turbato: solo più tardi giunge l’alba. Più la notte è oscura, più la sua venuta è vicina. Non scappare: la buia notte prepara il terreno a un mattino radioso. Questo stato di turbamento è il grembo da cui nascerà la beatitudine suprema.". Osho
Commenti ai Vangeli apocrifi di San Tommaso
Trilogia sui commenti di Osho agli insegnamenti di Gesù così come sono stati riportati dall'apostolo Tommaso.
Databile tra la seconda metà del secolo I e la prima metà del II, il Vangelo di San Tommaso registra "le parole segrete dette da Gesù il vivente". A differenza degli altri discepoli, Tommaso non funge semplicemente da scrivano di Gesù, poiché Gesù, dopo averlo preso in disparte, gli rivela una conoscenza non condivisa dagli altri (Vangelo di Tommaso, 13). Si tratta di una conoscenza interiore (Vangelo di Tommaso, 108) che egli ha messo per iscritto per chiunque abbia orecchie per intendere (Vangelo di Tommaso 8; 21; 63; 65; 96).
La tradizione gnostica orientale si dilunga molto su Tommaso, che presente come del tutto diverso dal Tommaso dubbioso per antonomasia (Giovanni 20, 24-29): qui diventa il prototipo della conoscenza di sé individuale... e questa tradizione si fonda proprio sul Vangelo di Tommaso... associandolo dunque alla tradizione della "conoscenza di sé" che risale alla massima delfica ("conosci te stesso") e a Platone (nell’"Alcibiade primo", attribuito a Platone, Socrate afferma che si arriverà a conoscere se stessi, se si prenderà cura di se stessi).
In questa tradizione affiora dunque un viaggio interiore del tutto diverso dalla fede e dalla dottrina proprie al cristianesimo classico e comune.
La lettura di questi testi è proposta e vista come un "prendersi cura di sé" e, visto il particolare contenuto, la lettura solitaria e interiore è in sé una tecnica per conoscere se stessi in quanto, come si narra in un episodio degli Atti di Tommaso (l’"Inno della perla", Atti di Tommaso 108-13), questi detti non fanno che rivelare una conoscenza anteriore del vero Sé, già inscritta dentro di noi, ma dimenticata.
"Quando viene un uomo come Gesù il mondo si divide immediatamente. È impossibile rimanere indifferenti. Se ascoltate le sue parole, siete immediatamente divisi: o lo amate oppure lo odiate, o vi mettete dalla sua parte, oppure fate di tutto per intralciargli il passo. Un uomo come Gesù è un fenomeno che non fa parte di questo mondo: porta qualcosa dell’Aldilà.
Quelli che hanno paura dell’Aldilà, diventano suoi nemici; è un loro modo per proteggersi. Ma per quelli che ne hanno desiderio, per quelli che hanno un seme nascosto dentro di sè, Gesù è pieno di carisma, diventa un’attrazione magnetica e si abbandonano al suo amore. Questo è l’uomo che hanno aspettato per molte vite." Osho
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