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La visione orientale
Sosan, terzo patriarca dello Zen dice: Non cercare la verità; smetti soltanto di avere ferme opinioni...


Un prezioso brano di Osho apparso su Osho Times n. 235

 


 

osho




Mettere radici

Esiste una sola cosa certa e quella sei tu. Una sola cosa è certa in assoluto  e cioè la tua realtà interiore. “Conversione” vuol dire muoversi da un mondo incerto, dal mondo delle apparenze, al mondo della realtà.

Una volta che conosci quella certezza interiore e metti radici in essa, una volta che sai di esistere, da quella certezza la visione muta, la qualità cambia. A quel punto, guardi il mondo esterno e ti si rivela un mondo completamente diverso: quel mondo è dio.

Quando metti radici in una particolare realtà, la cui esistenza è assolutamente certa, il tuo sguardo assume una qualità diversa; a quel punto esiste fiducia. Allora puoi guardare il mondo intero ed esso cambia. In quel caso, non esistono più apparenze, bensì la realtà: ciò che è realmente vero.

E cos’è “realmente reale”? Non sono queste forme. Le forme cambiano. Al contrario, ciò che si muove, che scorre attraverso le forme, non cambia mai.

Tu eri un bambino, poi sei stato un giovane, ora sei invecchiato, la forma è mutata continuamente. In ogni istante il tuo corpo cambia, la forma muta, ma, se guardi dentro di te, tu sei rimasto lo stesso.

Un tempo eri una piccola cellula, un atomo, nel ventre di tua madre; non eri visibile neppure a occhio nudo; poi sei stato un bambino; poi un giovane colmo di una infinità di sogni; infine, frustrato, avvilito, un fallimento, un vecchio. Ma se guardi dentro di te, ogni cosa è rimasta immutata: la consapevolezza non è mai cambiata.

Se guardi dentro di te, rimarrai sorpreso: non puoi sentire la tua età, perché rispetto alla consapevolezza non esiste età alcuna. Se chiudi gli occhi, non puoi dire se hai venti, quaranta o sessant’anni, perché l’età appartiene al corpo, al guscio esterno. La tua realtà è senza età: non è mai nata e non morirà mai.

Una volta che sei centrato in questo assoluto eterno, immutabile, immoto, la tua qualità muta. Allora puoi guardare il mondo, allora sei diventato uno specchio, e in quello specchio viene riflessa la realtà. Ma, prima di tutto, devi diventare uno specchio. Ora come ora, sei agitato e scosso al punto tale che non sei in grado di riflettere nulla: distorci ogni cosa. La mente distorce la realtà. La consapevolezza la rivela.
 



La verità

Sosan dice:

Non cercare la verità;
smetti soltanto di avere ferme opinioni.

Come puoi cercare la verità? Tu sei falso. Come potresti mai andare alla ricerca del divino? Come potrai mai metterti alla ricerca del vero? Come potresti ricercare? Cosa potresti mai fare?

La tua mente, al massimo, potrebbe giocarti qualche scherzo; al massimo potresti proiettare una verità. Potresti immaginare una verità, sognare una verità.

È per questo che gli hindu continuano a vedere Krishna, allorché conseguono il divino; e i cristiani continuano a vedere Gesù, quando realizzano la verità.

Ma la verità non è hindu né cristiana, la verità non è Krishna né Cristo. Queste sono delle forme, abiti. E se ti appaiono ancora gli abiti, questo dimostra che sei ancora ricolmo delle tue opinioni, siano esse cristiane o hindu, e che le stai proiettando.

Sosan dice: “Non cercare la verità”. Tu non la puoi cercare. Come potresti? Non sei pronto a farlo, perché è presente la mente: chi cercherà? Ogni ricerca è propria della mente, ogni ricerca è un frutto della mente. La consapevolezza non ricerca mai, non è mai alla ricerca; la consapevolezza esiste e basta. È puro essere, non è un desiderio.

Una ricerca è un desiderio. Nel mondo, ricercavi la ricchezza, il potere, il prestigio e hai fallito... Ora cerchi dio, la verità, ma non cambi, resti lo stesso di sempre. Nulla è cambiato, solo le parole. Un tempo era il potere, ora è dio, ma tu resti lo stesso ricercatore di un tempo.

La verità non può essere ricercata. Al contrario, quando ogni ricerca si arresta, la verità bussa alla tua porta; allorché il ricercatore non esiste più, la verità viene a te. Quando tu abbandoni ogni desiderio, quando non hai più alcuna motivazione per andare da qualche parte, all’improvviso scopri di essere illuminato; all’improvviso scopri di essere il tempio stesso che stavi ricercando; all’improvviso riconosci di esser Krishna, di essere Gesù. Non ti viene alcuna visione, tu sei la fonte di ogni cosa, tu sei la realtà.

Non cercare la verità;
smetti soltanto di avere ferme opinioni.

Smetti di avere opinioni, siano esse cristiane, hindu, musulmane, giainiste: non avere ferme opinioni. Non portare in te testi sacri, altrimenti potrai diventare un sapiente, ma non sarai mai un saggio. Potrai traboccare di conoscenze e di informazioni, ma ogni cosa sarà presa a prestito, e sarà morta.

Le opinioni non sono la verità, non possono esserlo. L’opinione è un frutto della mente e la verità non proviene mai dalla mente: la verità accade, quando la mente non è più presente.

L’opinione è la cosa conosciuta, la verità è l’ignoto. Allorché ciò che si conosce cessa di esistere, l’ignoto viene a te. Allorché non esiste più nulla di conosciuto, intorno a te, c’è l’ignoto.

Attraverso la mente non potrai mai arrivare alla verità. Questa è la sola cosa a cui si debba rinunciare: la mente, l’opinione, il cristiano, l’hindu, la Gita, la Bibbia, il Corano. Non puoi portarti dietro il sapere, perché ogni sapere appartiene alla mente, non alla consapevolezza.

Guarda la differenza. Ti ho detto che la consapevolezza è del tutto simile a uno specchio: qualsiasi cosa le si presenta davanti, viene riflessa senza pregiudizio. Lo specchio non dirà: “Questa donna è bella, mi piacerebbe rifletterla”, oppure: “Non mi piace quell’altra donna. Non la rispecchierò perché è orribile!”. No, lo specchio non ha alcuna opinione. Lo specchio si limita a riflettere: quella è la sua natura.

 

Uno specchio riflette, poi torna a essere vuoto, e di nuovo è pronto a ricevere. Uno specchio è sempre fresco, pronto a ricevere, perché non si aggrappa mai: uno specchio non ha opinioni. La mente ha opinioni su opinioni su opinioni, e attraverso questo spesso muro di opinioni, tu non potrai mai raggiungere la verità.

La verità è lì, presente. Non è una teoria, è una realtà: deve essere sperimentata. Non puoi pensarci sopra, non puoi farne una filosofia. Più filosofeggi, più la mancherai. A volte, i peccatori ne hanno qualche intuizione, i professori di filosofia mai!



Continua su Osho Times n. 235



Tratto da: Osho, Il libro del nulla. Discorsi su “La mente fiduciosa” di Sosan, terzo patriarca Zen, Edizioni Mediterranee



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