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Sei un tipo emotivo?

Ecco alcune tecniche di Osho basate sulle emozioni...

 

Un raro brano di Osho apparso su Osho Times n. 246



Rabbia

I

Quando sei arrabbiato, non c’è bisogno di rivolgere la tua rabbia verso qualcuno. Arrabbiati e basta. Trasformala in una meditazione. Chiudi la porta, siediti e lascia che la rabbia monti il più possibile. Se hai voglia di picchiare qualcuno, picchia un cuscino! Fagli tutto quello che vuoi: il cuscino non obietterà mai. Se vuoi uccidere il cuscino, prendi un coltello e fallo! Ti sarà di immenso aiuto. Non hai idea di quanto possa essere utile un cuscino. Picchialo, mordilo, lancialo. Se ce l’hai con qualcuno in particolare, scrivi il suo nome sul cuscino o incollaci sopra una sua foto.

Forse ti sentirai ridicolo, sciocco, ma è la rabbia a essere ridicola e non puoi farci niente. Quindi lascia che ci sia e goditela come fenomeno energetico. Se non fai del male a qualcuno, non c’è niente di sbagliato.

Se lo fai come pratica quotidiana, venti minuti ogni mattina, vedrai che l’idea di far del male a qualcuno scomparirà. Sarai anche più calmo, perché l’energia che diventava rabbia è stata espulsa; l’energia che diventava veleno è stata eliminata dal tuo sistema. 

Usa questa tecnica per almeno due settimane e già dopo una sarai sorpreso di scoprire che qualunque sia la situazione, la rabbia non arriverà più.

Anche il contatto con la natura è ottimo, entra sempre più in sintonia con essa. Quando sei nella natura diventa come un bambino e parla agli alberi! 

Per prima cosa fai l’esperimento con la rabbia, poi quando ti siedi accanto a un albero o a una pianta, parla ad alta voce, chiacchiera con loro. Anche questo sarà ridicolo all’inizio, ma tu dimentica tutti gli altri. È presente solo questo essere, quindi, qualsiasi cosa tu senta, dilla a lui. Puoi anche rispondere per lui, dire la sua parte. Entraci in sintonia.

 

II

Ogni giorno per quindici minuti, entra in una stanza da solo e chiudi la porta. Poi arrabbiati, ma non rilasciare la rabbia. Continua a sollecitarla, quasi fino alla follia, ma non rilasciarla, non esprimerla, nemmeno contro un cuscino. Reprimila in ogni modo. È esattamente l’opposto della catarsi.

Se avverti una tensione allo stomaco, come se qualcosa stesse per esplodere, contrai lo stomaco, tendilo più che puoi. Se senti le spalle diventare tese, tendile ancora di più. Lascia che tutto il corpo sia il più teso possibile, quasi come se fossi un vulcano che ribolle dentro ma senza alcun rilascio. 

Questa è la cosa importante da ricordare: nessun rilascio, nessuna espressione. Non urlare, altrimenti lo stomaco si rilasserà. Non colpire nulla, altrimenti le spalle si rilasseranno.

Per quindici minuti continua a scaldarti, come se dovessi arrivare a cento gradi, al punto di ebollizione. Per quindici minuti lavora per raggiungere il culmine. Metti un cronometro e, mentre va, sforzati il più possibile. E quando si ferma, siediti in silenzio, chiudi gli occhi e osserva cosa succede. Rilassa il corpo.

Questo surriscaldamento del sistema costringerà i tuoi schemi a sciogliersi. Fallo per due settimane.

 

III

Al mattino vai a correre in strada. Inizia con un chilometro, poi due e arriva almeno a cinque chilometri alla fine. Mentre corri, usa tutto il corpo. Non correre come se fossi in camicia di forza. Corri come un bambino, usa tutto il corpo, da mani a piedi, e corri. Respira profondamente e dalla pancia. Poi siediti sotto un albero, riposa, suda e goditi la brezza del mattino. Senti la pace. Questo ti farà molto bene in profondità.

La muscolatura deve rilassarsi. Se ti piace nuotare, puoi anche andare a nuotare. Anche questo ti farà molto bene. E anche questo devi farlo nel modo più totale possibile. 

Qualunque cosa nella quale riesci a essere totalmente coinvolto ti sarà d’aiuto. Non si tratta veramente della rabbia o di altre emozioni. La questione è entrare in qualsiasi cosa totalmente.

Correre permetterà a gran parte della tua rabbia e della tua paura di evaporare. Quando corri a lungo e respiri profondamente, la mente smette di funzionare e il corpo prende il sopravvento. 

Per qualche momento, seduto all’ombra dell’albero, suda e goditi la brezza fresca, senza pensieri. Sei soltanto un corpo palpitante, un corpo vivo, un organismo in sintonia con il tutto.

Un’altra cosa che puoi fare, se senti di avere un blocco e di essere in superficie, è camminare e ansimare come un cane. Se ansimi per mezz’ora, la tua energia scorrerà molto bene. 

Puoi provare mentre sei nella tua stanza. Vai davanti allo specchio, abbaiaci e ringhiaci contro. Entro tre settimane ti sentirai molto diverso. E quando la rabbia si sarà placata, sarà sparita, ti sentirai libero. 

 

 

Sfiducia e tristezza

 

Molte persone hanno una profonda sfiducia nei confronti della vita, come se le cose dovessero per forza andare male se non le controllano, se non le gestiscono deliberatamente. Ma quando una persona inizia a dover gestire o controllare tutto, la sua vita è vissuta al minimo. 

La vita è un fenomeno così vasto che è impossibile gestirlo. E se vuoi davvero gestirlo, devi ridurlo al minimo. Allora ci riesci. Ma la vita è selvaggia. È selvaggia come queste nuvole, questa pioggia e questo vento, come questi alberi e questo cielo. È selvaggia! Ma tu hai completamente represso la tua parte selvaggia. Ti fa paura ed è per questo che non ti apri quanto potresti. E questo crea tristezza.

La tristezza non è altro che la stessa energia che avrebbe potuto diventare felicità. Quando ti accorgi che la tua felicità non sta fiorendo, diventi triste. E ogni volta che vedi qualcuno felice, diventi triste: perché a te non succede? 

Può succedere anche a te! Non c’è nessun ostacolo. Devi solo decondizionare il tuo passato. Dovrai uscire un po’ dagli schemi perché accada, quindi fai qualche sforzo per aprirti, anche se all’inizio ti sembrerà un po’ doloroso... 

E sarà doloroso.

Questa tecnica ti sarà d’aiuto: ogni sera, per quindici minuti, sii solo un animale. Sentiti come se non fossi affatto un essere umano. Puoi scegliere qualsiasi animale che ti piace: un cane, un gatto, una tigre; maschio, femmina, tutto ciò che vuoi. Diventa solo quell’animale, che si muove a quattro zampe nella stanza.

Goditi la fantasia il più possibile. Se sei un cane, abbaia e fai tutte le cose che fa un cane. E falle davvero! Divertiti. E non controllare, perché un cane non sa controllare. Un cane significa libertà assoluta, quindi qualsiasi cosa accada in quel momento, falla. In quel momento non portare l’elemento umano del controllo. Sii un cane: per davvero e con convinzione. Per quindici minuti gira per la stanza abbaiando e saltando. Fallo per sette giorni, ti farà bene.

Hai bisogno di un po’ più di energia animale. Sei troppo sofisticato, troppo civilizzato, e questo ti sta paralizzando. Troppa civiltà è una cosa paralizzante. Va bene a piccole dosi, ma se è troppa è molto pericolosa. 

Si dovrebbe rimanere sempre capaci di essere animali. 

Il tuo animale deve essere liberato: questo è il problema, per come la vedo io. Se riesci a imparare a essere un po’ selvaggio, tutte le tue paure scompariranno.

Quindi inizia al più presto e divertiti!

 

Osho, tratto va vari Darshan Dairy, registrazioni fedeli di colloqui a tu per tu coi discepoli

 


La vita è espressione

La vita ha bisogno di espressione, è espressione. Se non lasci che la vita si esprima non fai che creare e accumulare forze esplosive. Esploderanno e tu andrai in pezzi. Questa divisione dentro di te è schizofrenia, ogni essere umano è schizofrenico, diviso e contro se stesso. Non potrà mai stare a proprio agio, essere in silenzio, essere felice. L’inferno è sempre presente e se non diventi integro non potrai liberarti di questo inferno.

Quindi, se mi comprendi, l’uomo in quanto tale è schizofrenico e nevrotico. Bisogna fare qualcosa per liberare questa nevrosi e ricomporre le parti divise. Ciò che è inespresso va espresso, e questa costante repressione della tua mente, del conscio sull’inconscio, deve essere rimossa.

Tutte le antiche tecniche di meditazione non prendono in considerazione questo fattore ed è per questo che hanno fallito. Le tecniche di meditazione esistono da molto tempo... Ma perché la religione non è mai stata di grande aiuto? La ragione è questa: abbiamo preso l’essere umano così com’è e gli abbiamo insegnato le tecniche di meditazione. Ma possono essere utili solo fino a un certo punto, solo alla superficie. La divisione interiore rimane, nessuno ha mai fatto niente per dissolverla.

 

Tratto da: Osho, Meditazione Dinamica, l’arte dell’estasi interiore, Edizioni Mediterranee
 


 

Continua su Osho Times n. 246

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