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newsletter n. 032

Ciao! 
L’altra sera sono stato a una sagra di paese e mi ha colpito la dedizione e l'entusiasmo dell’intera popolazione, tutti molto attivi e felici di sostenere questo loro evento annuale. C’è anche stato uno spettacolo sul palco davanti a un pubblico davvero numeroso venuto da tutta l’area. Mi sono trovato a immaginarmi anch’io sul palco col microfono in mano con centinaia di persone che mi guardano e mi ascoltano e oddio... MI GIUDICANO. Un po’ come succede in questi programmi che spopolano in tv con gare canore e artistiche varie dove DEVI vincere... e vince sempre uno solo, tutti gli altri perdono! E mentre io, nella mia immaginazione, sento imbarazzo, tensione e soggezione del pubblico, sul palco della sagra salgono 10 bambine delle elementari... 8-9 anni al massimo. E si lanciano in un simpatico e tenero ballo coordinato al suono di una canzoncina pop. Le guardo e sono tutte felici di fare quello che stanno facendo, totalmente non curanti del pubblico – chissenefrega di quello che noi pensiamo – loro si stanno divertendo e basta, e si stanno divertendo da matte!
E mi hanno anche insegnato una lezione su cosa vuol dire essere se stessi, in accettazione di quello che c’
è, rilassati e felici di esserci. Il giudizio degli altri, reale o immaginato o semplicemente temuto è uno dei meccanismi più tremendi che controllano le interazioni sociali. Liberarsene? Una delle vie proposte da Osho sta nel vedere la propria gloria e bellezza di individui come realtà di fatto. A quel punto i giudizi degli altri diventano semplicemente un problema loro... I metodi di meditazione proposti da Osho (se ne possono provare molti a Meditando il prossimo luglio) vanno proprio a togliere il velo dal tesoro che ci portiamo dentro e che non vediamo mai... E anche le sue parole aiutano a vedere la realtà: come succede in questa newsletter con articoli tratti dalla rivista (guarda quanti regali ricevono gli abbonati).
Buona lettura - Akarmo


Zorba
il Buddha


La Terra incontra il cielo.
La proposta di Osho
per un nuovo uomo


Un articolo di Shunyo


La visione di Zorba il Buddha è uno dei doni che Osho ha lasciato a chi vuole percorrere il sentiero della meditazione. Zorba è il protagonista
del romanzo di Nikos Kazantzakis Zorba il Greco e rappresenta la spontaneità, la gioia di vivere, l’amore, la danza, il vivere totalmente, senza vincoli. Zorba assomiglia alla Terra, simboleggia gli istinti naturali, il corpo e la voglia di vivere.
Se non siamo in grado di celebrare pienamente il corpo e la natura, neppure il Buddha è possibile. La meditazione non accade se rimaniamo seduti sui nostri desideri repressi, come si verifica in gran parte delle religioni nel mondo. I monaci e le suore che fanno voto di castità reprimono le loro energie naturali, che finiscono per distorcersi e inacidirsi. Zorba è la parte non vissuta di ogni cosiddetta persona religiosa.
Lo stesso Gautama il Buddha aveva vissuto la vita di uno Zorba prima di dirigere il proprio sguardo verso l’interiorità.
Zorba vive momento per momento e gode delle piccole cose della vita… il cibo, il vino, le donne, la danza e il canto. Quando diamo piena espressione allo Zorba che è dentro di noi, prima o poi, proprio a partire dalle esperienze fatte, ci volgiamo a guardare all’interno, perché una vita priva di meditazione non è soddisfacente: i piaceri sono momentanei e presto ci annoiano.
Secondo la mia comprensione delle parole di Osho, dobbiamo vivere sia come Zorba che come Buddha... Dobbiamo aggiungere a Zorba la consapevolezza...


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Il segreto
per trascendere
il pericolo...


In tempi di crisi puoi farti prendere dal panico o usare
l’opportunità per vivere più pienamente... e svegliarti!


Un prezioso testo di Osho

Domanda: Amato Osho,
il recente disastro nucleare di Chernobyl rende dolorosamente chiaro quan­to tutto sia fragile e mortale. I miei genitori, mio figlio, mio fratello, mia sorella, i miei amici e le persone che amo, sono tutti in pericolo. È difficile per me immaginare che esista qualcosa oltre il momento presente..
.

Osho: Le catastrofi ti rendono consapevole della realtà così com’è. È sempre fragile, siamo sempre tutti in pericolo. Solo che normalmente sei così addormentato che non te ne accorgi: continui a sognare, immaginando le cose belle che accadranno nei prossimi giorni, nel futuro. Ma nei momenti in cui il pericolo è imminente improvvisamente ti accorgi che potrebbe non esserci un futuro, un domani, e che questo è l’unico momento che hai.
Quindi le catastrofi sono molto rivelatrici. Non portano nulla di nuovo nel mondo, ma semplicemente ti rendono consapevole del mondo così com’è, ti svegliano. Se non lo capisci, puoi anche impazzire; se lo comprendi, puoi svegliarti.
Dipende da come usi il momento: puoi farti prendere dal panico, puoi impazzire, puoi cedere alla paura, scoppiando in lacrime, ma non sarà di alcun aiuto alla tua famiglia, ai tuoi amici o ai tuoi cari. E non sarà di alcun aiuto neanche a te.
Questo disastro nucleare ha semplicemente creato una situazione in cui chi ha un po’ di intelligenza...


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Questa settimana ti segnaliamo:

>>> Hai visto questo video di Osho sulla qualità del slenzio? GUARDA

>>> Non perdere l'Osho Times di luglio, ha un libro di Osho allegato  GUARDA

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