La rigidità significa non fluire, la morbidezza è abbracciare il flusso della vita.
La morbidezza è la via naturale per aprirsi alla Vita.
In una società che ci insegna a proteggerci e in cui essere è sempre essere-qualcosa, la perdita di identità è il minimo comun denominatore. Il messaggio che trapela è che bisogna essere forti, per non farsi sopraffare, una sorta di selezione naturale del contemporaneo. E chi è fragile? Chi è fragile è colui che vive!
"La mia non è la forza di una roccia, ma di una rosa. La roccia resiste, mentre la rosa può scomparire in ogni momento; eppure, il fiore è più forte della roccia, perché è più vivo". Osho
Commentando il “sutra dei quarantadue capitoli” del Buddha, Osho ribadisce l’invito a connettersi realmente e concretamente con la nostra dimensione interiore per riscoprire il senso profondo della nostra vita.
Metodi, tecniche di consapevolezza e spunti di riflessione che ci aiutano, e ci sfidano, a vivere una vita reale, dove stare al mondo non è più lasciarsi trascinare in un vortice di reazioni e automatismi, ma scoprire dentro di sé talenti e qualità essenziali finora assopiti.
Osho scelse di commentare il testo di Buddha più conosciuto al mondo - l’antologia nota come “Il sutra in 42 capitoli” – redatta da alcuni maestri buddhisti per un imperatore Ming nel Primo secolo D. C. Questo testo contiene una breve raccolta di detti del Buddha che dovevano essere una prima introduzione alla popolazione cinese per volere dell'imperatore.
Altri commenti a questi particolari sutra di Gautama il Buddha sono contenuti nel volume:
"La vita è come un seme, in sé non è sufficiente: dovrai lavorare duramente per permettere al seme di sbocciare, diventare un albero e giungere a fioritura. Questa è una delle cose più importanti da ricordare: l’uomo deve andare oltre di sé, la vita deve trascendere se stessa. Se non lo comprendi, ti perderai nei mezzi e dimenticherai il fine...
La parola “meditazione” si riferisce semplicemente a quei pochi istanti in cui non sei nella mente, attimi in cui ne scivoli fuori ed entri nella realtà, in ciò che è: questi momenti esistenziali sono così estatici che, una volta assaporati, abbandoni i sogni a occhi aperti." Osho
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