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osho times l'arte della meditazione
NEWSLETTER n.082  DELLA RIVISTA MENSILE CARTACEA E DIGITALE DEDICATA ALLA VISIONE DI OSHO

Ciao!
Ho rivisto di recente il bellissimo video di Osho “Cos’è la meditazione?” dove dice che per capire cos’è bisogna prima capire che cosa non è, e per almeno un’ora spiega nei dettagli proprio questo. La difficoltà è spiegare alla mente occidentale una realtà che nel nostro vocabolario, nonostante le apparenze, di fatto non esiste perché non esiste nella nostra esperienza quello che in oriente si intende per “meditazione”, dhyana. Come fai a spiegare a parole a un cieco cos’è il colore rosso?
Nonostante la parola “meditazione" esista, il suo significato è ben diverso da dhyana. 

Mi è venuto in mente che Gurdjieff, come primi passi fondamentali del suo insegnamento, lavorava proprio sul significato di certe parole chiave. Anzi, per evitare malintesi, ne ha di fatto create di nuove che non esistono in nessuna lingua, in modo da essere certi che non ci portiamo dietro erronee informazioni nell’avventuroso viaggio nel mondo interiore. Perché questo mondo interiore in cui ci vogliono portare i mistici è una cosa bella misteriosa, fatta di realtà quasi impossibili da descrivere a parole: il nostro linguaggio è nato per esprimere il mondo che tutti già conosciamo.
Gurdjieff nella sua prima opera scritta “I racconti di Belzebù a suo nipote” immagina che un popolo di marziani studi l’umanità terrestre, in questo modo ci fa vedere sotto tutta un’altra luce, per contrasto - due mondi così lontani tra loro - tutta un serie di cose che diamo per scontate.
L’aspetto più insolito di questo corposo libro è legato al fatto che infarcisce ogni capitolo di parole che non esistono, in modo da poter introdurre concetti per noi “alieni”.

Le parole che usiamo sono cariche di significati vuoi ereditati, vuoi acquisiti inconsciamente, vuoi colorati dalle nostre esperienze personali e per questo una comunicazione matematicamente certa tra due persone è praticamente impossibile!
Nello sforzo di comunicare l’incomunicabile Osho ha parlato per più di 30 anni andando a comporre qualcosa come 600 libri, ognuno con il suo aroma specifico, ma tutti capaci di indicare quel qualcosa al nostro centro che sfugge alla capacità del linguaggio di esprimere.

Da anni ormai, come Osho Times, stiamo cercando di raccogliere i numerosi concetti fondamentali per il meditatore, espressi da Osho attraverso l’intera sua opera, in inglese e in hindi, per cogliere i significati che lui dà a delle parole chiave, e stiamo compilando un’opera ambiziosa in più volumi che abbiamo intitolato “L’enciclopedia dell’uomo nuovo”. Con l’Osho Times di luglio-agosto arriverà a tutti gli abbonati in omaggio il quinto volume, “Dall’idea alla luce”, che raccoglie le parole chiave di Osho dalla I alla L.
E con questa newsletter quindicinale, eccoti due estratti di interessanti articoli apparsi proprio sulla rivista mensile Osho Times... Un invito ad abbonarti se ancora non l’hai fatto. Buona lettura – Akarmo


Oltre i limiti e ancora oltre

Veena, con Osho dal 1971, nella “prima Pune” si occupava della pubblicazione dei libri dei suoi discorsi, ma non solo: siccome era brava con la macchina da cucire e aveva fatto qualche vestito per le amiche, si trovò presto coinvolta anche in inaspettati progetti...

Da un articolo apparso sull'Osho Times

Un giorno, mentre sorseggiavo tranquillamente una tazza di tè, Priya, che lavorava in Lao-tzu, la casa in cui abitava Osho, si presentò alla porta. “Vieni, presto! Presto!” mi disse in un sussurro.
La seguii in Lao-tzu dove trovai Nirvano, la caretaker di Osho, pallida in viso. Mi disse che di punto in bianco Osho aveva deciso di fare un servizio fotografico e voleva che gli cucissi qualcosa da indossare. Per le undici. Diedi un’occhiata all’orologio in cucina: mancavano dieci minuti alle nove! Oddio! Non avevo ancora mai confezionato niente per lui e mi dava solo due ore per mettere insieme qualcosa! Anche io dovevo essere impallidita mentre seguivo Priya e Nirvano sulla veranda fuori dalla biblioteca, dove trovai una credenza con qualche scampolo di stoffa e una vecchia macchina da cucire. Nirvano mi disse che Osho aveva dato istruzioni per una sorta di manto con cappuccio. Un compito semplicissimo se non fosse stato che non avevo idea della sua taglia e avevo meno di due ore per combinare qualcosa...


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Ti aiuto a digerire
Un insegnamento deve essere nutrimento,
non un peso!


Un brano di Osho apparso sull'Osho Times

Proprio qualche giorno fa un sannyasin è venuto a chiedere: “Che gruppi dovrei fare?” e io gliene ho suggeriti alcuni. Si è ritirato dal primo gruppo. Ha pensato che non avessi davvero capito le sue reali condizioni. Gli avevo dato il gruppo sbagliato, che non faceva per lui. Gliene avevo suggeriti altri due, ma non ci è mai andato, perché se il primo era sbagliato, naturalmente anche gli altri due lo sarebbero stati. E poi ha chiesto: “Cosa dovrei fare? Perché sento che i gruppi che mi hai suggerito non vanno bene. Posso scegliere i gruppi che voglio?”. Gli ho detto: “Va bene, scegli i gruppi che vuoi”. 
Ha scelto i suoi gruppi, ma si è sconnesso da me. È da solo, è un sannyasin, ma solo in superfice...


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Questa settimana ti segnaliamo:

>>> Non perderti il nuovissimo Osho Times di LUGLIO con libro allegato GUARDA CHE BELLO

>>> Leggi cosa ha detto Osho della sua rivista... l'Osho Times

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