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Corpo, cuore...
meditazione!
Un’intervista a Deepti Canfora
la creatrice della
Metaphysical Dance
Da un articolo apparso su Osho Times
Deepti: Vengo dal mondo della danza accademica, classica principalmente e poi contemporanea... ho iniziato all’età di 11 anni e a 18 sentivo di non farcela più, pensavo che mi mancasse il “pelo sullo stomaco” per poter sopportare tutto questo. In realtà la mia fragilità di allora era duramente provata dalle difficoltà di avere a che fare con un mondo troppo pesante per me, con emozioni e ostacoli che mi toglievano il fiato. Stavo soccombendo a una sofferenza costante, avevo bisogno di aiuto, dovevo fare qualcosa per me. E presi una decisione: andare a conoscere quell’“uomo dalla barba bianca” che un amico e mio fratello avevano incontrato in India.
Così a 18 anni partii per Pune, era il 1975. Arrivata da Osho trovai tutto quello che mi serviva per coltivare il “mio giardino” e lasciai da parte, per qualche tempo, il mondo della danza. Ma, come compresi poi, anche la danza era la mia vita e per circa 20 anni ho percorso le due strade in parallelo: la danza, come insegnante e come coreografa, e la mia vita di sannyasin; un parallelo che non era scissione, però, perché il sannyas non era staccato dal resto della mia vita...
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La danza
estatica della
Meditazione
Kundalini
Una scoperta meravigliosa!
Un prezioso testo di Osho
Non c’è alcuna necessità di risvegliare la Kundalini, quella riserva di energia che assomiglia a un serpente arrotolato. Qui pratichiamo la Meditazione Kundalini, ma lo scopo non è risvegliare la Kundalini, lo scopo è in un certo senso diverso, cioè far danzare l’energia Kundalini presente dentro di te.
L’obiettivo è molto diverso. L’energia presente al tuo interno è, al momento, addormentata. Quindi, va risvegliata e per risvegliarla è necessario scuoterla, darle una spinta. In base alla mia esperienza, non è necessario risvegliarla, bisogna soltanto farla danzare, deve diventare musica, deve essere trasformata in una celebrazione estatica. Di conseguenza, non è necessario spingerla o darle una scossa.
Nel secolo scorso, in Occidente viveva un grande danzatore, Nijinskij. Quando danzava, a volte faceva dei salti così in alto che sembrava andare contro la legge di gravità. Gli scienziati erano meravigliati, non sembrava possibile saltare così in alto. Poi, ritornava a terra leggero come una piuma, lentamente, oscillando e librandosi in aria. Anche questo era un paradosso, perché la forza di gravità attrae gli oggetti verso terra a grande velocità: cadono come pietre, non come piume!
Quando gli chiedevano quale fosse il suo segreto...
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