Ciao!
Un paio di settimane fa ero in vacanza in una casetta alla fine di una stradina di campagna senza illuminazione. Così la sera, nel buio naturale, mi godevo le lucciole e il cielo stellato spettacolare senza l’inquinamento luminoso della città.
Dio... quante stelle si vedono così. Individuavo i “vicini” pianeti dalla luce fissa, e le varie costellazioni distanti anni luce.
Lo spazio...
E invece la scienza dice che quello che vediamo sopra di noi la notte non è lo spazio, ma è il tempo... Per noi è realtà presente tutto quello che vediamo, l’immagine che arriva nei nostri occhi per noi è il presente. Ma la luce che ci arriva impiega del tempo a coprire le distanze. Più le cose sono lontane e più è il tempo che ci mettono. Risultato? Una stella che brilla in cielo e che tu vedi ora, potrebbe anche non essere più lì da secoli!
La Luna che vedi è di un secondo fa. Marte è di 12 minuti fa... La stella più vicina tu la guardi adesso dalla tua stradina di campagna, ma quello che vedi è di 4 anni fa...
Più guardi lontano e più non vedi lo spazio, ma il tempo. I moderni telescopi vedono pianeti e stelle davvero lontanissimi, ma, per esempio su uno dei pianeti più lontani visti finora, vedono ciò che stava succedendo lì non oggi, ma 5000 anni fa... non è una cosa che fa venire i brividi?
In altre parole quello che vediamo intorno a noi con i nostri occhi non è mai il presente. Più vedi lontano e più vai nel passato.
Più vedi vicino e più sei nel presente. Il presente assoluto ce l’hai solo con te stesso, cioè la “cosa” a te più vicina. Se chiudi gli occhi e ti senti qui, questo è l’unico presente.
Ma il viaggio di oggi non finisce qui... Perché questo “noi stessi nel presente” riusciremo a percepirlo per pochissimi secondi... poi inizieranno i pensieri o le sensazioni o le emozioni che ci porteranno via di nuovo. Via di nuovo nel passato. Perché la mente è stata costruita dal nostro passato e non sa cos’altro fare se non applicare il suo sapere, condizionamento, abitudini, percorsi e associazioni acquisiti nel passato. Osho dice che se sei nel presente non sei nella mente, e viceversa, se sei nella mente non sei nel presente. E la vita è sempre e solo nel presente!
OK quindi la domanda adesso è, come si fa a essere nel presente?
Tutte le tecniche di meditazione lavorano proprio su questo. In particolare ce n’è una che più semplice e più efficace di così si muore. È la Vipassana. Creata da Buddha (che si è illuminato con questa tecnica) e rimasta da allora in tutto l’Oriente “la meditazione” per antonomasia. Naturalmente Osho l’ha inclusa nei metodi che propone con piccoli aggiustamenti per incontrare meglio il sistema corpo-mente dell’uomo d’oggi.
A Osho Miasto c’è in arrivo un appuntamento con la Osho Vipassana a settembre. Un ritiro così unico e speciale da meritarsi il nome di Maha Osho Vipassana, la Grande Vipassana dei 100 Buddha. Per l’occasione Miasto si trasforma in un vero e proprio tempio Zen e noi riceviamo ogni aiuto e sostegno possibili per entrare nel nostro presente assoluto e silenzioso.
Prima di vederci lì con i 100 privilegiati compagni di viaggio, ecco come sempre due articoli dell’Osho Times, tratti dalla rivista a cui è bello essere abbonati! Buona lettura, Akarmo
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La mente distruttiva
Nel rispondere a una semplice ma cruciale domanda, Osho delinea diversi paradigmi negativi della mente, alcuni dei quali molto presenti e attuali nel mondo d’oggi...
Un prezioso brano di Osho apparso sull'Osho Times
C’è una domanda del professor Schneider-Wessling, estremamente importante. Il figlio è già sannyasin e lui è seduto proprio qui davanti a me. È anche membro della World Academy for Creative Science, Arts and Consciousness.
Era preoccupato se porre o no la domanda, perché temeva che disturbasse la serie di discorsi sullo Zen.
Professore, per quanto mi riguarda, non c’è alcun disturbo. Ponga una qualsiasi domanda e troverà subito una collocazione nella mia serie! Stia a vedere.
La sua domanda è questa:
Perché lo sviluppo della mente è andato verso la distruttività?
L’uomo ha vissuto su questo pianeta per quasi 4 milioni di anni. La gran parte di questi 4 milioni di anni è stata dominata da notti buie senza fuoco, animali feroci, pericoli ovunque, e ogni istante era pervaso dalla paura. Dalla paura e dal pericolo l’uomo ha dovuto sviluppare una certa capacità di sopravvivenza.
Avrai notato che il cucciolo dell’uomo è il più debole che esista in natura; ha bisogno di cure per anni prima che sia in grado di farcela da solo. La madre nell’antichità era costantemente in apprensione per il figlio: in mezzo alla foresta tutti gli animali feroci erano in cerca di cibo così come lo era l’uomo. Quella è stata la ricerca primaria per milioni di anni: il cibo. E ancora oggi è la ricerca primaria per milioni di persone...
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Un sogno impossibile?
Shunyo sulla Osho MahaVipassana 2015…
Da un articolo apparso sull'Osho Times
La Maha Vipassana è un sogno “impossibile” che si è avverato già due volte.
Sono a Miasto con un folto gruppo di persone – persone dallo spirito sincero, coraggioso e un pizzico di sana follia – a meditare, seduti in silenzio per sette giorni osservando il respiro.
Non c’è altro da fare fuorché osservare il respiro... Quando ci riusciamo, ovviamente, visto che tra un respiro e l’altro c’è la nostra mente che come un animale selvaggio che ci ha sempre dominato, ora ha bisogno di essere un po’ ammaestrata, e l’addestramento consiste nel continuare a tornare al respiro, allontanandosi dal suo consueto chiacchiericcio.
Ogni volta che scegliamo di portare la nostra consapevolezza al respiro, quella porzione di energia non va a nutrire l’attività del pensiero. In quel momento creiamo nuovi percorsi che la nostra energia può seguire, e la mente perde un po’ della sua forza.
Il sole splende, il cielo è azzurro, i colori dell’autunno iniziano a tingere gli alberi e l’aria è pulita e silenziosa. Ogni giorno ha un aspetto nuovo e diverso: basta appena un venticello e il mondo che ci circonda appare diverso.
Il silenzio porta intensità a qualsiasi cosa accada intorno a noi...
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