osho times l'arte della meditazione
NEWSLETTER n.108  DELLA RIVISTA MENSILE CARTACEA E DIGITALE DEDICATA ALLA VISIONE DI OSHO

Ciao!
L’altra sera all’Osho Meditation Resort di Pune, dove mi sono regalato due bellissime settimane di lavoro e meditazione, ho visto, alla meditazione serale Osho Evening Meeting, un coinvolgente video di Osho che commentava il maestro zen Isan. Troverai certo alcuni brani nei prossimi numeri dell’Osho Times, ma intanto ecco una storiella di Osho sentita lì: “Vi ho raccontato questa storia di due amici... Una mattina si incontrarono. Il primo disse: ‘Non ci crederai, ieri notte ho sognato che sono andato a pescare e ho preso dei pesci così grossi che ho dovuto portarli uno alla volta tanto erano pesanti; ed è andata avanti così tutta la notte. Ed è strano: sono anni che vado a pescare e non ho mai preso dei pesci così grandi. Avresti dovuto vedere che gioia!’
L'altro disse: ‘Questo è niente, ieri notte ho sognato che nella mia camera da letto, nel mio letto, da un lato c’era Marilyn Monroe, completamente nuda, e dall'altro Sofia Loren, nuda anche lei. Non riuscivo a credere che nella mia vita potesse capitarmi una cosa così!’.
Il primo disse: ‘Ma sei scemo!? Perché non mi hai chiamato?’.
Il secondo rispose: ‘Guarda che ti ho chiamato, ma tua moglie mi ha detto che eri andato a pescare!".
Anche noi, concludeva Osho, sembra che siamo qui, ma in realtà, per la maggior parte del tempo, siamo lontani, persi in qualche sogno...

Combinazione il giorno dopo dovevo rivedere i sottotitoli di un DVD che tra qualche mese manderemo in produzione, come allegato in omaggio agli abbonati dell’Osho Times, e ci ho trovato una specie di continuazione dello stesso discorso, una coincidenza che ho percepito come magica...
Sul DVD Osho dice che il risveglio è proprio dietro l’angolo, non è lontano anni luce come sembra. Quando dormiamo, durante la notte, il risveglio è facile, veramente facile. Non è difficile svegliarsi, lo sappiamo tutti. E allora perché il sonno psicologico non finisce mai? L’ostacolo sono i sogni. È facile svegliarsi. Il difficile è uscire dai sogni... Osho dice: “Mentre dormivi eri lontanissimo, ma al risveglio capisci che la distanza era creata da un sogno. La distanza è data dal sogno!”.
Un illuminato, da quello che ho capito, vede la nostra vita di non illuminati come un lungo sogno, un viaggio continuo in una miriade di sogni. Ma la realtà possiamo conoscerla solo da svegli... Trovare la nostra realtà, dice Osho, è un po’ come pelare una cipolla: togli uno strato e ne trovi un altro, togli anche quello, e togli e togli... finché alla fine, la cipolla... non c’è più! I sogni sono finiti e solo allora tutta l’energia può ritornare a chi sta osservando: quella è la realtà.
Noi pensiamo che realtà voglia dire che scopriremo di essere delle persone diverse da quelle che crediamo di essere. E per un po’ sarà certo così, almeno finché la cipolla c’è ancora! Ma sembra sia solo l’inizio. Perché alla fine della "pelatura", non saremo nemmeno più delle persone, ma dei veri e propri “universi” come lui!


Insomma questi sogni, che fregatura! Basta, voglio svegliarmi!
C’è un metodo che mi fa vedere i sogni per quello che sono... Tra l’altro è il metodo con cui si sono illuminate la maggior parte delle persone nel corso dei millenni. Si fa così: ti siedi a occhi chiusi e osservi il tuo respiro. Con lo sguardo interiore sul respiro ti passano davanti tutti i pensieri, tutti i sogni, e a uno a uno si allontanano, sempre più lontani, con sempre meno potere su di te. E lì, tra un pensiero e l’altro, ecco uno "squarcio" su qualcosa che non avevo mai visto prima... che poi per ognuno è una cosa diversa...
La tecnica si chiama Vipassana. È il principale contributo al mondo del Buddha. E funziona. Però va fatta con una certa insistenza: a Miasto è in arrivo un ritiro di 7 giorni davvero speciale. La famosa Maha Osho Vipassana che succede ogni due anni. Ancora oggi chi ha avuto la fortuna di esserci stato la "racconta" - se raccontare è possibile - con le lacrime agli occhi per l’emozione...

E in attesa di sederci lì per una delle più grandi avventure possibili, ecco due estratti di articoli tratti dalla rivista mensile Osho Times (che è bello ricevere a casa tua in abbonamento). Buona lettura - Akarmo


Osho amico mio!

Rincontrare Osho dopo 28 anni.
S. K. Sakshena, da ragazzo, negli anni ‘60, ebbe tante occasioni di incontrare il giovane Osho... Oggi vive con la famiglia a Mumbai e scrive occasionalmente storie di vita su alcuni blog. Suo padre era Sri Krishna Sakshena, Professore Emerito di Filosofia e insegnante e mentore di Osho all’Università di Sagar, Jabalpur


Da un articolo apparso sull'Osho Times


Il mondo lo ricorda come Osho, un illuminato, ma per ciascuno di noi in famiglia era, con affetto, semplicemente Rajneesh. Era stato lo studente preferito di mio padre all’università di Sagar. Come succedeva spesso con gli insegnanti di un tempo, gli studenti si riunivano a casa nostra, alla sera, e discutevano di questioni filosofiche. Parlavano di Gurdjieff, Nietzsche, esistenzialismo e così via. Mia madre li viziava con tazze di tè e provviste interminabili di pakora...


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Domande a Osho:
quale meditazione scegliere?


Negli anni in America, Osho a un certo punto iniziò a incontrare la stampa tutte le sere nella Comune di Rajneeshpuram, dove veniva intervistato, filmato, registrato da giornalisti e troupe televisive da tutto il mondo. Qui un assaggio di una di quelle serate…


Un prezioso brano di Osho apparso sull'Osho Times


Domanda: Osho, come scegliere le più utili tra le tecniche che hai ideato tu e le 112 tecniche del Vigyan Bhairav Tantra? 

Osho: Sono tutte utili. Puoi dare un’occhiata a tutte le 112 tecniche e ti basterà mezz’ora, perché constano di solo un paio di righe ciascuna. Quindi dai un’occhiata e se una qualsiasi ti colpisce – “Questa è quella che fa per me” – provala. O se anche ne trovi due o tre, provale tutte, dai loro una chance. 
Su 112 tecniche una ci deve essere, anzi più di una. Una è assolutamente certo, ma la mia esperienza è che per ogni essere umano ce n’è più di una. E il modo più semplice è: dai loro una scorsa, leggile, e ogni tecnica che ti colpisce – “Ecco, è questa!” – provala, almeno per 21 giorni. 
Se comincia a funzionare dimentica tutto, scorda ogni altra tecnica, continua a lavorare con quella. Non importa quante ne provi, ciò che importa è che le provi fino in fondo, al massimo della loro profondità. E se hai successo con una tecnica poi ogni altra ti risulterà molto facile...


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