osho times l'arte della meditazione
NEWSLETTER n.111  DELLA RIVISTA MENSILE CARTACEA E DIGITALE DEDICATA ALLA VISIONE DI OSHO

Ciao!
L’altra mattina andando al lavoro ho fatto un salto veloce al supermercato e ho preso tre cosine che mi mancavano. In coda alla cassa un signore nota che ho poche cose in mano e dice: “Se ha solo quello passi pure davanti a me che ho un sacco di roba, così fa prima”. “Lei è molto, gentile”. Ringrazio e gli passo davanti.
In effetti capita anche a me ogni tanto di lasciar passare chi è dietro e ha poche cose da pagare. Lo dico al signore. “Ecco allora facendolo ad altri..." dice lui "Che lo faccia a me oppure a qualcun altro... è comunque un modo per restituirmi il favore. Me lo restituisce facendo una cortesia a qualcun altro!”.


Visualizzando l’onda che si mette in moto da persona a persona, lui che fa un favore a me, io che lo faccio a un altro, in una specie di “telefono senza fili” – influenzando la vita di altre persone senza nemmeno incontrarle, a partire dalle nostre azioni e interazioni qui e ora – mi è venuto in mente un aneddoto che avevo letto nel libro “Lo specchio vuoto” di Van De Wetering. Negli anni ’60, raro occidentale monaco residente in un monastero Zen in Giappone, si dedicò per alcuni anni allo studio dei koan e altre pratiche di meditazione, pur mantenendo un po’ del suo stile di vita europeo, tra cui l'uso della moto.
Racconta:
«La motocicletta disturbava il superiore.
“Lo studio del koan”, mi disse, “porta a comprendere che tutte le cose sono connesse. Tutti gli esseri sono legati l'uno all'altro da forti e invisibili fili. Chiunque conosce questa verità è prudente, cerca di essere consapevole di quello che fa. Tu invece non lo sei!”
“Ah no?” chiesi educatamente.
“No!” rispose il superiore, guardandomi con irritazione. “L'altro giorno ti ho visto girare a un incrocio senza segnalare la tua direzione con una mano. A causa della tua negligenza, hai messo in difficoltà un camionista che si trovava per caso dietro di te. Dovette andare col camion sul marciapiede. Presa dallo spavento, una donna che spingeva una carrozzina, urtò il direttore di una grande società commerciale. L'uomo, che era già di malumore, licenziò quel giorno un impiegato che altrimenti avrebbe potuto rimanere. L'impiegato si è ubriacato quella notte e ha ucciso un giovane che sarebbe potuto diventare un maestro Zen”.
“Ma no!” dissi.
“La prossima volta, quando devi fare una curva, faresti forse meglio a stendere il braccio!” concluse il superiore».

Un maestro Zen usa qualsiasi occasione per risvegliare la comprensione e allargare la prospettiva di quel che accade e che si fa... 
Anche noi, nella nostra vita nel mondo, volenti o nolenti, mettiamo continuamente in moto delle onde che si ripercuotono sulla vita degli altri, anche molto lontani da noi, passando da una persona all’altra. È chiaro che non possiamo controllare la catena, però nel nostro piccolo possiamo scegliere se muoverci con consapevolezza oppure addormentati e spinti dall’inconscio. E di conseguenza, l'onda che si mette in moto a partire da noi, può fare un suo primo cerchio intelligente e amorevole, oppure partire dall'inconsapevolezza e scatenare delle meccanicità pericolose.

Con la consapevolezza abbiamo una possibilità di scelta nelle cose, e più lei cresce, più sagge diventano le nostre azioni e, di conseguenza, più positiva la loro influenza sul mondo.

Ma come portare più consapevolezza nella nostra vita?
Questo è il tema di fondo del classico appuntamento autunnale a Milano, Liberi di Essere, con Shunyo, Siddho e Veet Marco. Quest’anno l’approfondimento sarà sulle dimensioni dell’amore: che onda mettiamo in moto intorno a noi in questo campo?

Prima di vederci lì ecco come sempre due articoli dell’Osho Times (che è bello ricevere a casa tua in abbonamento). Buona lettura - Akarmo



Oltre l’idea di felicità
Uno degli articoli più interessanti che ho letto su Internet nelle ultime settimane, anche perché a scriverlo è un ragazzo di 23 anni! 

Da un articolo di Marga apparso sull'Osho Times

Si chiama Al Jeffery ed è un oratore, autore, imprenditore e “facilitatore di spazi e luoghi che coltivano il potenziale umano e il progresso creativo”. 

Racconta:
Ho scelto una delle Carte della Compassione di Pema Chödrön e mi è uscito: “Osserva tutti i dharma come fossero sogni”. Che significa “considera tutti gli elementi che compongono la nostra esistenza empirica come se fossero sogni, transitori e non assoluti”.
Ho partecipato a un seminario dopo l’altro da quando avevo 15 anni, pensando di essere sulla via della felicità...


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Nevrosi
Una condizione quasi “normale” del nostro vivere e che fa della meditazione un ingrediente necessario più che mai

Un prezioso brano di Osho apparso sull'Osho Times

Domanda: Osho, cos’è la nevrosi? E come si cura? 

Osho: La nevrosi non è stata mai tanto epidemica quanto lo è al giorno d’oggi. Sta diventando quasi la condizione normale della mente umana. Va compresa.
Il passato era spiritualmente più sano e il motivo consisteva nel fatto che la mente non era alimentata da così tante cose contemporaneamente: la mente non era sovraccarica. La mente moderna è sovraccarica e quanto non riesce a essere assimilato genera nevrosi. 
È come se continuassi a mangiare e a rimpinzarti: il cibo che non digerisci diventa nocivo...


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