osho times l'arte della meditazione
NEWSLETTER n.112  DELLA RIVISTA MENSILE CARTACEA E DIGITALE DEDICATA ALLA VISIONE DI OSHO

Ciao!
Ero a Pune nel 1980 e, come tutte le mattine alle 8, me ne stavo lì seduto in silenzio in attesa che Osho entrasse nella grande Buddha Hall, dove qualche migliaio di persone lo stavano aspettando sedute meditativamente. Si sentivano solo gli uccelli cantare e qualche treno in lontananza.
Poi arriva Osho e, in silenzio con le mani in namasté, saluta tutti e si siede. E inizia a parlare. Per un po' lo guardo, poi chiudo gli occhi e mi sprofondo nel silenzio e nella magia.

Improvvisamente sento un'altra voce che sta parlando... ci metto un attimo a capire che sta succedendo qualcosa. Apro gli occhi e vedo un indiano vestito di bianco sulla destra di Osho, non tanto lontano dal podio. Si è alzato in piedi e sta gridando in hindi verso Osho. Subito sposto lo sguardo su Osho. Sta parlando muovendo le mani e si ferma assolutamente immobile nel bel mezzo del movimento e rimane così tutto il tempo che l'indiano grida. Anche quando smette di gridare e tira fuori un coltello che lancia verso Osho.
Per fortuna sbaglia mira clamorosamente. Viene immobilizzato da qualcuno e portato via. Quando è all'uscita Osho gli dice qualcosa al microfono in hindi. Poi riprende il discorso in inglese dal punto esatto in cui era stato interrotto, senza dire niente dell'accaduto.
Gli amici indiani poi mi hanno tradotto cosa è successo: l'indiano era un fanatico hindu che aveva gridato a Osho, prima di tirargli il coltello, "Tu sei contro l'Induismo e noi non possiamo più tollerare la tua esistenza!!!". E Osho gli aveva detto, "Non è con un omicidio che salverai la tua religione". 

Naturalmente l'assalitore sarà stato arrestato, direte voi. E invece no. L'obiezione del suo avvocato, accettata dai giudici, è stata: "siccome Osho non si è scomposto e tutto è continuato come se niente fosse, è la prova che non è successo niente"... non è incredibile? Assolto!!! Non sto scherzando...
Comunque sia, aldilà della famigerata corruzione che affliggeva la giustizia indiana, è vero che è come se per Osho non stesse succedendo niente. Nessuna paura, tranquillo e rilassato come sempre. Che uomo coraggioso!

La mia comprensione però punta il dito in un'altra direzione... la paura della morte è assente per un altro motivo. L'indizio lo trovo nella parole che, arrivato poi per lui nel 1990 l'incontro con la morte, Osho ha voluto scolpite sulla lapide del suo samadhi, dove sono le sue ceneri. Ha fatto scrivere: "Osho, mai nato, mai morto. Ha solo visitato il pianeta Terra, dal... al...".
Una frase da brivido. Sembra uscita da un film di fantascienza.
Però ci spiega molto del suo stato, è come se dicesse "a bordo del mio corpo, come fosse un'astronave, ho fatto visita a questo pianeta per un breve periodo, una piccola frazione all'interno dell'eternità in cui io esisto".
Che tornando al tentato omicidio subìto, mi fa dire che per Osho la paura della morte non può esistere... non è lui a morire, è solo l'astronave che si rompe.

E tu? E io? Qui in giro ognuno a bordo della propria astronave... io non so da dove vengo e non so dove vado... per la maggior parte del tempo sono pure bello identificato con l'astronave tanto che, se si rompesse adesso, per me sarebbero dei bei guai: faccio fatica a vedere in me se c'è qualcosa che sopravviverebbe all'incidente.
Per fortuna Osho insiste: "non sei il corpo, non sei la mente, sei quella parte profonda in te che è un testimone silenzioso". E quindi un metodo, una via me la suggerisce. È la via che si chiama meditazione, senza è impossibile vedere che non siamo l’astronave, e che invece siamo il misterioso e invisibile passeggero a bordo.
La meditazione ha anche bisogno di energia per succedere. Ci sono situazioni in cui si apre davanti a noi come un vialone maestoso.
OshoExperience da anni organizza grandi eventi con questa qualità, dove l’altissima partecipazione agisce da catalizzatore del miracolo. Il prossimo appuntamento? Liberi di Essere tra pochi giorni a Milano.
Prima di vederci lì, ecco come sempre due articoli dell’Osho Times (che è bello ricevere a casa tua in abbonamento). Buona lettura - Akarmo



Come un filo d’erba... il dono della presenza
Domande dei partecipanti e risposte di Shunyo e Siddho alla scorsa edizione di Liberi di Essere che torna anche nel 2017 per il 13º anno (!!!) sempre in Ottobre e sempre a Milano... 

Da un articolo apparso sull'Osho Times

Partecipante: Da quando, alcuni anni fa, la meditazione è entrata nella mia vita continuo a trovarmi di fronte a un bivio: da una parte c’è la sopravvivenza, quindi quello che devo fare, e dall’altra la meditazione, e non riesco mai a farle convivere. Ci provo, però mi perdo sempre, come se non riuscissi veramente a far sì che la meditazione faccia parte della mia vita quotidiana, e questo mi crea un po’ di malessere. 

Shunyo: È vero che Osho ci mette di fronte a una grande sfida. Molte volte io stessa mi sono ritrovata a pensare di fuggire sulle montagne lontano dalla frenetica attività del mondo, ma Osho lo dice chiaramente che non giova alla nostra crescita né a nessun altro...


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Espedienti
Ci fu un momento in cui Osho rese nota una lista di sannyasin che dichiarò illuminati. L’annuncio provocò una serie di reazioni... Eccone una...

Un prezioso brano di Osho apparso sull'Osho Times

Domanda: Osho, quando hai comunicato la lista delle persone illuminate ero anche io tra le vittime dello scherzo e ho pensato: “Se Osho dice che sono illuminato, perché non provarci?”. Mi sono divertito: ho organizzato una festa per un centinaio di amici e nei sei mesi successivi – fino a che non mi sono “rabbuiato” di nuovo – ho cercato di trarre il meglio da una situazione con un grande potenziale. La cosa più importante che ho visto è che davvero vado bene così come sono. Me la sto raccontando? 

Osho: No, se riesci a comprendere l’esperienza non puoi “raccontartela”. Ma prima di tutto fammi spiegare un paio di cose. 
Dopo aver annunciato che alcune persone si erano illuminate, Santosh – che era una di loro – mi ha scritto una lettera in cui...


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