osho times l'arte della meditazione
NEWSLETTER n.113  DELLA RIVISTA MENSILE CARTACEA E DIGITALE DEDICATA ALLA VISIONE DI OSHO

Ciao!
Eccoci di nuovo qui dopo il bellissimo evento Osho Experience di Milano! Che delizia! E che riconoscenza per tutte le persone che hanno partecipato agli eventi mettendoci il cuore e l'anima, e a Shunyo, Siddho e Marco che ci hanno inondato della loro magica presenza!

Tutta la gioia vissuta e vista succedere intorno a me a Milano, mi ha riportato alla mente la gioia dei giorni in cui Osho era in America. Aveva iniziato un lungo periodo di silenzio, nel senso che non teneva più discorsi pubblici e lo si vedeva unicamente per un brevissimo momento dopopranzo, quando usciva dalla sua abitazione e percorreva in auto la strada bianca che attraversava, zigzagando, l’intera enorme Comune.
Era per tutti il picco di gioia della giornata. Ci mettevamo in fila uno di fianco all’altro - ci son stati momenti in cui eravamo 20mila! - a creare un serpentone arancione di qualche chilometro sullo stesso lato della strada. Cantavamo, ballavamo, ridevamo, ci godevamo il cuore palpitante nell’attesa di vedere apparire il lento procedere dell’auto guidata da Osho stesso... il luccichio lontano del parabrezza al sole del deserto dell’Oregon che si avvicinava...
Lui arrivava a passo d’uomo, col finestrino abbassato, una mano sul volante e l’altra sollevata a salutarci tutti uno per uno, in silenzio, con un breve incontro di occhi.
Era un attimo, ma dava una luce totalmente diversa all’intera giornata.
A un metro di distanza lo vedevi davvero bene. E quando incontravi i suoi occhi tutto si fermava e sapevi che stava entrando in profondità dentro di te e, a sua volta, ti regalava la profondità che c’era dentro di lui senza nessuna barriera, aperto e disponibile. Un incontro di un attimo, ma un’esperienza così profonda! 
E quello che vedevi dentro di te e intorno a te dopo che se n’era andato esprimeva esattamente il valore del momento: dolci lacrime d’amore rigavano le guance di molti, altri sprofondati in un silenzio tangibile, altri abbracciavano il vicino perché con qualcuno dovevano condividere il cuore così pieno...
Ricordo un documentario italiano passato in Rai, girato in quei giorni da un famoso regista, che ritraeva queste scene. Il doppiaggio e la voce fuori campo calcavano la mano sull’emozione dei meditatori facendola apparire esagerata, persino assurda, un po’ da invasati... che mai sarà potuto succedere in un attimo?
Eppure non c’era né finzione né esagerazione sentimentale, era davvero una profonda esperienza staripante diretta che non potevi contenere. 

Potrebbe sembrare impossibile che un tale impatto possa accadere così in un attimo... Eppure l’attimo ha in sé questa potenzialità di aprire a sorpresa tutto un mondo nuovo davanti a te... Nell’Osho Times di novembre che stiamo per spedire agli abbonati c’è un bellissimo aneddoto Zen che ti voglio anticipare:
Una sera Isan Reiyu se ne stava seduto con Hyakujo. Era tardi e la quiete circondava il tempio montano.
“Chi sei?” chiese Hyakujo.
“Reiyu” rispose Isan.
“Riattizza il fuoco” disse Hyakujo.
Isan fece come gli era stato detto e disse: “Non ho trovato neppure un tizzone acceso”. Hyakujo prese l’attizzatoio e, frugando fino in fondo tra le braci, tirò fuori un minuscolo tizzone e disse: “Solo questo, vedi?”.
Immediatamente Isan si illuminò...”.

Spiega Osho: “È molto difficile per persone razionali capire come l’illuminazione possa essere improvvisa.
Hyakujo ha dovuto creare una situazione esistenziale chiarissima per mostrare a Isan che non era andato abbastanza in profondità. E una cosa semplice – la scoperta di un tizzone – fece andare Isan il più profondamente possibile dentro se stesso. In quella notte silenziosa scoprì il suo fuoco interiore, si illuminò.”

Un attimo di totalità può fare la differenza tra la vita e la morte, tra il risveglio e l’oblio, tra una vita sprecata e la realizzazione massima.
Osho poi commenta ampiamente l’aneddoto nelle pagine della rivista a cui è bello essere abbonati...
Come assaggio ecco anche stavolta due articoli tratti dall'Osho Times. Buona lettura - Akarmo




Oltre il dolore
La comunicazione dei cuori... 

Da un articolo di Deepti Canfora apparso sull'Osho Times


Ogni ferita emotiva rimane nella memoria.
Un dolore emotivo, un tradimento, un rifiuto, attivano le stesse aree del cervello di quando ci scottiamo con l’acqua calda o ci pungiamo con un ago: il dolore emotivo, insomma, fa male esattamente quanto quello fisico e il nostro cervello reagisce velocemente allontanandoci dalla fonte del dolore. Lo schema automatico della mente è: scappare dal dolore.
La mente scappa dal dolore, ma questo non fa scomparire il dolore emotivo, e situazioni e sofferenze che si pensavano risolte o che si sperava di essersi lasciati alle spalle, ritornano sempre.
Queste nostre ferite sono come “insegne lampeggianti”: energeticamente continuano ad attirare situazioni e persone che stimolano quel dolore...
 


>>>>>> continua la lettura



Essere se stessi
Al di là di ogni identità e identificazione...

Un prezioso brano di Osho apparso sull'Osho Times


Domanda: Osho, puoi spiegare che cosa vuol dire e come si fa a essere totalmente se stessi? La mia mente mi propone esempi e situazioni, ma in realtà io non so cosa significhi...  

Osho: Non mi hai ascoltato con attenzione! 
Essere se stessi, essere totalmente se stessi, non implica un know-how, delle competenze. Sei già te stesso! 
Non si tratta di conoscere metodi, mezzi e strategie e non è una questione di diventare. È una questione di essere! E “sei” già.
Ma la tua mente è così abituata a desiderare, a diventare, alle mete, al futuro, che quando dico: “Sii te stesso”, immediatamente nella tua mente lo trasformi in qualcos’altro. Inizi a pensare: “Come faccio a essere me stesso?”. 
Non ti dico di diventare te stesso: lo sei già! E non si tratta di “come fare”. Non chiedere “come”, perché ti allontanerà da te stesso. Lascia andare ogni “diventare”, smettila di diventare. Vivi questo momento così come sei, vivilo come sei! Non giudicare, non valutare. Vivi semplicemente nel momento, così come sei. Se sei triste, vivi questo momento come tristezza. E non dire che la tristezza è un male...

 


>>>>>> continua la lettura

 

 

Questa settimana ti segnaliamo:

>>> Non perderti il 
bellissimo numero di Osho Times di ottobre
 
GUARDA CHE BELLO

>>> Leggi cosa ha detto Osho della sua rivista... l'Osho Times

abbonati all'Osho Times

>>> Ti piace questa newsletter? Condividila:  INOLTRALA A UN AMICO

>>> Promuovi la tua attività a prezzi accessibili e raggiungi a ogni uscita migliaia di potenziali clienti CLICCA PER INFO