osho times l'arte della meditazione
NEWSLETTER n.121  DELLA RIVISTA MENSILE CARTACEA E DIGITALE DEDICATA ALLA VISIONE DI OSHO

Ciao!
Qualche settimana fa ho visto un mio amico affannarsi per un lavoro che doveva fare, finendo stanco morto alla sera, stufo e con un forte senso di frustrazione pur senza progredire di molto per giorni e giorni di fila. Poi, all’improvviso, in poche ore era riuscito a fare tutto: un miracolo. E non solo, era anche pieno di energia e di leggerezza.
Cos’era successo?
Gliel'ho chiesto e quel che mi ha raccontato mi ha ricordato una famosa allegoria di Gurdjieff dell’essere umano: nella sua forma ideale dovrebbe essere una carrozza trainata da un cavallo e guidata da un cocchiere e con a bordo, comodamente seduto, il padrone.
Nel modello di Gurdjieff la carrozza è il nostro corpo, il cavallo è il cuore, il cocchiere è la mente e il padrone è il nostro io nella sua forma più alta e consapevole. In questa combinazione ideale è il padrone che, con la sua presenza allerta, crea armonia e perfetta funzionaltà delle parti, è lui a decidere dove andare, mentre il cocchiere riceve gli ordini e li trasmette al cavallo che conduce la carrozza dove deve andare.

Però la realtà normale è ben diversa, dice Gurdjieff... Tanto per cominciare il padrone o non c’è o se c’è sta dormendo. Così in sua assenza tutto va a rotoli: la carrozza cade a pezzi, il cocchiere si ubriaca e prende decisioni folli e il cavallo invece di tirare la carrozza va in giro a brucare l’erba. È così che vive l’uomo normalmente: senza il padrone al suo posto, in uno stato di caos anarchico. E quando non è il cavallo a tirare la carrozza ci prova a tirarla a braccia il cocchiere, facendo moltissima fatica e senza muoversi di molto.
Analogamente il mio amico, per giorni e giorni aveva messo il cocchiere a tirare la carrozza, senza arrivare da nessuna parte e con gran fatica. Mentre "il cavallo brucava l'erba e il padrone era assente". Ma in un raro e prezioso momento di risveglio si era reso conto della situazione e aveva ripreso il suo posto, mettendo in riga la testa e portando il gioco al cuore, tutto si era risolto in un attimo.

Negli anni ’70 quando scrivevamo a Osho le nostre domande personali, spesso gli chiedevamo cose del tipo “sono indeciso se fare questo oppure fare quello”. E la sua risposta non era mai “pensaci bene, valuta tutti i pro e i contro, tira le somme e scegli la cosa che funziona meglio”. No. La maggior parte delle volte rispondeva “Follow your feelings” cioè “Segui il tuo sentire”. In altre parole “smetti di pensare, senti cosa dice il tuo cuore e poi seguilo, passa dalla testa al cuore”.

Passare dalla testa al cuore è il primo passo. Poi ci sarà il secondo: passare dal cuore all’essere... E poi il terzo passo: passare dall'essere all'illuminazione.
Nella nostra vita nel mondo ci è stato insegnato a vivere nella testa. Per imparare a spostarci nel cuore sono utilissime le tecniche di meditazione di Osho e i vari processi di crescita nati nella sua Multiversity di Pune.
All’Oshofestival di Lignano ce ne sono in programma ben 60 in 4 giorni. Un caleidoscopico assaggio di quello che è possibile fare per arricchire la nostra vita di gioia, intelligenza e presenza. S
e poi non bastasse, quest'anno abbiamo anche in programma di portarvi a Pune...

E nel qui e ora eccoti due begli articoli dell’Osho Times, tratti dalla rivista che ti porta a casa l’arte della meditazione di Osho... Abbonati! Buona lettura Akarmo




Cosa fa l’anima dopo la morte?

“Noi abbiamo familiarità con il corpo concreto, fisico; uno yogi ha familiarità con il corpo sottile e chi va oltre lo yoga entra in contatto con l’anima...” Osho

Un raro brano di Osho apparso sull'Osho Times


Domanda: Osho, l’altro giorno hai detto che un uomo e una donna insieme costituiscono un’opportunità di crescita per la loro anima e questo implica che ci sono molte anime separate e non un’anima universale. Però in diverse occasioni hai detto che esiste una sola verità, un unico dio e una sola anima. Queste affermazioni non sono in contraddizione tra loro?

Osho: Non c’è contraddizione. Certo, dio è uno. Anche l’anima è essenzialmente una, ma il corpo è essenzialmente di due tipi. Uno è il corpo fisico che possiamo vedere, l’altro è il corpo sottile, che non possiamo vedere. Al momento della morte, il corpo fisico decade, mentre quello sottile rimane intatto...


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La cosa importante è la tua presenza

Shunyo, nella sala di meditazione gremita di ascoltatori, risponde alle domande dei partecipanti dell’edizione dell’OshoFestival dell’anno scorso

Da un articolo apparso sull'Osho Times

Shunyo sarà presente all’Osho Festival di Lignano 2018 con vari eventi di meditazione anche con la musica dal vivo di Veet Marco


Domanda: La presenza del maestro è una condizione necessaria per la crescita spirituale?

Shunyo: Posso rispondere con qualcosa che ho sentito dire da Osho. Ha detto: “Quello che serve non è la mia presenza, è la tua presenza”. Quindi se tu sei presente, anche con un falso maestro o senza alcun maestro, la crescita spirituale avviene. Se tu non sei presente, persino con un maestro illuminato non succederà. 
Noi siamo stati incredibilmente fortunati a stare con Osho, a vederlo. Però molti di noi lo hanno dato per scontato, pensavano: “Tanto basta stare qui e ci pensa lui a noi”. Quindi quando Osho ha lasciato il corpo è stato un: “Eh!? E adesso?”. 
Lui ha detto che sarebbe stato presente quando noi saremmo stati in silenzio. E quando saremmo stati in celebrazione. Quelli sono i momenti in cui entrare in contatto con l’energia che adesso noi chiamiamo “Osho”. E ha detto che anche senza più il suo corpo, lo avremmo potuto sentire ancora di più. 
È sorprendente quello che accade qui. Ci sono molti, ma molti momenti nei quali giuro che Osho c’è, non come un fantasma che svolazza qua e là, ma con quella qualità di silenzio, quella qualità di comprensione e d’amore… Ed è un miracolo che questo avvenga ovunque nel mondo. Quindi siamo davvero tutti molto fortunati a essere insieme ed è in quel momento che arriva il maestro...
 


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>>> Leggi cosa ha detto Osho della sua rivista... l'Osho Times

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