osho times l'arte della meditazione
NEWSLETTER n.123  DELLA RIVISTA MENSILE CARTACEA E DIGITALE DEDICATA ALLA VISIONE DI OSHO

Ciao!
Me l’ero quasi dimenticata... una lettera di Leela Waduda, che mi aveva scritto pochi mesi prima di lasciare il corpo. Aveva scritto a me per ringraziare tutti del bellissimo OshoFestival 2017 a cui aveva partecipato come facilitatrice di vari eventi. È un lettera molto significativa che ti voglio tradurre:

Caro Akarmo,
come sempre, è un onore e un grande piacere condividere ciò che abbiamo ricevuto da Osho con le persone che vengono a bere la straordinaria energia di Osho che è disponibile all’Osho Festival.  Questa volta [Bellaria 2017] è stata la più incredibile per me... Lo dico sempre, ma in realtà è sempre vero... ogni anno diventa sempre più sorprendente. In ogni caso, non ho sentito stress, molto rilassata e molto in amore con tutte le persone!

Ciò che ricordo che Osho ha detto è che i momenti più importanti per venire a Poona sono quando ci sono i Festival, perché per una persona che vuole crescere nella consapevolezza e andare in profondità nella meditazione accade molto di più in quel breve periodo di quello che è potuto accadere in tutta la sua vita prima!
Quando sono diventata sannyasin nel 1977, inizialmente non ci volevo andare in quei periodi, perché era sempre così affollato, difficile trovare un alloggio, e (pensavo) più difficile avere un darshan con Osho.  Ma mi ricordo quando ha detto che i giorni del festival sono i più importanti per essere a Poona, ho cambiato atteggiamento e sono sempre andata durante i periodi del festival.  

Nella mia esperienza, la consapevolezza cresce enormemente in quei momenti, perché c'è tanta energia e tante persone che contribuiscono con la loro profondità di meditazione e di crescente consapevolezza, e perché Osho ha sempre creato una sincronicità - una sorta di unità con tutti noi, ho sempre sentito che l'energia di tutti, di consapevolezza e di meditazione, aumenta e sostiene tutti gli altri.

Ho sentito questa cosa proprio durante quest'ultimo Oshofestival 2017 a Bellaria... è una grande opportunità - nessuno dovrebbe perderla... è davvero meraviglioso!
Grazie, Akarmo, e per favore passa a Dhana, Gila, Videha, Chetana, e a tutti coloro che lavorano a Oshoba, che sono molto grata.
I love ALL OF YOU!!!
Leela

E la nostra Leela era invitata anche per quest’anno... ma se n’è andata prima! Comunque un altro “davvero meraviglioso” OshoFestival eccolo che torna tra poche settimane... quest’anno nella nuova location di Lignano. 
Come è possibile perderselo?
Non è possibile... anche perché stavolta la capienza sia del palazzetto che del Villaggio Turistico che ci ospita, tutto mare e pineta, è davvero grande!!
Ma è necessario prenotare, l’hai già fatto?

E nel qui e ora eccoti due begli articoli dell’Osho Times, tratti dalla rivista che ti porta a casa l’arte della meditazione di Osho... Abbonati!
Buona lettura – Akarmo






Sei un tipo emotivo?

Ecco alcune tecniche di Osho basate sulle emozioni...

Un raro brano di Osho apparso sull'Osho Times



Quando sei arrabbiato, non c’è bisogno di rivolgere la tua rabbia verso qualcuno. Arrabbiati e basta. Trasformala in una meditazione. Chiudi la porta, siediti e lascia che la rabbia monti il più possibile. Se hai voglia di picchiare qualcuno, picchia un cuscino! Fagli tutto quello che vuoi: il cuscino non obietterà mai. Se vuoi uccidere il cuscino, prendi un coltello e fallo! Ti sarà di immenso aiuto. Non hai idea di quanto possa essere utile un cuscino. Picchialo, mordilo, lancialo. Se ce l’hai con qualcuno in particolare, scrivi il suo nome sul cuscino o incollaci sopra una sua foto.

Forse ti sentirai ridicolo, sciocco, ma è la rabbia a essere ridicola e non puoi farci niente. Quindi lascia che ci sia e goditela come fenomeno energetico. Se non fai del male a qualcuno, non c’è niente di sbagliato.
Se lo fai come pratica quotidiana, venti minuti ogni mattina, vedrai che l’idea di far del male a qualcuno scomparirà. Sarai anche più calmo, perché l’energia che diventava rabbia è stata espulsa; l’energia che diventava veleno è stata eliminata dal tuo sistema.

Usa questa tecnica per almeno due settimane e già dopo una sarai sorpreso di scoprire che qualunque sia la situazione, la rabbia non arriverà più.
Anche il contatto con la natura è ottimo, entra sempre più in sintonia con essa. Quando sei nella natura diventa come un bambino e parla agli alberi! 

Per prima cosa fai l’esperimento con la rabbia, poi quando ti siedi accanto a un albero o a una pianta, parla ad alta voce, chiacchiera con loro. Anche questo sarà ridicolo all’inizio, ma tu dimentica tutti gli altri. È presente solo questo essere, quindi, qualsiasi cosa tu senta, dilla a lui. Puoi anche rispondere per lui, dire la sua parte. Entraci in sintonia...


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Piccoli passi

Verso la guarigione dell'anima

Da un articolo di Siddho apparso sull'Osho Times

Siddho sarà presente all’Osho Festival di Lignano 2018 con vari eventi



In questi anni ho approfondito sempre più l’osservazione e la comprensione dei disagi che le persone portano nei gruppi e nelle sedute individuali.
Ho compreso l’importanza di una guarigione delicata e sottile dei traumi e delle difficoltà avute nell’infanzia. Apparentemente banale, ma non così banale il metodo. 

Quando qualcosa è difficile, a volte quasi insopportabile, all’interno della famiglia nei primi anni di vita, il bambino crea delle risposte incredibilmente creative; ad esempio, stacca la spina iniziando a fantasticare, oppure si isola creando giochi per ore e ore separato da tutto e da tutti, oppure si allontana da casa e sta fuori per ore e ore, oppure sta a casa di un amico e rientra in famiglia solo lo stretto necessario. Oppure, ancora, strimpella musica facendo rumore per coprire le urla o i litigi dei genitori, diventando magari musicista da adulto, ma triste, perché per lui la musica ha origine nella tristezza e non nell’espansione. Oppure sta zitto, tentando di diventare invisibile così che nessuno si accorga di lui o di lei, imparando l’arte di “non essere né visti né sentiti”. E da adulto si separa ed evita situazione sociali, o di semplice confronto.

Il bambino crea perfette strategie di sopravvivenza e in questo modo si salva e sopravvive a disagi molto grandi per la sua sensibilità e naturale percezione dell’ambiente. 
Questa la possiamo chiamare “struttura di personalità”: il bambino va verso l’introversione o l’estroversione per il semplice bisogno di sopravvivere all’ambiente esterno. 

Ma queste strategie, o modalità di comportamento, se a quell’epoca, durante l’infanzia, ci hanno protetto, quando continuano a manifestarsi in età adulta, diventano il nostro nucleo di problemi all’interno delle relazioni e nel nostro vedere e relazionarci col mondo. Quindi ciò che ci ha aiutato in un periodo della nostra vita, più avanti con gli anni diventa la prigione della nostra personalità.

Crediamo di essere la nostra personalità, continuiamo a porci nel mondo e a vedere il mondo con gli occhi di quel bambino. Da qui l’origine delle difficoltà relazionali, nel mondo del lavoro, o di comunicazione con l’altro.
Ma l’adulto ha nuove risorse, si può spostare da situazioni spiacevoli o pericolose, può scegliere e decidere il meglio per sé, ma soltanto se è connesso con la sua “coscienza adulta” e se non si lascia guidare dalla “coscienza del bambino”...


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>>> Leggi cosa ha detto Osho della sua rivista... l'Osho Times

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