
![]()

Sonno
consapevole
Nel preciso momento in cui
scivoli nel sonno, hai l’opportunità di incontrare
l’inconscio. Prova a fare questo esperimento e dopo
tre mesi, improvvisamente un giorno, entrerai nel
sonno consapevolmente. Sdraiati sul letto, chiudi
gli occhi e ricorda che il sonno sta arrivando e tu
devi rimanere sveglio quando arriva. Questo
esercizio è molto difficile. Non accadrà il primo
giorno e nemmeno il giorno successivo. Ma se
persisti ogni giorno nel ricordare che il sonno sta
arrivando e che non gli permetterai di farlo senza
che tu ne sia consapevole – cioé sentire come il
sonno prende il sopravvento, che cos’è – un giorno
il sonno arriverà e tu sarai ancora sveglio. In
quel preciso momento, diventerai consapevole del tuo
inconscio. Quando questo accadrà, non ti
addormenterai mai più. Il sonno sarà presente, ma
tu sarai sveglio, il tuo centro continuerà a esserne
consapevole. Tutto intorno a te dormirà e il centro
continuerà a esserne conscio.
Quando il centro è sveglio, sognare diventa
impossibile e quando diventa impossibile
sognare, diventa impossibile anche sognare a
occhi aperti. Da quel momento dormirai in un modo
diverso: è avvenuto l’incontro con l’inconscio e
sarà presente una qualità diversa.
Tratto da: Osho, Meditazione
Dinamica, Edizioni Mediterranee

Risposte
di Anando e Siddho a domande di
partecipanti all’evento OshoExperience
a Milano
Da una registrazione dal vivo
Articolo
originariamente apparso su Osho
Times n 191
Domanda: È possibile mantenere la presenza –
una vigile consapevolezza – durante la notte? Esiste una
meditazione da fare prima di addormentarsi?
Anando: È veramente difficile. Durante il sonno non è
facile rimanere consapevoli perché siamo proprio
nell’inconscio più profondo. Ma Osho dice che, se facciamo
pratica, se meditiamo quando siamo svegli, quando siamo
“normalmente inconsapevoli”, piano piano la consapevolezza
cresce nel nostro essere, perché
con la meditazione creiamo nuovi percorsi neuronali. Osho ha
detto di provare a praticare la maggior parte delle tecniche
per un po’ durante il giorno. Poi quando cominci a sentire
che qualcosa sta cambiando in te, che ti senti diverso,
inizia a portare la consapevolezza nel sonno e anche nei
sogni; succede automaticamente, la cosa importante è
iniziare a meditare durante il giorno.
Ci sono delle tecniche da fare prima di andare a dormire, ma
non ti tengono presente nel senso che rimani sveglio,
piuttosto danno inizio a una corrente sotterranea nella
mente – praticamente un nuovo percorso neuronale – che
lavora durante la notte (N.d.R: vedi ad esempio riquadro
della pagina a lato). Ma il trucco è ricordarsi di farlo. Le
tecniche di meditazione funzionano e sono molto potenti,
tutte!
Siddho: Osho ci diceva di cominciare a
mettere la meditazione all’inizio della nostra “lista della
spesa”, perché di solito abbiamo così tante cose da fare e
sembra che trovare un’oretta per la meditazione sia veramente difficile, ma in realtà potremo farla
diventare una priorità, metterla al primo posto nella
lista... e allora la situazione cambia!

Anando
Siddho
D.: Esistono tecniche che aiutano ad addormentarsi? Certe volte mi
succede che, passata l’ora in cui abitualmente vado a letto
e mi addormento, poi mi è difficilissimo dormire.
S.: Meditare quotidianamente aiuta moltissimo, perché porta
un rilassamento del cervello e quando tutto il sistema
nervoso fa esperienza del rilassamento della meditazione, ci
si addormenta più facilmente. Quindi meditando tutti i
giorni, almeno una volta al giorno per un’ora, si crea il
terreno perché que
sto rilassamento si espanda in tutto il
sistema. Osho ha anche dato delle tecniche specifich
e per il sonno ne trovi su alcuni dei suoi
libri, Meditazione, La prima e ultima libertà, ad esempio, o
la serie del Libro dei segreti, però l’invito fondamentale è
la medit
azione quotidiana perché senza è difficile
che il sistema si rilassi.
A.: C’è una tecnica che uso a volte per
addormentarmi quando ho troppi pensieri nella testa: è il
Gibberish (N.d.R: Esprimersi con gesti, smorfie e parole
senza senso, in una lingua che non esiste). Osho dice: ti
prepari ad andare al letto, in modo da essere proprio
pronto, hai fatto tutto, e puoi farlo sia seduto sul tuo
letto o se senti che ci sono tante cose che ti girano per la
testa puoi anche camminare

avanti e indietro nella camera da letto –
Anando dimostra il Gibberish – come “srotolando“ il
cervello. Se vivi con altre persone e non vuoi che pensino
che tu sia matto lo puoi fare anche silenziosamente, ma con
la stessa intensità; questo rende la mente esausta e quindi
poi è pronta ad andare a dormire!
D.: Il Gibberish serve anche ad esprimere la rabbia
repressa?
A.: Il Gibberish è sicuramente d’aiuto, ma in questi casi la
meditazione più potente è la Dinamica. Va particolarmente
bene per le persone che si sono appena avvicinate alla
meditazione. Se vogliono veramente cambiare, è il metodo più
veloce. Os

ho l’ha creata proprio per liberarsi
dei “massi“ più grossi e pesanti, in modo da poter poi anche
sperimentare con meditazioni più “sottili” come quelle del
Libro di Segreti. La Dinamica va bene per qualsiasi emozione
repressa: che sia rabbia, che sia tristezza, è fantastica!
La puoi fare in qualsiasi momento. Osho dice di farla al
mattino, perché al mattino abbiamo più energia, ma quando io
ho cominciato a farla a Londra negli anni settanta, la
facevo nel pomeriggio.
S.: E comunque sicuramente non va fatta dopo mangiato!
D.: Anando, come si fa a usare il tuo libro, La forza
del sì?
Non so come utilizzarlo.
A.: Be’, puoi leggerlo! [risate]
E mentre lo leggi, se c’è qualcosa che ha un senso per te,
provalo! Sperimenta. È un libro molto pratico, non ti aiuta
solo a capire le cose con la testa! Sono tutte cose che
hanno funzionato per me, tecniche e altre cose che ho
sentito dire da Osho. Le ho utilizzate nella mia vita e
hanno funzionato. Ma per quanto ti riguarda potrebbero anche
essere cazzate: devi vedere tu se per te hanno un senso!
Indietro
Indietro
Meditare... di
giorno, di notte