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poi liberatene,
sono solo giocattoli!
Un brano di Osho
apparso, inedito, su Osho
Times n 195
Osho,
da un lato mi accorgo di
avere davvero voglia di lasciare andare la mia gelosia,
i giudizi, l’avidità, la rabbia e tutte queste cose
orribili. Dall’altro però vedo come mi aggrappo, con
riluttanza, ad alcuni lati della mia personalità in cui
mi piace continuare a indulgere: fare il clown, o lo
zingaro un po’ avventuriero... la passione. Perché ho
così tanta paura che l’essere solo un osservatore
sarebbe noioso?
Comprendo il grosso conflitto in cui ti trovi. Dici: “Da un
lato mi accorgo di avere davvero voglia di lasciare andare
la mia gelosia, i giudizi, l’avidità, la rabbia e tutte
queste cose orribili. Dall’altro però vedo come mi aggrappo,
con riluttanza, ad alcuni lati della mia personalità in cui
mi piace continuare a indulgere: fare il clown, o lo zingaro
un po’ avventuriero... la passione. Perché ho così
tanta paura che l’essere solo un osservatore sarebbe
noioso?”. Probabilmente non hai sufficiente esperienza. Di
queste grandi cose hai solo sentito parlare: che se lasci
andare la gelosia, i giudizi, l’avidità, la rabbia e tutte
queste cose orribili, allora tutti i piaceri e le
beatitudini del paradiso si riverseranno su di te.
In realtà non ti interessa davvero abbandonarli. Se potessi
ottenere tutti i piaceri e le estasi dell’illuminazione e
tenerti anche la tua gelosia, i giudizi, l’avidità e la
rabbia, penso che ne saresti immensamente felice.
Il problema è che dovrai scegliere. Ma come farai ad
abbandonare l’avidità e la gelosia e i giudizi e la rabbia,
se ami la tua passione, fare il clown, il tuo zingaro
vagabondo?
Il mio suggerimento è: prima goditi al massimo il tuo
zingaro vagabondo, la tua passione, il tuo clown. Saziatene,
non creare una divisione. È ciò che accade a molti, quando
sentono grandi parole: creano una divisione interiore. Non
voglio vederti diventare schizofrenico; voglio che tu sia
perfettamente sano, psicologicamente e spiritualmente.
Il mio suggerimento è: continua a indulgere nelle tue
passioni il più possibile, finché non ne sarai davvero
stufo. Il primo passo deve essere questo. Solo allora potrai
fare il secondo passo, con molta facilità. Quando avrai
davvero finito, non potrai che lasciare andare gelosie,
avidità, giudizi, rabbia. Che te ne farai di queste cose?
Fanno parte dello stesso pacchetto... ma inizia con la
passione, perché non ho mai sentito di un singolo individuo
che non si sia stufato della passione.
Sì, se vivi un po’ freddamente, senza entusiasmo forse non
arriverai mai a stufarti. Vivi invece totalmente, riversa la
tua intera energia nelle tue passioni, nella tua vita da
clown, o da zingaro vagabondo, e in breve scoprirai che
quello che pensavi ti avrebbe portato immensa gioia ha solo
consumato le tue energie e ti ha lasciato nelle condizioni
di una cartuccia usata. Solo allora riuscirai a lasciare la
gelosia e non avrai neppure bisogno di lasciarla andare: se
ne andrà da sola. E al terzo passo non riuscirai neppure a
chiedere: ma osservare e basta non sarà noioso?
Pensi che io sia stufo?
Non sono stufo neppure di voi. Ogni giorno, mattina e sera,
vengo a incontravi con immensa gioia. Non ricordo mai che
siete le stesse persone che ho visto la sera prima.
Sono assolutamente nuovo, ogni momento. Il semplice
osservare non è noioso: è un silenzio assoluto, una pace
profondissima e un’immensa gioia che nascono da dentro, non
arrivano da fuori. Osservare ti conduce a esperienze che
non avresti mai neppure sognato. Hai sentito la parola
“estasi”, ma non sai cos’è. Hai sentito la parola “verità”,
ma non sai cos’è. Hai sentito la parola “bellezza”, ma se
qualcuno ti chiede cos’è, non sei in grado di rispondere.
L’osservare ti conduce a satyam, shivam, sundram. Ti apre le
porte della verità, dell’essenza divina, di un’immensa
bellezza, della vita eterna. Ti regala occhi nuovi e nuove
percezioni. Gli alberi ti appariranno più verdi di come li
vedi ora e anche un piccolo fiore di campo ti darà immensa
gioia, ti apparirà meraviglioso.
Il mondo intero diventa un mistero straordinario. Non c’è
alcun rischio di annoiarsi. Il mondo, per chi si pone come
semplice osservatore, cambia velocemente. La noia esiste
solo per quelli che non vedono e per me ciechi sono solo
quelli il cui osservatore è addormentato, questa è la sola
cecità spirituale.
Ecco perché pensi che questi siano gli stessi alberi, gli
stessi uccelli, lo stesso sole e lo stesso oceano di sempre.
Non riesci a vedere che l’esistenza si rinnova a ogni
istante.
Amo citare Eraclito che dice: “Non puoi bagnarti due volte
nello stesso fiume”. Anzi, mi sono spinto oltre Eraclito e
dico che non puoi bagnarti nello stesso fiume neppure una
volta, perché il fiume scorre di continuo.
Ma al cieco sembra lo stesso fiume.
In ogni istante anche tu sei diverso, come avresti fatto
altrimenti a passare dall’infanzia alla gioventù? Se ti
mostrassero la tua prima foto, quella del giorno in cui sei
entrato nel corpo di tua madre, dovrai osservarla con una
lente di ingrandimento e non vedrai altro che un puntino.
Non sarai in grado di stabilire dov’è il tuo naso, dove sono
le tue orecchie, dove sono i tuoi occhi. “Questo sarei io?”.
Lo eri... e da allora le cose sono mutate di continuo.
Ricordi il giorno in cui sei improvvisamente diventato un
giovane uomo, o una giovane donna, e non più un bambino?
Non accade all’improvviso, avviene in modo così graduale che
se non sei un osservatore, non riesci a notare i sottili
cambiamenti che in ogni momento avvengono intorno a te. Per
un cieco il mondo è sempre uguale. Tu chiedi: “Perché temo
così tanto che l’osservare possa essere noioso?” Non certo
perché sai che l’esperienza dell’essere semplicemente un
testimone sarà noiosa. Non esiste un solo caso nell’intera
storia dell’umanità di un osservatore, di un meditatore, che
abbia detto che l’esperienza interiore è noiosa. Ma tu non
hai paura di questo. Tu non sai cosa accadrà nell’esplosione
interiore che accompagna il risveglio dell’osservatore, del
testimone. La tua paura è che l’osservatore non si risvegli
finché non abbandoni la tua passione, il tuo clown, il tuo
zingaro vagabondo. Hai paura di cambiare. Non sai nulla
dell’osservare e anzi, per quanto posso vedere, anche ora
devi essere profondamente annoiato, perché solo una persona
profondamente annoiata diventa uno zingaro vagabondo, che
corre da un posto all’altro. L’avventuriero, lo zingaro, in
realtà è una persona annoiata. Che sta cercando di
liberarsi della noia e quindi corre da un posto all’altro,
da una donna all’altra. Si stufa presto di qualunque cosa,
si mette a inseguire un’altra cosa, pensando che forse lì
non si annoierà. Ma dimentica del tutto che non sono le cose
ad essere noiose, sei tu che sei una noia.
Se arrivassi perfino a incontrare dio, gli faresti qualche
foto – che altro fare? – e cominceresti ad annoiarti. Sempre
lo stesso dio, eternamente vecchio... quante fotografie gli
potrai mai fare? Al massimo finirai il rullino e poi ti
sentirai in trappola con questo dio vecchio e noioso. E
correrai via e se ti troverai davanti all’inferno, ci
entrerai... forse lì è possibile qualche avventura. Ma in
qualunque posto ti annoierai, perché la noia è il tuo
approccio, la tua attitudine, non è una qualità delle cose.
Cos’è la tua passione? Quanto ti ci vuole per stufarti di
una storia d’amore? Una notte forse, o magari anche questo è
troppo.
C’è una storia Sufi:
Un re era infuriato, perché voleva che una povera donna
della sua città, una donna bellissima, diventasse la sua
amante. La sua rabbia nasceva soprattutto dal fatto che la
donna era innamorata di uno dei suoi servitori. Era troppo
per lui, troppo umiliante e insultante. Il re la vuole e lei
lo rifiuta, per innamorarsi poi di un povero servo del re
stesso.
Chiese al consiglio dei saggi che cosa fare. Il più anziano
tra loro gli suggerì di condurre i due in tribunale:
“Spogliali, legali insieme e lasciali nel tuo giardino per
ventiquattr’ore, sotto la minaccia delle armi, cosi ché non
possano fuggire”. Il re disse: “Cosa? Farli rimanere
abbracciati e nudi nel mio giardino? Che razza di consiglio
mi stai dando?”.

Il vecchio disse: “Sono abbastanza vecchio da sapere quanto
ci vuole a stufarsi. Fallo e la mattina dopo vedrai il
risultato”.
I due giovani avevano immaginato e sognato il giorno in cui
si sarebbero sposati e sarebbero andati in luna di miele, e
a come sarebbe stato meraviglioso. Forse mai prima di allora
una luna di miele era stata altrettanto meravigliosa, perché
nessuno si era mai amato come loro. Ogni innamorato la pensa
così. Ogni innamorato pensa: “Sono il primo e il più grande
amante del mondo.”
Ma quando furono arrestati, spogliati e fu loro ordinato di
abbracciarsi, tutto apparve molto imbarazzante, circondati
da un gruppo di guardie armate e con la corte al completo
che li osservava. Ma l’ordine doveva essere eseguito e così
si abbracciarono, poi vennero legati in modo tale che non si
potessero separare l’uno dall’altra.
E potete immaginare cosa accadde in dodici ore: dovettero
fare la pipì e anche la cacca e divenne tutto tremendamente
maleodorante. Fu davvero una luna di miele incredibile! Era
una notte caldissima a Delhi e i due sudavano e puzzavano e
speravano solo che arrivasse il mattino. Cominciarono a
odiarsi quella notte, in sole dodici ore. Divenne tutto
condensato. Nella tua vita viene diluito, per cui ci vuole
un po’ di tempo, quindici giorni. Loro lo vissero davvero
con intensità e totalità. Quella è la passione!
Il mattino dopo furono liberati e la storia dice che
fuggirono l’uno dall’altra per non incontrarsi mai più.
Avevano visto abbastanza, più che abbastanza. Non si
incontrarono più. Entrambi lasciarono Delhi, per non dover
più vedere quell’uomo orribile, quella donna orribile...
quella strega che gli aveva pisciato addosso!
Cos’è la tua passione? Vivila totalmente e intensamente e
nel giro di ventiquattr’ore l’avrai esaurita del tutto. E
qualche altra esperienza forse... dipende dalla tua
intelligenza. Se sei intelligente una storia d’amore è
sufficiente. Se sei un idiota, puoi continuare a sperare per
tutta la vita che forse un’altra storia potrà essere quella
giusta.
Più un uomo o una donna sono intelligenti e prima arrivano a
comprendere che tutte queste passioni, queste esaltazioni,
sono solo sciocchezze. E se sei in grado di comprendere il
motivo del tuo essere un avventuriero, che sotto sotto sei
annoiato dalla vita e continui a cercare nuove vie, un luogo
in cui, forse, non ti sentirai annoiato... E continui a
correre, sprecando la tua vita e nulla più. E il giorno in
cui le tue passioni se ne saranno andate, come potrai essere
geloso? La gelosia è una conseguenza delle tue passioni. E
quando non sarai più interessato a qualcuno, tranne che
all’esplorazione del tuo essere interiore, tutti i giudizi
cadranno. E quando scoprirai il tuo tesoro, lo splendore
nascosto che è in te, la tua avidità svanirà. Quando ti
senti appagato, come puoi arrabbiarti? La rabbia
distruggerebbe il tuo appagamento, la tua pienezza. Ma il
segreto di questa trasformazione sta nell’osservare. Nessun
meditatore, nell’intera storia dell’umanità, si è mai
sentito annoiato. In realtà i meditatori sono gli unici che
distruggono completamente la noia. Sono così deliziati
dall’esistenza, deliziati dalla propria consapevolezza;
deliziati dal vibrare in sintonia con il battito del cuore
dell’universo, che per loro la noia diventa impossibile.
Tutto cambia a ogni istante; in ogni istante c’è un universo
nuovo, in ogni istante c’è una danza nuova, una canzone
nuova, che non si era mai udita prima.

Prima esaurisci le tue passioni, è troppo presto per essere
solo un osservatore, un testimone. E quando avrai esaurito
le tue passioni e le tue avventure, vedrai che la rabbia, la
gelosia e l’avidità svaniranno. Quello sarà il momento
giusto, l’occasione giusta per l’avventura suprema
dell’essere un testimone, un meditatore, un osservatore.
Prima, gioca ancora un po’ con i giocattoli con cui ti stai
trastullando. Nella vita di ogni bambino arriva il momento
in cui butta via i giocattoli e li dimentica. Anche nella
vita di ogni uomo o donna intelligenti arriva un momento in
cui si buttano via i giocattoli della vita ordinaria,
accessibili persino agli animali. Allora sorge una spinta
profonda ad andare al di là dell’animale, ad andare al di
là della cosiddetta società umana, a indagare la fonte
stessa della vita, la propria consapevolezza.
A quel punto entri in un mistero che non ha fine. Non ti
annoierai mai, questo te lo posso dire con piena autorità,
perché non te ne sto solo parlando, ci sono dentro, ne sono
parte. Non ho mai provato un solo istante di noia. Ma non ti
dirò di credere in quello che dico; ti posso solo dire di
procedere passo per passo, finché un giorno anche tu potrai
sperimentare questa immensa benedizione. È un tuo diritto di
nascita.
Tratto da: Osho, Satyam
Shivam Sundram #15
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