Solo così riesci ad andare
oltre la mente

“Scopri i modelli ripetitivi che la governano, comincia a capire come funziona: un circolo vizioso; e poi, improvvisamente, la comprensione dell’insensatezza di tutto ciò ti porta fuori dal circolo… e non occorre fare nulla, devi solo capire!”

Un brano di Osho apparso, inedito, su Osho Times n 196



Tutto il tuo mondo è nella tua mente. O piuttosto, tutto il tuo mondo è la tua mente, non esiste nient’altro. Tutto ciò che vedi è una proiezione. Tutto ciò che senti è una proiezione. Per questa ragione gli Hindu hanno sempre detto che il mondo è illusorio, è un miraggio: appare, ma non è. E come si può trascendere questa illusione?
Se sei in grado di comprendere il mondo come illusione, sei già sulla via verso la trascendenza dell’illusione. Se, sognando, ti rendi conto di sognare, ti stai già allontanando dal sogno, ti stai svegliando.
Il mondo che vedi non è la realtà, perché la realtà può essere vista solo quando non c’è la mente. Quando la mente si frappone fra te e la realtà, non puoi vedere la realtà: è colorata dalla mente. Proietti la tua mente sulla realtà e la realtà diventa uno schermo.

Una donna ti appare molto bella. Altri non vedono per nulla quella bellezza. La bellezza appartiene alla donna o alla tua mente? Se appartenesse alla donna, tutti la vedrebbero bella. Ma c’è chi la guarda e la trova repellente, c’è chi non si rende minimamente conto della sua bellezza. E  tu pensi che quella donna sia bella... dov’è la bellezza? Nella donna o nella tua mente? È oggettiva, o semplicemente un fenomeno soggettivo?
Una volta accadde che mi trovassi seduto presso il Gange ad Allahabad con un amico. Parlavamo di dio, di meditazione... improvvisamente il mio amico si estraniò da ciò che stavamo dicendo. Anch’io sentii che era successo qualche cosa e gli chiesi: “Cos’è successo? Non sei più qui”.
Lui disse: “Non posso esserci. Guarda!”
Vicino alla riva una donna si bagnava nel fiume; non potevamo vederla in faccia perché ci volgeva la schiena, un corpo snello, flessuoso e ben proporzionato con lunghi capelli. Il mio amico era eccitatissimo, era diventato l’eccitazione stessa. Disse: “Aspetta! Non posso parlare di dio e di meditazione ora, è impossibile! Devo andare a vedere questa donna; il suo corpo è così bello e ben proporzionato”.
Perciò io gli dissi: “Vai e falla finita”.
Nei suoi passi c’era già tutta una storia d’amore... camminava pieno della sua illusione, della sua proiezione. Camminava con leggerezza, delicatamente, ma quando la raggiunse im­provvisamente si rattristò. Tornò in­dietro e gli chiesi: “Cos’è successo?”.
Lui disse: “Non è una donna. È un sannyasin con i capelli lunghi”. Per un momento aveva vissuto un sogno.
Ma se fosse stato gay? Allora sarebbe stato esattamente l’opposto: se quella persona nel fiume fosse stata una donna, sarebbe stato inutile... allora il sannyasin, un bel corpo maschile, sarebbe diventato poesia dentro di lui.
Il mondo di un gay è diverso, perché proietta diversamente. Il  mondo di un eterosessuale è diverso da quello di un gay, le sue proiezioni sono diverse... il mondo non è là fuori: è dentro di te.

E poi c’è un punto in cui la mente cessa. Il mondo che hai conosciuto fino a ora scompare. Non che non rimanga nulla, non che tutto si dissolva nel nulla, no! Ma tutto ciò che hai conosciuto finora scompare e per la prima volta ti trovi di fronte all’ignoto.
Il mondo è una proiezione, l’esistenza non lo è.
Quando il mondo scompare, l’esistenza si mostra in tutta la sua gloria assoluta, in tutta la sua magnificenza! Ma non è più una proiezione, perché dentro di te non c’è più alcun proiettore.
La mente è un proiettore. Osservala! Perché questa è una delle radici di tutta la tua infelicità e anche di tutta la tua felicità.
Chi lo comprende non è né felice né infelice. Non è né angosciato né estatico e proprio in questo consiste l’estasi. Esiste semplicemente, senza proiettare nulla. Niente lo rende felice, niente lo rende infelice. Esiste semplicemente, per la prima volta, profondamente soddisfatto... nulla lo disturba e vede cos’è l’esistenza.
Quelli che hanno visto in questo modo, senza la mediazione della mente, dicono che il mondo non esiste, esiste il divino. Il mondo è una proiezione, il divino non è una proiezione, è la realtà. E la realtà ti è sfuggita finora, ti è sfuggita per via delle tue proiezioni. Tu vedi qualcos’altro, vedi ciò che vuoi vedere.




Non esiste donna, non esiste uomo. Una donna esiste per te come donna per via della tua sessualità. Se il sesso in te scompare, la donna scompare. Ma resta qualcuno... non è che tua moglie si dissolva nell’aria. Tua moglie rimane, ma non è più una moglie, non è più una donna. Improvvisamente tutte le proiezioni si dissolvono e resta il divino. Tua moglie diventa dio, tuo figlio diventa dio, l’albero diventa dio, la pietra diventa dio.
L’esistenza è dio! L’esistenza è divina! Ma questo non puoi vederlo, perché l’esistenza è lo schermo su cui proietti.
Perciò i buddha hanno sempre detto che, se nutri i desideri, non puoi conoscere la verità, perché i tuoi desideri colorano la realtà. Se ti proponi di raggiungere qualcosa, non sei in grado di conoscere la realtà; lo sforzo stesso di raggiungere qualcosa, il desiderio, colora la realtà. Quando sei privo di desideri, quando non sei in alcun modo ambizioso, quando non sei in cammino verso qualcosa, quando sei puro essere, del tutto immobile e tranquillo, allora improvvisamente la realtà ti appare.
È questo il meccanismo: ci sei tu e c’è la realtà e, in mezzo fra i due, la mente. Questo è il meccanismo dell’irreale, dell’illusorio, di maya: tu, la realtà e, in mezzo, la mente. Ma quando la mente si dissolve, quando il ponte fra te e la realtà si dissolve, improvvisamente tutto ciò che esiste viene rivelato; tutti i misteri si chiariscono e tu e la realtà diventate una cosa sola, non c’è più nulla che vi divida.
Per ora ci sei tu, c’è la mente e c’è il mondo: la trinità di cui tutte le religioni hanno parlato: il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo. Gli Hindu la chiamano Trìmurti; avrete visto le tre immagini di Brahma, Vishnu, Mahesh, tre facce congiunte. Quando la mente si dissolve, queste tre facce scompaiono, perché queste tre facce sono illusione. Dietro le tre facce si nasconde l’unità. In quell’unità non c’è oggetto e non c’è soggetto: vedi semplicemente ciò che è! Ciò che è ti viene rivelato. Per arrivare a questa comprensione però bisognerà che tu comprenda le tue illusioni e ne hai nutrite parecchie... ma non impari mai.
Quando un mistico Sufi, Byazid, si trovava, molto vecchio, sul letto di morte qualcuno gli chiese: “Vuoi dirci qualcosa della natura umana, così che gli uomini possano trarne profitto?”.
Byazid disse: “Una cosa sola: l’uomo non impara mai nulla”.
Sei passato attraverso molte esperienze e cosa hai imparato? Resti lo stesso, continui a giocare allo stesso gioco. L’hai osservato, che resti lo stesso? Le situazioni cambiano, ma il gioco resta lo stesso.
Ti innamori di una donna. Quando ti innamori ti sembra incredibile che un giorno tutto questo amore non ci sarà più. Non puoi crederlo. È impensabile che il tuo amore possa dissolversi. Poi si dissolve e ti stufi di questa donna... la stessa donna che era il tuo sogno, l’oggetto del tuo desiderio. Se non l’avessi posseduta, ti saresti lamentato e avresti pianto per il resto dei tuoi giorni.
La possiedi, soddisfi il tuo desiderio e, prima o poi, arriva la noia. Sei stufo, vorresti fuggire. E in quel momento non ti volti indietro, non ti soffermi mai a pensare che questa è la stessa donna per cui impazzivi. Un tempo impazzivi per averla, ora impazzisci per sfuggirle. Un tempo pensavi che fosse la persona più bella del mondo. E ora la stessa persona ti pare la più insopportabile. Quante volte i mariti pensano di uccidere le mogli? E quante volte le mogli pensano di uccidere i mariti? E quante volte i bambini, anche bambini piccoli, pensano di uccidere i genitori?
Arriva il momento in cui l’amante desidera uccidere l’amata; lei che era l’oggetto di tutti i suoi desideri, di tutti i suoi sogni, di tutta la sua poesia. Com’era felice un tempo pensando di stare con lei... ma erano solo sogni!
La realtà è dura; distrugge, manda in frantumi i sogni. Adesso vuole liberarsi di lei e non imparerà mai nulla. Prima o poi si innamorerà di un’altra e risuccederà la stessa cosa; la stessa, senza alcuna differenza! Di nuovo penserà che questa nuova donna sia la persona più bella del mondo. Di nuovo penserà: “Ora non ho più bisogno di nessun’altra, sono contento, ho trovato la persona giusta”. E non si renderà conto di ripetere lo stesso copione. È questione di giorni ed è di nuovo finita, e di nuovo comincia la ricerca di un’altra.
Impari mai qualcosa? Hai mai imparato qualcosa? E, se non impari, come puoi maturare? E se non impari e ripercorri sempre di nuovo lo stesso circolo vizioso, il circolo vizioso si consolida in te, penetra fino alle tue fondamenta.

Questa è la condizione dell’ignoranza. Ma se cominci a imparare dall’esperienza, il circolo si spezza. Allora cominci a vedere i modelli che governano la tua mente, cominci a capire come funziona; prima innamorato, poi stufo, poi di nuovo innamorato, poi stufo, il circolo gira. E se lo capisci, un giorno, improvvisamente, la comprensione stessa dell’insensatezza di tutto ciò ti porta fuori dal circolo.
Non occorre fare nulla. Devi solo capire. Devi solo imparare dalla vita. Vivi! Fai tutte le esperienze possibili, perché l’esperienza è la sola scuola. Non aver timore di fare esperienze, ma impara!

Tratto da: Osho, Returning to the Source n.9

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