Continua
il racconto di Pragya
che da adolescente,
negli anni ‘60,
aveva incontrato Osho
nel periodo in cui lui
teneva conferenze
in giro per l’India...



Leggi la prima parte dell’intervista
sulla newsletter di aprile
Osho Times 004





Bali
: Quasi 10 anni dopo il primo incontro con Osho, dopo averlo seguito nei campi di meditazione e aver aspettato che intorno a lui sorgesse una Comune, finalmente eri riuscita a venire a Pune e a vivere vicino al tuo maestro…

Pragya: Sì, nel ‘75. Mia madre era andata a trovare Osho e gli aveva detto che volevo davvero venire a vivere nella sua Comune. Lui ha risposto che stavano preparando degli spazi per chi voleva risiedere qui e di prenotarne uno per me. Ho cominciato a vivere in Krishna House, uno degli edifici di quello che allora si chiamava Ashram.

Bali: Cosa significa per te questo stile di vita che ancora stai conducendo?

Pragya: Per me è tutto. Passo qui al Resort tutto il tempo. Per me è come respirare. Tutto ciò che voglio nella mia vita è questo posto. Voglio vivere una vita spirituale, non ho più molta voglia di quello che succede fuori, nel mondo. È da quando ero giovane che voglio un posto di questo tipo. Ho sempre desiderato di incontrare un maestro con un piccolo posto e tante belle persone intorno a lui: “Mi piacerebbe stare con quel maestro,” mi dicevo. E Osho è così: lui è bello, ha bella gente intorno e ha un posto bellissimo. È il mio sogno da quando ero bambina: “Non voglio sposarmi, avere un marito, fare figli”.

Bali: E come senti la presenza di Osho nella tua vita, adesso che non è più nel corpo?

Pragya: Sento che è sempre qui, non sento mai la sua mancanza. Ad esempio quattro anni fa ho avuto un tumore al seno e ho scelto di affrontarlo da sola, non l’ho detto alla mia famiglia. Ho attraversato tutto il periodo delle cure qui nel Resort, con la Comune, e questo posto mi ha aiutato davvero molto: la gente di Osho e urja, l’energia del posto. Anche durante i vari trattamenti che dovevo fare non mi sentivo per niente una malata di cancro. Questo posto mi ha aiutato a sopravvivere e ora non ricordo quasi di aver avuto un tumore.
Questo posto è nel mio cuore, perché mi dà così tanto, qualcosa che non riesco a trovare altrove, nulla di simile, mai, da nessun’altra parte. E per me Osho è sempre qui, come se fosse sdraiato nella sua stanza a riposarsi e la sua energia si muove in tutta la Comune... la sua energia è ancora qui!

Bali: Questo posto sta cambiando molto, però. Mi sembra più organizzato, prevedibile, meno “folle”. Non senti nostalgia dei bei vecchi tempi?

Pragya: No, magari una volta, quando sono iniziati certi cambiamenti, un po’ mi disturbavano, perché ero attaccata alle cose vecchia maniera. Ma a poco a poco, leggendo sempre di più i discorsi di Osho, quelli vecchi, ho capito che lui non ha mai voluto diventare per noi un guru o un Bhagwan, non ha mai voluto che questo posto diventasse una specie di tempio, come siamo abituati a fare noi in India. Non ha mai voluto essere così. Vuole che per le persone nuove ci sia una maestro “nuovo stile”, per me è così. Sono completamente soddisfatta di questo posto ed è da trentacinque anni che ci sto!

Bali: Ma non sei mai andata a vivere fuori?

Pragya: Molte volte... ho anche avuto problemi con la direzione, ai tempi, e sono andata a cercare altri posti: lasciar perdere qui e decidere dove volevo vivere. Ho anche trovato posti bellissimi, ma tutte le volte questo luogo mi mancava. Quindi sono sempre stata fuori per qualche mese e poi tornavo.

Bali: Fai molta meditazione?

Pragya: Sì, ho sempre meditato molto... Prima di venire qui ho persino fatto ventun giorni di silenzio e isolamento, in un posto che mi aveva suggerito Osho. E campi di meditazione e la meditazione a casa. Poi qui ho iniziare a cucinare per Osho...

Bali: E questa è diventata la tua meditazione...

Pragya: Sì, è stata la mia meditazione per così tanto tempo e quando cucinavo per lui ero totale, ero “una”. Non c’erano assolutamente pensieri. Mi rendo conto adesso che mentre cucinavo per lui, ero sempre oltre il pensare. Volevo solo cucinare per il mio maestro, ero totale in quello che stavo facendo: preparare il suo cibo, non esisteva nient’altro! Mi accorgo di come in questo modo Osho mi abbia dato la possibilità di andare in meditazione ed essere totale: è stato il metodo che ha usato con me!

Bali: Deve essere stata una bellissima esperienza, ma ora come mediti nella tua vita di tutti i giorni?

Pragya: Non sto seduta in posizione meditativa per tutto il tempo, ma di sicuro faccio del mio meglio per essere consapevole in qualunque cosa stia facendo e anche di tutto ciò che accade intorno a me. Cerco di arrivare a essere sempre più consapevole e presente. E poi tutti i giorni vado all’Evening Meeting ­e prima andavo sempre al Silent Sitting di mattina presto in Chuang-tzu. Per un po’ ci ho anche lavorato, preparando tutto per quella meditazione.
Meditazioni attive adesso non ne faccio più, ne ho fatte così tante! Non solo perché il corpo sta cambiando, ma anche perché ora posso semplicemente sedermi in silenzio e meditare senza che la mente mi disturbi: sto an­che 2 o 3 ore con gli occhi chiusi e va bene per me. Di solito il pomeriggio per un’ora mi riposo e poi ascolto sempre uno dei discorsi di Osho in hindi. È questa la mia meditazione e per quan­to mi riguarda sento che mi basta.

Bali: Hai qualche suggerimento per le persone nuove? Qualche intuizione da condividere?

Pragya: Posso dire solo... ora che Osho non è nel corpo, ci sono i suoi video-discorsi disponibili, o anche solo gli audio, i suoi libri... possono leggere Osho, possono ascoltarlo parlare. E soprattutto possono fare meditazione: ne scelgono una che a loro piace, la fanno con totalità e sicuramente Osho li aiuterà! Per quanto mi riguarda, il mio maestro è Osho, quindi lo consiglio anche a loro. È un buon maestro per tutti, proprio qui, adesso! È tutto quello che posso dire.

Bali: Come ti sei sentita dopo che Osho ha lasciato il corpo?

Pragya: Il giorno in cui Osho ha lasciato il corpo ero molto turbata, molto. Ho pensato: “Adesso sono un’orfana, non c’è più nessuno su questa Terra per me”. È stato molto difficile digerire il fatto che avesse lasciato il corpo. Ma piano piano, rimanendo qui al Resort, meditando e ascoltandolo tutti i giorni, tutto stava andando come prima, quando lui era nel corpo e io la sentivo quell’energia! Poi ho capito che... ha solo lasciato il suo corpo, la sua anima è qui, il suo spirito è qui, la sua energia è qui e io li sento! Ed era qualcosa che dipendeva anche da me. In ogni caso tutti devono andare un giorno, il corpo non può rimanere per sempre.
È stato un processo ed è stato molto difficile all’inizio. Lentamente è arrivata l’accettazione, cominciando a scoprire che la sua energia era ancora qui.

Bali: È bello, commovente, quando dici che per te è ancora nella sua stanza...

Pragya: Già. Per me è... e ti posso anche dire che in questo momento si è coricato, si sta rilassando e gioca con la sua energia e tutti noi. (Risate)

Bali: Come donna e come ricercatrice, cosa stai cercando?

Pragya: Per me ora il cercare è finito... perché ho incontrato Osho e sono qui. Non sto cercando nulla al di fuori, sto andando nella mia interiorità. Voglio solo scoprire chi sono, solo io che mi guardo dentro... chi sono, chi sono? Da dove vengo, dove devo andare?
Quando ho incontrato Osho per la prima volta, sapevo di essere una ribelle (non mi volevo sposare, non volevo una vita da moglie), ma cosa avrei fatto, dove sarei andata, in quel mo­mento non lo sapevo. Poi ho incontrato Osho e dal quel giorno sono con lui. Ho incontrato il mio maestro...

Bali: È dentro di te?

Pragya: Sì, è nel mio sangue, nelle ossa, ovunque, nel respiro che entra e nel respiro che esce, Osho è lì. Non mi sento separata. È tutto il tempo con me... non posso spiegarlo, non sono in grado di dimostrarla come esperienza, ma lo sento, così tante volte ed è per questo che dico: è qui, non è andato da nessuna parte.

Bali: Riesci a parlare di questo con le persone nuove?

Pragya: Se qualcuno si siede con me e mi chiede, in un momento in cui sono nello spazio giusto... ma non voglio parlare troppo di queste cose con le persone nuove, molte non le capirebbero. C’è bisogno di “essere con il maestro”, essere qui da un po’ di tem­po, fare meditazione... magari lavorare qui! E lui è disponibile: ci sono le sue parole, la sua voce e lui contatta le persone in questo modo; molte persone arrivano a lui leggendolo, a molti basta ascoltare poche parole di Osho e arrivano qui... è questo il grande miracolo che sta facendo ora. Questo è il più grande miracolo sulla Terra: senza la sua presenza nel corpo, le cose stanno accadendo nello stesso modo, come quando era nel corpo. Questo è il più grande miracolo. E questo dimostra che è qui, la sua energia è qui.


Intervista apparsa su Osho Times n 197

Il Resort di cui parla e dove vive Pragya è questo


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Una vita con Osho